Pensionati residenti all’estero, ma con i soldi dell’Inps: 370 denunciati

Hanno incassato per anni l'assegno sociale pur vivendo lontani dall'Italia: 'bottino' da € 10 milioni, ora ne risparmieremo 2,6 l'anno.

Incassavano mensilmente l’assegno sociale, destinato ai cittadini italiani e stranieri in difficoltà economiche, ma vivevano all’estero, per lo più in Sudamerica e nell’est Europa. Sono 479 i casi di irregolarità e 370 le persone denunciate dai finanzieri impegnati nell’operazione “People Out”, che ha permesso di accertare l’indebita percezione di emolumenti per oltre 10 milioni di euro.

Nell’ambito del rapporto di collaborazione anti truffe tra la Guardia di finanza e l’Inps, il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie del Corpo ha sviluppato e coordinato, sulla base dei dati forniti dall’istituto e relativi al 2016, una serie di indagini che hanno portato all’individuazione di un consistente numero di cittadini sia italiani che stranieri che, dopo aver ottenuto l’assegno sociale, si erano trasferiti all’estero ovvero erano stati sempre effettivamente domiciliati “oltre confine”, non rispettando, pertanto, il requisito essenziale della stabile ed effettiva residenza sul territorio nazionale e certificando falsamente redditi inferiori alla soglia prevista dalla legge per accedere al beneficio.

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I titolari continuavano a riscuotere illecitamente la prestazione assistenziale attraverso l’accredito su conto corrente oppure tornando saltuariamente in Italia, solo per ritirare le somme allo sportello. Ai responsabili degli illeciti è stato contestato il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato ed è stata applicata una sanzione pecuniaria. L’Inps ha immediatamente provveduto alla sospensione o alla revoca dei pagamenti, procedendo all’avvio del recupero di quanto indebitamente incamerato.

La sospensione o la revoca dei pagamenti consentirà all’istituto previdenziale un risparmio annuo pari ad oltre 2,6 milioni di euro.

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Diversi i casi eclatanti, a partire da quello di una coppia di anziani coniugi di origine tunisina, residenti fittiziamente nella provincia di Firenze, che ha incassato indebitamente complessivi 120.000 euro ed è risultata aver movimentato capitali verso il Principato di Monaco per 370.000 euro. Un’altra coppia di coniugi italiani di 73 e 72 anni, residente nel Frusinate, dopo il trasferimento definitivo all’estero ha continuato a percepire l’assegno sociale per complessivi 55.000 euro, mentre una 70enne di origine argentina, solo formalmente residente nella provincia di Cagliari, ha usufruito indebitamente di emolumenti per 47.000 euro, movimentando capitali verso la Repubblica popolare Cinese per 95.000 euro.

Marito e moglie italiani, entrambi 80enni, residenti sulla carta in provincia di Potenza, ma di fatto stabilmente emigrati in Venezuela dal 1955, hanno indebitamente beneficiato di prestazioni assistenziali per 156.000 euro, mentre una 75enne polacca, fittiziamente residente nella provincia di Frosinone, in accordo con un italiano, suo ex datore di lavoro, ha messo le mani illegittimamente su 50.000 euro, elargiti a suo favore su un conto corrente cointestato con il complice e movimentati verso l’estero tramite il sistema dei money transfer.

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L’assegno sociale, che è corrisposto dall’Inps per tredici mensilità (circa 450 euro al mese), spetta ai cittadini italiani, comunitari, extracomunitari (titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo), rifugiati politici ed apolidi (titolari dei rispettivi titoli di soggiorno) che abbiano compiuto 65 anni (età cui va aggiunto un correttivo legato all’aggiornamento della speranza di vita), siano residenti effettivamente ed abitualmente in Italia, abbiano soggiornato legalmente, in via continuativa per almeno dieci anni sul territorio nazionale (la permanenza decennale è stata introdotta dal primo gennaio 2009) e si trovino in condizioni economiche disagiate.

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1 commento

  1.   

    Fanno ridere questi casi di persone che di fatto erano residenti all’estero, ma nessuno controllava. Pensate invece a tutti i genitori anziani di cittadini stranieri in italia che con il ricongiungimento del genitore ultra65enne incassano regolarmente in italia, l’assegno sociale per l’anziano, ma l’anziano si fa vivo solo saltuariamente, se ed in quanto. Ci sono situazioni difficili da controllare, ma sotto gli occhi di tutti per chi abita nello stesso  condominio. L’errore è stato
    – primo: non aver mai controllato un fico secco, quando erano pensioni fasulle, e parliamo anche delle invalidità fasulle che guarda caso le statistche danno triple al sud.
    – secondo: aver regalato 20 anni fa con i ricongiungimenti tutti gli assegni sociali a cittadini stranieri 65enni, continuando ovviamente a non cotrollare nè l’età, nè le vere possibilità economiche al paese natio di individui che gettano i documenti prima di sbarcare nel nostro paese. aese dove un omicida viene cercato per mesi con nome e cittadinanza sbagliata come igor il russo che non era igor e non era russo.
    Dov’è l’ISEE di un cittadino straniero? Ecco perchè possono trasferire capitali all’estero, chi li controlla? Ci sono cittadini stranieri che a scuola non pagano la mensa per reddito inferiore al minimo, ma hanno case in affitto  al loro paese nell’est europa. Intanto a noi fanno il pelo anche sul c/c e papa imbroglio ci racconta la favoletta che sono Gesù in persona.
    Bechi e bastonai si dice dalle mie parti….