Caldo torrido: emergenza, effetti negativi sulla salute. Punte di 42 gradi

La portata dei laghi di Como, Idro, Garda e Iseo è sotto del -23.4% e il manto nevoso del -36.7% rispetto alla media tra il 2006-2015.

Non si fermerà nelle prossime ore l’ondata di caldo africano che sta interessando l’Italia.

Secondo il Bollettino sulle ondate di calore pubblicato dal Ministero della Salute, tra domani e domenica è previsto un “livello 3 – rosso” di afa in 10 città, ovvero “condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche”.

Domani il bollino rosso è previsto a Bologna, Bolzano, Brescia, Perugia e Torino; domenica invece a Ancona, Campobasso, Firenze, Perugia e Pecara.

Caldo canicolare e siccità: allarme energia, centrali idroelettriche in tilt

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Sarà un sabato bollente in almeno cinque città italiane: sono infatti attese ondate di calore di livello 3, bollino rosso, il massimo della scala, a Bologna, Bolzano, Brescia, Perugia e Torino. Lo riporta il bollettino predisposto dal Ministero della Salute. Oggi invece l’ondata di calore di livello 3 è attesa nella sola Bolzano.

E’ arrivato Caronte, l’anticiclone proveniente dall’Africa e che porta il nome del nocchiero infernale. La temperatura, già in aumento in queste ore, salirà fino ai 37/38 gradi entro domenica. A causa dei tassi di umidità in costante crescita, la temperatura percepita potrebbe però toccare i 40 gradi, con punte record tra i 41 e i 42 gradi previste al centro-sud tra il 28 e il 29 giugno a causa delle masse di aria calda traghettate da Caronte direttamente dai deserti di Algeria e Tunisia. L’intera Italia vivrà una fase estiva significativamente calda con sole dominante ovunque. Sia oggi che domani, saranno sostanzialmente irrisori anche i movimenti temporaleschi, qualcuno solo sull’Appennino meridionale e sui rilievi nord-orientali, in un contesto di sole dominante.

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Emergenza siccità in numerose Regioni

“Non si prevedono ricambi d’aria significativi o passaggi perturbati almeno fino all’inizio della prossima settimana e ciò aggraverà  il problema della siccità“, avverte ancora il portale, “dopo l’Emilia Romagna, anche la Toscana ha dichiarato lo stato d’emergenza regionale relativa alla crisi idrica”. Un’emergenza che riguarda numerose Regioni.

Si cerca di correre ai ripari con interventi diversi. E già c’è una dichiarazione di stato di emergenza per il territorio delle province di Parma e di Piacenza: lo ha deciso il Consiglio dei ministri, su proposta del premier Paolo Gentiloni. In quelle aree la crisi idrica in atto è dovuta a un lungo periodo di siccità a partire dall’autunno 2016, aggravato dalle elevate temperature estive e dai rilevanti afflussi turistici che hanno determinato un considerevole aumento delle esigenze idropotabili.

“Dobbiamo tutelare al meglio il settore agricolo delle regioni colpite dalla siccità di queste settimane. Si tratta di alcune delle aree più importanti a livello produttivo per la nostra agricoltura. Come ministero stiamo seguendo da vicino la situazione in stretto coordinamento con il ministero dell’Ambiente. Siamo pronti a gestire le richieste delle Regioni per l’attivazione delle misure del Fondo di solidarietà nazionale”, ha intanto detto oggi il titolare delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.

A Roma la sindaca Virginia Raggi ha firmato un’ordinanza per regolamentare l’uso dell’acqua potabile, proveniente dalla rete idrica comunale gestita da Acea Ato 2. Il provvedimento, in linea con quello già adottato da altre amministrazioni comunali del territorio laziale, fa riferimento all’uso dell’acqua per scopi diversi da quelli domestici. L’ordinanza, in vigore fino a settembre, mira soprattutto a preservare il livello delle acque del lago di Bracciano.

Segnali di allarme da Sardegna e Piemonte. La prima ha già consegnato al ministro Martina la delibera sulla dichiarazione dello stato di calamità naturale per la siccità. In Piemonte il settore della Protezione civile e Sistema antincendi boschivi dispone da oggi lo stato di massima pericolosità su tutto il territorio regionale. Intanto la Coldiretti lancia l’allarme fieno: con le precipitazioni praticamente assenti a giugno dopo mesi molto siccitosi manca l’elemento primario per l’alimentazione degli animali nelle aree terremotate caratterizzate da una consistente presenza di allevamenti.

