Tasse, a settembre migliaia di italiani a rischio. Troppi debiti con il fisco

Le cartelle esattoriali momentaneamente sospese per via della crisi Covid dovranno essere saldate entro il 30 novembre in un’unica soluzione. Molti saranno costretti a chiedere un prestito.

(WSC) ROMA – Migliaia gli italiani sono a rischio indebitamento a causa delle molteplici scadenze di fine anno. Quelle sospese andranno saldate tutte insieme e presenteranno in molti casi un conto salato. L’allarme viene da Legge3 che sottolinea come molti si siano messi già contattato per chiedere informazioni sui casi di sovraindebitamento.

“Per moltissimi italiani si preannuncia un autunno (e probabilmente anche un inverno) caldo dal punto di vista economico, con un possibile rosso sul conto in banca”, scrive Legge3, un’associazione che prende il nome dalla legge numero 3 del 2012 che consente di uscire legalmente da situazioni di sovraindebitamento.

Migliaia di persone potrebbero ricorrervi ben presto. In questi giorni, infatti, tutte quelle scadenze fiscali e dei vari pagamenti che erano state sospese con i vari DPCM, “torneranno a bussare alle porte di migliaia di italiani, presentando loro un conto salato“.

Non appena verranno meno gli aiuti statali e con essi la sospensione delle cartelle esattoriali momentaneamente sospese per via della crisi da Covid, migliaia di italiani dovranno saldare i propri debiti entro il 30 novembre in un’unica soluzione.

Chi invece aveva aderito alla Rottamazione TER e al Saldo e Stralcio, ricorda Legge3, realtà professionale formata da consulenti commerciali, avvocati e commercialisti, dovrà pagare le rate che sono state sospese in questi mesi entro il 10 dicembre, anche qui in un’unica soluzione.

Migliaia di persone in difficoltà costrette a chiedere un prestito

Per quanto riguarda, invece, le tasse che si dovevano pagare durante i mesi dell’apice dell’emergenza da Covid19, la scadenza è fissata al 16 settembre, data entro la quale si dovrà versare l’intero importo oppure il 50%, ovvero la prima delle 4 rate mensili maggiorate da interessi. Il restante 50% potrà essere corrisposto a partire dal 2021 in non oltre 24 rate. Sempre a settembre, si tornerà a pagare anche le rete dei mutui. Ad aggravare ulteriormente il quadro è il nodo dei licenziamenti, bloccati fino al 15 dicembre.

La paura ora è che la somma delle varie voci di spesa possa mettere molte persone in difficoltà, costringendole a chiedere un prestito per far fronte ad una spesa altrimenti insostenibile. A lanciare l’allarme è ancora una volta Legge3.it, che da anni si occupa di sovraindebitamento, aiutando privati e imprese nel processo di sdebitamento.

“Siamo di fronte ad uno scenario estremamente preoccupante, con una lunga lista di voci da pagare che andranno saldate tutte insieme – commenta in un comunicato Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it – Sono molte, però, le persone che dalla crisi da covid19 stanno uscendo profondamente provate dal punto di vista economico”.

Sovraindebitamento, come faranno a pagare migliaia di euro insieme?

Chiederanno un prestito, ma poi inizieranno le rate, le difficoltà a pagarle (perché se non cambiano le cose, i soldi continueranno a non esserci) e queste persone finiranno schiacciate dagli interessi e da importi sempre più alti. Nelle ultime settimane molte persone si sono rivolte a noi chiedendo proprio quale sia l’iter da seguire in caso di sovraindebitamento.

“Sanno già che, probabilmente, finiranno per trovarsi in quella situazione. E tra qualche mese, verranno sbloccati i licenziamenti”. Se fino ad oggi, nonostante il blocco, l’Istat dichiara che siano già stati persi 500.000 posti di lavoro – si chiede il gruppo di commercialisti e avvocati – cosa accadrà nei prossimi mesi?

È assolutamente necessario che il governo intervenga per evitare che migliaia di cittadini finiscano nella crisi più nera, facendo tutto ciò che è in proprio potere”.

Non ultimo, l’avvio di campagne di informazione circa la legge numero 3 del 2012, ancora sconosciuta ai più, il testo che introdusse gli strumenti normativi che consentono legalmente di uscire da situazioni di sovraindebitamento.

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