Gentiloni: “L’emissione di Coronabond non verrà mai accettata dalla Ue”

"Il Mes (il Fondo salva-Stati) non è la Spectre, è uno strumento condiviso, la discussione è sulle condizionalità". Si parla di alleggerirle "ma non sono molto ottimista nemmeno su questo".

Dopo aver scandito che dalla crisi del coronavirus l’Europa uscirà soltanto unita, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parla a Circo Massimo su Radio Capital e fa professione di realismo sul tema dei coronabond o affini, strumenti di debito condivisi dai Paesi Ue per finanziare il contrasto (sanitario ed economico) all’emergenza.

L’emissione di bond “genericamente per mutualizzare il debito non verrà mai accettata”, quindi bisogna finalizzarla ad una “missione”, che può essere quella di finanziare gli obiettivi comuni come “affrontare l’emergenza sanitaria”, creare “un nuovo strumento di garanzia per la disoccupazione e un piano per il sostegno alle imprese”, dice Gentiloni.

“Il Mes (il Fondo salva-Stati) non è la Spectre, è uno strumento condiviso, la discussione è sulle condizionalità”, e si parla di alleggerirle ma “non sono molto ottimista nemmeno su questa, perciò meglio spostare la discussione su quali obiettivi finanziare e poi decidere come”.

“Se capovolgiamo la discussione dal Mes ai Coronabond sugli obiettivi e come finanziarli sono positivo che la strada per trovare un’intesa si può trovare”, rimarca. Per Gentiloni ci sono dunque altre strade da battere per arrivare all’obiettivo: “Si deve aumentare e flessibilizzare il bilancio Ue”, e poi “possiamo ricapitalizzare la Bei che può avere un ruolo fondamentale soprattutto nel sostegno alle imprese”.

Coronavirus, Giuseppe Conte ha l’occasione per ribaltare il tavolo in Europa

Economia a picco, servono i Coronavirus bond

Quanto alla situazione della trattativa tra le cancellerie, per Gentiloni la discussione tra gli Stati Ue “è legittima ma non è adeguata alla fase che viviamo perché non dà soluzioni. Penso che si debba fare tutti gli sforzi perché lo stallo sia superato”, con l’accortezza di non sottovalutare le decisioni che ha preso la Bce. D’altra parte, dalla stessa Banca centrale europea arriva un fermo sostegno agli strumenti come i coronabond. Non ne ha fatto mistero Christine Lagarde nei vertici telematici con i leader e lo conferma il suo vice Luis de Guindos: “Sono a favore dei coronabond”, dice alla radio spagnola Cope, sottolineando che “si tratta di una pandemia che avrà ripercussioni su tutti”.

Quanto a Gentiloni, la sua chiosa è di sperenza: “Credo che bisogna scommettere ancora che alla fine, soprattutto da parte della Germania, si arrivi a una comprensione della nuova situazione”.

Fonte: La Repubblica

Tag

Partecipa alla discussione