Strage a Mosca, 133 vittime. Putin: ‘Chi c’è dietro pagherà’

Attentato al Crocus City Hall: 11 arresti. L'Isis rivendica nuovamente l'attentato e pubblica le foto dei terroristi. Kiev: 'Noi non c'entriamo nulla con l'attacco'. Gli Usa: "Sapevamo da novembre". Le ipotesi sui mandanti. Tutti i sospetti sui servizi segreti dell'Occidente.

Lutto nazionale in Russia nel secondo giorno dall’attentato alla Crocus City Hall di Mosca in cui hanno perso la vita 133 persone e più di 150 sono rimaste ferite. L’attacco è stato rivendicato dall’Isis-K ma il presidente russo Vladimir Putin non ha mai nominato l’organizzazione islamica nel suo discorso alla nazione di sabato, facendo invece molti riferimenti alle autorità di Kiev e quindi alimentando i timori per una possibile escalation del conflitto in Ucraina.

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Si è aggravato a 143 morti il bilancio dell’attacco che ieri sera ha preso di mira una sala concerti alla periferia di Mosca. Lo riferisce il comitato investigativo russo, secondo quanto riportano le agenzie di stampa russe, aggiungendo che “il bilancio delle vittime aumenterà ulteriormente”.

Sono invece almeno 100 le persone ferite e ricoverate in ospedale in seguito all’attacco terroristico, rivendicato dall’Isis. Undici le persone arrestate nella mattina di sabato perché accusate dell’attentato.

“Il direttore dell’Fsb Bortnikov ha riferito a Putin del fermo di 11 persone” fra cui “quattro terroristi che erano direttamente coinvolti nell’attacco terroristico”, ha riferito la presidenza russa, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

Gli Stati Uniti “dispongono di informazioni di intelligence che confermano le affermazioni di responsabilità dello Stato Islamico” nell’attentato a Mosca e “che non hanno motivo di dubitare di tali affermazioni”, ha riferito un funzionario americano a Cbs News.

Quattro dei sospettati per l’attacco sono stati fermati nella regione russa di Bryansk, vicino al confine con l’Ucraina, e gli inquirenti sono al lavoro per individuare i complici. Lo riferisce il Comitato investigativo russo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

Poco prima il Cremlino aveva fatto sapere che il direttore dei servizi russi Fsb, Alexander Bortnikov, ha riferito al presidente russo Vladimir Putin dell’arresto di 11 persone in relazione all’attacco, fra cui “quattro terroristi che erano direttamente coinvolti nell’attacco terroristico”.

Vladimir Putin: “Barbaro attentato”

Il presidente russo Vladimir Putin ha commentato l’attentato avvenuto alla Crocus City Hall vicino a Mosca, definendolo un “barbaro attentato” e dicendo che gli assalitori hanno agito “come nazisti” e che sono stati fermati la confine ucraino.

Il presidente russo Vladimir Putin ha definito sanguinoso e barbaro l’attacco terroristico: “Mi rivolgo a voi a proposito di un atto terroristico sanguinoso e barbaro”, ha detto il leader del Cremlino in un discorso tv alla nazione, di cui riferiscono le agenzie di stampa russe. “Dichiaro il 24 marzo giorno di lutto nazionale”, ha detto il leader del Cremlino.

Secondo l’ultimo bilancio riportato dai media russi, nell’attacco sono morte 143 persone; sono oltre 100 i feriti.

Il ‘giallo’ dei passaporti del Tagikistan

Un deputato russo, il membro della Duma Alexander Khinshtein, ha riferito su Telegram che dei passaporti del Tagikistan sono stati trovati a bordo di una Renault di due delle persone fermate in relazione all’attacco di ieri a una sala concerti alla periferia di Mosca.

Secondo Khinshtein, l’auto è stata trovata di notte vicino al villaggio di Khatsun, distretto di Karachevsky, nella regione di Bryansk, vicino al confine con l’Ucraina, dove non si sarebbe fermata alla richiesta degli agenti e sarebbe iniziata una fuga.

L’agenzia di stampa russa Tass riporta una dichiarazione del ministero degli Esteri del Tagikistan che definisce una notizia “fake” quella del coinvolgimento di cittadini tagiki. “Sottolineiamo che la parte tagica non ha ricevuto conferma dalle autorità ufficiali russe delle informazioni false attualmente in circolazione sul coinvolgimento di cittadini tagiki.

A questo proposito, vi chiediamo di fare affidamento sulle informazioni ufficiali diffuse dalle autorità governative russe”, ha dichiarato Dushanbe. Sempre la Tass riporta un’altra dichiarazione, del ministero dell’Interno del Tagikistan, che smentisce invece il coinvolgimento di 3 suoi cittadini dei quali sarebbero circolate online alcune foto su canali Telegram: secondo Dushanbe, due di loro si trovavano in Tagikistan mentre la terza persona lavorerebbe come tassista a Samara, in Russia.

