Casa Bianca studia aspetti legali per possibile impeachment di Trump

Un alto funzionario della Casa Bianca molto vicino al presidente Donald Trump sarebbe coinvolto nelle indagini in corso sul Russiagate. Lo rivela il Washington Post, sottolineando come il …

Un alto funzionario della Casa Bianca molto vicino al presidente Donald Trump sarebbe coinvolto nelle indagini in corso sul Russiagate. Lo rivela il Washington Post, sottolineando come il caso stia oramai raggiungendo i più alti livelli del governo. Secondo media americani e britannici gli uomini dell’Fbi che indagano sul Russiagate ritengono una «persona di interesse» e che vorrebbero ascoltare potrebbe essere il genero del presidente Jared Kushner (nella foto in alto con la moglie Ivanka Trump).

Dopo il Washington Post, pochi minuti dopo la partenza del presidente Usa Donald Trump per la sua prima missione all’estero, anche il New York Times sgancia una nuova bomba mediatica sull’inquilino della casa Bianca. Trump avrebbe personalmente detto al ministro degli Esteri russo Serghei Lavorv e all’ambasciatore Serghey Kislyak, ricevuti nello Studio Ovale il 10 maggio, che il giorno prima, l’aver licenziato il direttore dell’Fbi, James Comey, che indagava sul Russiagate (le presunte ingerenze di Mosca nelle presidenziali 2016 e i contatti tra il suo staff e funzionari di Mosca) gli aveva allentato «la grande pressione» che lo stava schiacciando.

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È quanto emerge da un testo che sintetizza il contenuto dell’incontro: «Ho appena licenziato il capo dell’Fbi. Era pazzo un vero fanatico» avrebbe detto Trump in base ad un documento letto al Nyt da un funzionario americano. Il presidente aggiunse conversando con i russi, «ero sotto una grande pressione a causa della Russia ma ora me ne sono liberato» e concluse, con i suoi interlocutori: «Non sono sotto inchiesta».

Fu lo stesso incontro in cui Trump rivelò ai russi l’informazione segreta, ottenuta da Israele o dalla Giordania, che Isis era riuscita a celare esplosivo dentro i pc ed i tablet per far esplodere gli aerei in volo. Notizia prima smentita dal suo staff ma poi rivendicata dallo stesso Trump come suo diritto. Il documento citato oggi dal Times è «basato su appunti presi all’interno dello Studio Ovale ed è circolato come resoconto ufficiale dell’incontro. Un funzionario lo ha letto al Nyt ed un altro ne ha confermato il contenuto», fornendo così ulteriore elementi non solo contro le decisioni di Trump ma sulla convinzione del presidente di essere circondato da spie che rivelano ai media particolari più riservati del suo operato.

L’ex direttore dell’Fbi Comey ha accettato di testimoniare davanti alla commissione Intelligence del Senato sul Russiagate. La testimonianza sarà a porte aperte ed è prevista subito dopo il Memorial Day che è in calendario il prossimo 29 maggio.

I legali della Casa Bianca avrebbero iniziato a studiare le procedure di impeachment per essere pronti nel caso in cui Donald Trump dovesse essere messo in stato di accusa. Lo rivela la Cnn, citando fonti dell’amministrazione che comunque sottolineano come al momento questo scenario resti un’ipotesi remota. Nel corso dell’ultima settimana – riporta in particolare la Cnn – gli avvocati della Casa Bianca avrebbe consultato alcuni esperti in impeachment per raccogliere più informazioni possibili.

Intanto Trump perde un altro pezzo importantissimo della sua amministrazione, già peraltro contraddistinta dalla difficoltà a riempire tutte le caselle chiave. Il numero 2 del ministero del Tesoro, Jim Donovan, ha ritirato la sua disponibilità ad accettare l’incarico, ufficialmente «per dedicare più tempo alla famiglia» proprio quando le carte per la ratifica della sua nomina era state inviate al Senato. Donovan ha detto di voler restare a Godman Sachs, il colosso di Wall Street da cui proviene l’attuale ministro, Steve Munichin, cui senza Donovan mancherà un importante aiuto per far passare il piano di tagli fiscali `monstre´ promesso dal presidente.

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4 commenti

  1.   

    I legali della Casa Bianca avrebbero iniziato a studiare le procedure di impeachment per essere pronti nel caso in cui Donald Trump dovesse essere messo in stato di accusa.
    In attesa qualcuno si sta dando da fare.
    Vice President Mike Pence has created his own political action committee aimed at assisting Republican candidates in the 2018 midterm elections.
    Called the Great America Committee, the vice president will be able to use the new political arm to help Republicans maintain control of the House and the Senate. The money raised by the PAC can also be used to pay for travel costs on Air Force Two during future campaigns.

  2.   

  3.   

    La convinzione del presidente di essere circondato da spie che rivelano ai media particolari più riservati del suo operato non è solo di Trump, soprattutto quando si basano anche sui pettegolezzi. Putin ha detto che dovrebbe licenziare Lavrov se, come sostengono i detrattori di Trump, è a conoscenza di notizie segrete e non le ha riferite. Assange è stato assolto ma il mandato di cattura resta valido, ormai si vive nell’assurdo, anche Orwell sembra superato dalla realtà.

  4.   

    Sanno tutto i giornalai, ma non sanno se la notizia rivelata da Trump arriva dalla Giordania o da Israele. Soprattutto ha rivelato, questo incauto presidente, una notizia che potrebbe debellare almeno in parte ordigni che seminano la morte tra civili innocenti, magari bambini e civili russi ! Questa decisamente la colpa più grande di Trump, mirare a colpire l’Isis, un comportamento in netto contrasto con le politiche del premio nobel per la pace tarocco e della sua protetta. Potremo anche essere rimbambiti tutti, ma quando si parla di attentati mi sembra sia una sola la matrice al presente. Tranne forse per un delinquente, ex detenuto nelle nostre carceri, mai censito seriamente, che molti descrivono ancora oggi dopo 2 mesi di inutili ricerche come igor il russo. Questo la dice lunga sulla validità delle notizie e dell’intelligence.