Quando l’Agenzia delle Entrate entra nel conto e ti pignora i soldi

Sequestro in banca sui conti correnti dei cittadini più veloce a partire dal prossimo anno. La Legge di Bilancio 2024 del governo Meloni consente all'Agenzia delle Entrate di procedere in automatico, accedendo in fase stragiudiziale alle informazioni sulle giacenze.

Pignoramento del conto corrente più veloce a partire dal prossimo anno. La bozza del disegno di Legge di Bilancio 2024 consente all’Agenzia delle Entrate di procedere in automatico, accedendo in fase stragiudiziale alle informazioni delle giacenze. Una novità che renderebbe operativa una delle misure in materia di riscossione previste dalla riforma fiscale.

Commento di Alberto Spernich, consulente finanziario e patrimoniale

La notizia di oggi è quella della possibilità, da parte della “riscossione” dell’agenzia delle entrate, di poter procedere direttamente ai pignoramenti accedendo ai conti correnti del debitore fiscale, in qualche caso non permettendo di far valere eventuali compensazioni con crediti di altro tipo. La differenza, sostanziale ed operativa rispetto a prima, consiste nel poter bypassare la richiesta di informazioni presso le banche procedendo direttamente al pignoramento.

Se tenete presente che i “blocchi”, i pignoramenti del quinto ecc. sono realtà operative da anni, la novità non sarebbe per nulla eclatante, ma in un contesto povero di novità questa innovazione può sempre servire a qualche post indignato e poco più.

Se è cosa buona e giusta pagare le tasse, sarebbe stato egualmente e maggiormente apprezzabile che la stessa solerzia fosse stata impiegata per tutti quei bancarottieri di professione che non pagano salari, stipendi, fornitori ecc., che in questo balordo paese rischiano al massimo di diventare ministri del turismo, oppure che la medesima solerzia fosse implementata nei confronti di quelle amministrazioni pubbliche, che tradizionalmente al sud pagano con ritardi di mesi i fornitori.

La norma si inserisce poi in un momento di particolare difficoltà per le casse pubbliche, stressate sia dalla situazione geopolitica, sia dall’aumento dei tassi, sia, infine, dalle difficoltà di usare i fondi PNRR per creare quell’aumento del Pil che sarebbe oro in un momento come questo. Non vuol essere certo una giustificazione, ma la minestra si fa con gli ingredienti a disposizione.

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