Arresti di massa a New York e proteste pro Palestina

Salgono le tensioni nei campus universitari americani per le manifestazioni contro gli attacchi di Israele a Gaza. La Columbia University ha cancellato le lezioni in presenza, decine di manifestanti sono stati arrestati alla New York University e a Yale, Harvard chiusa. Lezioni virtuali per un semestre.

NEW YORK – La Columbia University ha cancellato le lezioni in presenza, decine di manifestanti sono stati arrestati alla New York University e a Yale e i cancelli di Harvard sono stati chiusi al pubblico lunedì mentre alcune delle più prestigiose università americane cercavano di disinnescare le tensioni nei campus sulla guerra di Israele contro Hamas.

Più di 100 manifestanti filo-palestinesi che si erano accampati sui prati della Columbia sono stati arrestati la settimana scorsa, e accampamenti simili sono spuntati nelle università di tutto il paese mentre le scuole lottano per stabilire dove tracciare il confine tra consentire la libera espressione mantenendo campus sicuri e inclusivi.

Alla New York University, un accampamento allestito da studenti si è riempito di centinaia di manifestanti durante tutta la giornata di lunedì. La scuola ha detto di aver avvertito la folla di andarsene, di aver poi chiamato la polizia dopo che la situazione era diventata caotica e l’università ha detto di essere venuta a conoscenza di segnalazioni di “cori intimidatori e diversi incidenti antisemiti”. Poco dopo le 20:30 gli agenti hanno iniziato ad effettuare gli arresti. (AP)

Per ricapitolare, nei campus universitari americani, le tensioni latenti sulla guerra tra Israele e Hamas si stanno trasformando in uno scontro diretto.

La crescente intensità delle proteste filo-palestinesi è stata accolta con un’aggressiva repressione da parte degli amministratori scolastici e della polizia, che ha portato a un’ondata di arresti, sospensioni e cancellazioni di lezioni.

Le proteste si diffondono mentre la crisi umanitaria a Gaza diventa sempre più grave. Gli studenti che manifestano chiedono agli amministratori di disinvestire dalle aziende legate a Israele e di sostenere un cessate il fuoco.

Studenti ebrei in diversi campus affermano che le critiche nei confronti di Israele si sono trasformate in antisemitismo e li hanno fatti sentire insicuri, riferisce l’AP.

I disordini stanno dilaniando le facoltà e i corpi studenteschi, attirando l’attenzione di politici e dei grandi donors delle università americane.

Robert Kraft, proprietario dei New England Patriots e alunno della Columbia, che ha fondato il Kraft Center for Jewish Student Life all’università newyrkese, ha annunciato che ritirerà i finanziamenti “fino a quando non verranno intraprese azioni correttive”.

Il caos nel campus sta raggiungendo nuovi livelli mentre gli studenti e i docenti ebrei di tutto il Paese celebrano la Pasqua ebraica di Passover. Le proteste ricordano quelle massicce e prolungate degli anni Sessanta del movimento studentesco contro la guerra in Vietnam.

Gli amministratori universitari hanno trascorso gli ultimi sei mesi lottando per tracciare il confine tra libertà di espressione e sicurezza e inclusività del campus.

La mancata azione è costata agli amministratori il sostegno di genitori, politici, illustri ex alunni e studenti di tutte le parti.

Come si vede dalla foto qui sotto, ieri l’Harvard Yard di Cambridge, Massachusetts, è stato chiuso alle persone senza carta d’identità di Harvard per scoraggiare le manifestazioni.


Il campus della Columbia a New York è diventato l’epicentro dei disordini statunitensi.

Ieri tutte le lezioni sono state non un presenza ma virtuali dopo che oltre 100 manifestanti filo-palestinesi che si erano accampati sul prato sono stati arrestati e sospesi. Una folla di docenti della Columbia è uscita in solidarietà con gli studenti arrestati. Alcuni membri del Congresso si sono riversati nel campus per vedere di persona. Ieri sera, la Columbia ha annunciato che le lezioni nel campus principale di Morningside rimarranno virtuali per il resto del semestre.

Accampamenti di manifestanti filo-palestinesi sono spuntati in altri campus, tra cui Michigan, Berkeley, New York University e MIT.

A Yale, ieri la polizia ha arrestato circa 50 manifestanti filo-palestinesi e li ha accusati di violazione di domicilio. Dopo gli arresti, la protesta si è ampliata ulteriormente, con una grande folla di studenti che ha bloccato un incrocio, secondo lo Yale Daily News.

Alla New York University, diverse persone sono state prese in custodia ieri sera, ha confermato la polizia di New York (NYPD). Una dichiarazione della New York University afferma che durante una manifestazione che si ritiene includesse molte persone non affiliate alla New York University, “ci sono stati canti intimidatori e sono stati segnalati diversi incidenti antisemiti”.

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