Janet Yellen deve dimettersi

Stanley Druckenmiller, mitico ex gestore dell'hedge fund di George Soros, attacca il ministro Usa. "Penso letteralmente che abbia compiuto il più grande errore nella storia del Dipartimento del Tesoro americano": non aver rifinanziato il debito pubblico degli Stati Uniti quando i tassi erano a zero.

Il segretario al Tesoro USA Janet Yellen ha alcune spiegazioni da dare ai cittadini americani, al mercato finanziario e agli investitori, secondo Stanley Druckenmiller, il mitico gestore di hedge fund.

Yellen ha perso un’importante opportunità, afferma Druckenmiller, non emettendo un maggior numero di titoli del Tesoro a lunga scadenza quando i tassi di interesse erano vicini allo zero all’indomani della pandemia di COVID-19.

Miopia politica di Jellen

“Janet Yellen, immagino per miopia politica o altro, stava emettendo titoli a 2 anni a 15 punti base… quando avrebbe potuto emettere titoli a 10 anni a 70 punti base o a 30 anni a 180 punti base”, ha detto l’ex manager di hedge fund durante una conversazione con Paul Tudor Jones alla Robin Hood Investors Conference, come si deduce da una clip circolata lunedì su X, la piattaforma di social media precedentemente nota come Twitter.

“Penso letteralmente che se torni ad Alexander Hamilton, sia il più grande errore nella storia del Dipartimento del Tesoro americano“, ha detto Druckenmiller. E questa omissione sembra ancora più grave, considerando che gli americani hanno rifinanziato in massa i loro mutui a tassi stracciati, mentre le società con solidi rating creditizi hanno rifinanziato il loro debito.

Da Quantum Fund di Soros a Duquesne

Druckenmiller è diventato famoso a Wall Street per essere stato il primo gestore di Quantum Fund, il fondo hedge macro di George Soros. In un momento successivo ha guadagnato miliardi  con un suo ex hedge fund, Duquesne Capital Management, che ha chiuso nel 2010 prima di convertirlo in un family office.

“Non ho idea del motivo per cui nessuno a chiamato la Yellen a rispondere per questo. Non ha il diritto di continuare a svolgere quel lavoro” (cioè deve dimettersi).

“Quando i tassi erano praticamente pari a zero, ogni Tom, Dick e Harry negli Stati Uniti rifinanziava il proprio mutuo sulla casa… ogni azienda estendeva la durata del proprio debito”, ha proseguito Druck, come è soprannominato a Wall Street dagli amici. Il gestore ha poi snocciolato alcuni numeri allarmanti per illustrare le conseguenze del mancato contenimento della spesa da parte del governo americano.

Spesa per interessi sul debito alle stelle

“Ecco le conseguenze, gente. Quando il debito verrà rinnovato entro il 2033, la spesa per interessi sarà pari al 4,5% del PIL se i tassi saranno dove sono ora. Entro il 2043 – sembra un periodo lungo ma in realtà non lo è, sono 20 anni – la spesa per interessi in percentuale del PIL sarà pari al 7%. Si tratta del 144% di tutta la spesa discrezionale attuale”, ha affermato l’ex gestore di Soros.

Secondo le proiezioni decennali pubblicate all’inizio di quest’anno dal Congressional Budget Office, l’agenzia di bilancio apartitica del governo federale, si prevede che le spese federali annuali aumenteranno fino a quasi 10 trilioni di dollari entro il 2033 rispetto ai quasi 6,3 trilioni di dollari spesi nel 2022. Si prevede che nel 2033 il deficit – cioè l’importo della spesa federale che supera le entrate – sarà superiore a 2,8 trilioni di dollari, il doppio degli 1,38 trilioni di dollari del 2022.

A dire il vero, Yellen non è stato l’unico segretario al Tesoro a presiedere quest’ultima tornata di tassi di interesse vicini allo zero. Steven Mnuchin è stato segretario al Tesoro sotto il presidente Donald Trump e non ha lasciato l’incarico fino a gennaio 2021.

La Fed e i tassi a zero

La Fed ha tagliato il suo tasso di riferimento portandolo quasi a zero nel marzo 2020, quando la pandemia di COVID-19 ha sconvolto i mercati globali e l’economia. Rimasero a quel livello fino a marzo 2022, quando la banca centrale avviò quello che sarebbe diventato il ritmo di rialzo dei tassi più rapido dagli anni ’80. Recentemente, gli aumenti dei tassi della Fed e la richiesta degli investitori di un premio a termine maggiore hanno contribuito a spingere i rendimenti dei titoli del Tesoro a lungo termine ai livelli più alti degli ultimi 16 anni.

Fonte: MarketWatch

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