Fonti Usa: “C’erano informazioni su attacco Isis da novembre”

Una fonte vicina all’intelligence Usa ha riferito all’emittente Cbs, partner di Bbc, che c’era un flusso costante di informazioni da novembre sul fatto che l’Isis volesse colpire in Russia. Lo riporta la Bbc.

Ieri fonti Usa avevano rapidamente confermato che gli Usa disponevano di informazioni che confermavano la rivendicazione dello Stato islamico. Il gruppo in serata aveva rivendicato l’attacco avvenuto in una sala concerti a Krasnogorsk, alla periferia ovest di Mosca, con una dichiarazione pubblicata sulla sua agenzia di stampa Amaq in cui si diceva che a compierlo è stata la sua branca in Afghanistan.

Un funzionario dell’intelligence statunitense ha dichiarato ad Associated Press che nelle ultime settimane le agenzie di intelligence Usa avevano raccolto informazioni sul fatto che la branca dell’Isis stesse pianificando un attacco a Mosca e che ha aggiunto che i funzionari statunitensi avevano condiviso privatamente le informazioni all’inizio del mese con funzionari russi.

Successivamente, poi, la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson, ha confermato che il governo Usa aveva informazioni su un attacco pianificato a Mosca, cosa che aveva fatto scattare l’avvertimento del dipartimento di Stato ai cittadini americani, e ha sottolineato che Washington aveva condiviso le informazioni con le autorità russe in conformità con la sua politica di lunga data del “dovere di avvertire”.

L’attacco di venerdì è giunto dopo che all’inizio di marzo l’ambasciata Usa a Mosca aveva diffuso una dichiarazione in cui invitava gli americani a evitare i luoghi affollati in vista di piani “imminenti” da parte di estremisti per prendere di mira i grandi raduni nella capitale russa, compresi i concerti, un avvertimento che era stato diffuso anche da diverse altre ambasciate occidentali.

Vladimir Putin, che con le elezioni dello scorso fine settimana ha rinnovato il suo mandato alla presidenza per altri 6 anni dopo un’ampia repressione del dissenso, aveva respinto gli avvertimenti occidentali definendoli un tentativo di intimidire i russi: “Tutto ciò assomiglia a un aperto ricatto e a un tentativo di spaventare e destabilizzare la nostra società”, aveva dichiarato all’inizio della settimana.

Tajani: “Dall’8 marzo avvertimmo di non partecipare a eventi a Mosca”

“La condanna da parte del Governo di ogni forma del terrorismo è chiara e netta, solidarietà alle famiglie delle vittime con grande serietà, l’ambasciata e il consolato italiano stanno seguendo l’evolversi della situazione insieme all’unità di crisi del ministero degli Esteri. Ci sono a Mosca 2700 italiani registrati all’Aire, non abbiamo notizia di italiani coinvolti.

Il ministero degli Esteri sul sito ‘viaggiare sicuri’, insieme alla nostra rappresentanza diplomatica italiana a Mosca, fin dall’8 marzo aveva invitato gli italiani a non partecipare a eventi dove c’era molta gente, perché la polizia russa aveva arrestato i componenti di una cellula terroristica di matrice jihadista e quindi c’erano dei pericoli di attentati a Mosca”.

Così il vicepremier Antonio Tajani, a margine di un appuntamento a Milano. “Non credo abbia a che fare con la situazione in Ucraina, è una questione che riguarda il fondamentalismo islamico. Evidentemente anche la polizia russa era in allerta, stiamo seguendo 24 ore su 24 la situazione, il nostro consolato è rimasto aperto tutta la notte e lo stesso l’ambasciata.

Il fenomeno del terrorismo non va mai sottovalutato, affronteremo la questione del terrorismo anche al G7 di Capri e al vertice della Nato che si svolgerà subito dopo Pasqua a Bruxelles”.

Le condoglianze internazionali

Il presidente francese Emmanuel Macron “condanna fermamente l’attacco terroristico rivendicato dallo Stato islamico”, a Mosca. Lo riferisce l’Eliseo. Macron “sta monitorando attentamente la situazione. La Francia esprime la sua solidarietà alle vittime, ai loro familiari e a tutto il popolo russo”.

Il presidente cinese, Xi Jinping, ha espresso le sue condoglianze al presidente russo Vladimir Putin “per il grave attacco terroristico che ha causato molte vittime in una sala da concerto nell’Oblast di Mosca”. Lo riferisce l’agenzia di stampa di Stato cinese Xinhua sul suo sito.

Fonte: LaPress

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