I ‘dieselgate’ rischiano di fare “5.000 morti all’anno in Europa”

Nuovo studio sull'incidenza della manipolazione dei motori delle case automobilistiche per far sembrare più ecologici i veicoli diesel.

Cinquemila morti ogni anno in Europa: è il dato-shock considerato la conseguenza, secondo uno studio, della manipolazione dei motori pianificata dalle case automobilistiche per far sembrare più ecologici i veicoli diesel. Lo studio è in linea con le previsioni precedenti sul numero delle vittime riferibili al mega-scandalo battezzato ‘dieselgate’, emerso alla ribalta nel 2015 quando Volkswagen ammise la manipolazione dei motori. Da allora sotto la lente di ingrandimento sono finiti anche altre case produttrici.

A maggio di quest’anno, uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Nature sostenne che l’eccesso di emissioni dei veicoli diesel avrebbe provocato in tutto il mondo 38mila decessi prematuri nel 2015. Questo nuovo studio, pubblicato dalla rivista Environmental Research Letters, si concentra sull’incidenza in Europa. Un gruppo di ricercatori di Norvegia, Austria, Svezia e Olanda ha calcolato che ogni anno circa 10mila decessi in Europa possono essere attribuiti alle microparticelle emesse dalle auto che funzionano con il diesel; e circa la metà di questi decessi potrebbe essere evitata se le emissioni di ossido di azoto da questi veicoli fossero simili a quelle osservate nei test di laboratorio.

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Volkswagen ha ammesso l’utilizzo di sistemi informatici illegali perché le auto sprigionassero meno emissioni quando erano sottoposte ai test. I Paesi più colpiti sono Germania, Francia e anche Italia, perché hanno una popolazione più alta e un maggior numero di auto diesel. Attualmente in Europa circolano circa 100 milioni di auto diesel, il doppio che in tutto il resto del mondo.

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1 commento

  1.   

    La colpa è sempre degli altri.
    Anche qui è un ottimo esempio: la colpa dei morti aggiuntivi è dei produttori di auto che barano sulle emissioni e non delle persone che ne fanno un uso eccessivo.
    Il primo colpevole delle emissioni è l’utente. Punto. E forse è anche l’unico visto che se non utilizzasse le auto non ci sarebbero dietro industrie pronte a preparagli quei gioielli di auto moderne e a trovare petrolio n mezzo all’oceano,  per spostare con inutili fini il suo piccolo peso e la sua inutile persona da una parte all’altra della città.
    L’unica accusa che si potrebbe fare alle industrie è quella di alimentare la propria esistenza, ma questo è umano , anzi è business.
    Comunque siamo troppi sulla terra e, per i ritmi con i quali cresciamo, qualche defezione non farà male.