Il sogno di Macron

L'opinione di Max Brod - Il presidente francese si muove in un’ottica europeista, non lo fa per un particolare afflato verso Bruxelles naturalmente, lo fa pensando alla Francia come leader della fortezza Europa in chiave antiamericana come da consolidata tradizione francofila.

di Max Brod

(WSC) ROMA – Con questo articolo comincia la sua collaborazione a Kissinger un analista politico indipendente, che ha scelto per ora di tenere celata la sua identità. Proprio mentre il ministro degli esteri dell’Ucraina Kuleba attacca violentemente Macron dicendo: ‘Umilia i francesi’ – il presidente della Francia chiede di non umiliare la Russia – è evidente che il ruolo di Macron sarà centrale in qualsiasi futuro negoziato tra Putin e Zelensky per por fine alla guerra. 

  • Nella crisi Ucraina si parla poco di Macron in questi giorni. La sua posizione, schiacciata tra le difficoltà di trovare una via d’uscita onorevole dalla guerra e le iniziative Nato che aumentano il dispositivo bellico di Kiev, stenta a prendere corpo.
  • Tuttavia la posizione di Macron presenta alcuni punti molto interessanti per chi non si rassegna ad uno scenario di muro contro muro.
  • Macron si muove in un’ottica europeista, non lo fa per un particolare afflato verso Bruxelles naturalmente, lo fa pensando alla Francia come leader della fortezza Europa in chiave antiamericana come da consolidata tradizione francofila.
  • In effetti il ruolo della Francia in Europa è cresciuto negli ultimi tempi a seguito di fattori casuali ma altrettanto univoci in tal senso.
  • Intanto la rielezione lo ha rafforzato sul piano interno e internazionale e già nel primo messaggio rivolto ai francesi, nel richiamare le grandi sfide che li attendono, ha precisato che il suo secondo mandato sarà molto diverso dal precedente.
  • Aggiungiamoci che la Germania orfana di Merkel non sembra avere la stessa autorevolezza di prima, infine la brexit ha consentito di lasciarsi alle spalle molte frizioni col mai amato vicino britannico.
  • L’agenda di Macron è semplice: chiusa la guerra vuole recuperare la Russia come partner attivo del dialogo con l’Europa.
  • È favorevole alla difesa comune europea, al di fuori dei parametri Nato e dunque a guida francese, con il previsto riarmo tedesco (evento di importanza cruciale del quale ben pochi parlano!) incanalato in prospettiva di rafforzamento di deterrenza europea e non Nato.
  • Mira a limitare il peso nell’UE dei paesi dell’est Europa tradizionalmente ostili alla Russia e potenzialmente guerrafondai, Polonia in primis.
  • Lavora per la riforma dei trattati europei in chiave meno plebiscitaria.
  • Se ci dichiariamo convinti europeisti forse potremmo dargli una mano e ricavarne anche qualche vantaggio.
  • A cominciare dal rendere operativo il recente trattato di cooperazione bilaterale rafforzata Italo-francese firmato a Roma lo scorso novembre.
  • Macron torna a chiedere di “non umiliare Putin” e il ministro ucraino Kuleba lo attacca: “Così è lui che umilia i francesi”

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