  • Nel Lazio mancano le risorse idriche in vista della stagione estiva: è scattata infatti l’allerta rossa con erogazione a singhiozzo in 72 città della provincia di Roma.
  • In Sardegna, in Gallura, le risorse idriche sono razionate tra gli agricoltori con turni divisi per zona.
  • L’Arpa Lombardia, attraverso il bollettino delle riserve idriche, comunica che la portata dei laghi di Como, Idro, Garda e Iseo è sotto del -23.4% e il manto nevoso del -36.7% rispetto alla media tra gli anni 2006-2015.
  • In Piemonte nel mese di maggio è caduto il -16% della pioggia rispetto al periodo 1961-1990, con un grado di siccità (indice SPI) da lieve a moderato sulle zone più a sud della regione.
  • In Toscana, dove tra gennaio e aprile 2017 le precipitazioni sono state tra le più basse anche rispetto allo stesso periodo di altri anni colpiti da gravi siccità, è scattata l’emergenza regionale per mitigare gli effetti della carenza idrica. Qui infatti le precipitazioni del mese di maggio, analizzate dal settore idrologico della Regione, si aggirano intorno ai 50 mm (accumuli medi) con un deficit di pioggia, rispetto ai valori di Maggio del precedente trentennio, sulla quasi totalità del territorio regionale. L’indice SPI (indicatore statistico che misura il deficit o l’eccesso di precipitazione in un dato intervallo di tempo rispetto alla precipitazione normale di lungo termine), mostra valori di “siccità moderata” su ampie zone della regione, in particolare nelle porzioni centro-meridionali.
  • In Emilia Romagna mancano 5 milioni di metri cubi d’acqua utilizzabile contro i 18 del 2016. Dall’analisi dell’Arpa regionale Maggio ha avuto piogge complessivamente prossime alla norma (calcolata tra il 2001 e il 2015), lievemente superiori nella pianura bolognese ma ancora inferiori nella aree occidentali (sui rilievi -25% rispetto alle attese), quelle maggiormente penalizzate dai deficit idrici degli 8 mesi precedenti. Il bilancio idroclimatico del mese, climaticamente già negativo per circa 60-80 mm in pianura, ha avuto quest’anno ulteriori 20-40 mm di deficit nelle aree occidentali e sui rilievi della Romagna. La situazione delle risorse idriche dei terreni rispetto alla norma resta nel complesso grave o gravissima nelle aree occidentali, di gravità più moderata verso le aree orientali.
 caldo afa tempo 

Cresce il pericolo di incendi

E con la siccità cresce anche il pericolo di incendi, nei giorni che vedono il Portogallodevastato da tremendi roghi che hanno già causato decine di vittime. “I fattori che favoriscono l’innesco di un incendio e la propagazione del fuoco, elementi alla base della previsione del rischio incendi, sono – spiega ancora Meteo.it, le caratteristiche della vegetazione (presenza di specie più o meno infiammabili e combustibili, contenuto d’acqua, stato di manutenzione del bosco), la morfologia del terreno (nei terreni in pendenza aumenta la velocità di propagazione) e le condizioni climatiche (vento, umidità e temperatura)”.

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3 commenti

  1.   

     

    qui, invece, piove e ci sono ben 19°C

     

  2.   

    Ciao normal, come va? Non mi diverto più a prenderti un po’ per i fondelli, non reagisci più….
    Ma forse ho esagerato un pochino…..
    Ciao e buon fine settimana.

  3.   

    E’ quel che ci meritiamo.
    Non perchè siamo la causa primaria di eventi naturali devastanti quanto incontrollabili…
    ma piuttosto per la nostra smisurata ambizione.
    invece di cercare di difenderci da queste calamità, tentare di difendere i nostri figli e il loro futuro e quello delle loro famiglie… 
    tentiamo di assicurargli questo futuro coi danari. Provando a comprarlo.
    Il danaro non è cosa che la natura contempla o apprezza.
    La crescita ad oltranza… non appartiene alle leggi naturali.
    Difendendo quella e promuovendola ad ogni costo, dimostriamo tutta la nostra carenza culturale ed intellettiva.
    Non è importante se siamo noi a procurare certe cose o meno… quel che conta è se siamo in grado di provare a difenderci da certe forze che ci sono avverse.
    …E noi non siamo capaci . Ci vendiamo le ultime risorse per favorire un sistema che ..lo sappiamo benissimo… se non ci penalizza in assoluto certamente, non ci aiuta ne risolve alcunchè. 
    Dovremo tentare altre vie, dirottare in altri luoghi le nostre ultime risorse.
    Ma la nostra ambizione è troppo smisurata. 
    Noi crediamo di essere qualcosa… che assolutamente, non lo siamo.