Mercati, 10 titoli che hanno tutto da guadagnare dagli Europei di calcio 2016

Gli analisti di Société Générale hanno selezionato i titoli europei che potranno beneficiare del campionato europeo di calcio 2016. La Uefa Euro 2016 è una delle maggiori competizioni …

Gli analisti di Société Générale hanno selezionato i titoli europei che potranno beneficiare del campionato europeo di calcio 2016. La Uefa Euro 2016 è una delle maggiori competizioni calcistiche del mondo, che si svolge ogni quattro anni. Quest’anno sarà in Francia, in dieci città diverse, e coinvolgerà squadre provenienti da 24 Paesi (contro 16 in precedenza). Ci saranno 51 partite per oltre un mese (dal 10 giugno al 10 luglio).

Gli spettatori alle partite sono stimati in oltre 2,5 milioni (di cui 1,5 stranieri) che spenderanno complessivamente un miliardo di euro durante il torneo. Nel 2012 ci sono stati in media 150 milioni di telespettatori a partita, per un pubblico televisivo totale di oltre 8,1 miliardi di spettatori. In termini di ricavi, i diritti televisivi sono valutati intorno a un miliardo (120 emittenti in 200 territori), le sponsorizzazioni 400 milioni, i biglietti e l’ospitalità 500 milioni. Fra le aziende che trarranno vantaggio dalla manifestazione, ecco quelle che meritano il rating buy (comprare).

1) TF1. È il primo canale televisivo francese, con un audience del 23%. Trasmetterà 22 incontri di Uefa Euro 2016. Il titolo, che capitalizza 2,4 miliardi di euro, merita il prezzo obiettivo di 15 euro, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 41%. Alle quotazioni attuali tratta 27,6 volte l’utile 2016 e 21,2 quello del 2017. Il dividend yield è 2,7% in entrambi gli esercizi, a fronte di un dividendo di 0,3 euro. La performance è 12,6% a tre mesi, ma resta negativa a 12 (-34,4%).

2) M6. È il terzo canale televisivo francese in termini di audience e trasmetterà 11 incontri di Uefa Euro 2016. Opera in quattro business (tv in chiaro, pay tv, carta stampata e internet). Al titolo, che capitalizza 2 miliardi di euro, è stato assegnato il prezzo obiettivo di 21 euro (34% il total return). Alle quotazioni attuali viene scambiato 16,8 volte l’utile 2016 e 15,2 quello del 2017. Attraente il dividend yield del 5,6% quest’anno e del 6,2% nel prossimo, a fronte di un dividendo rispettivamente di 0,90 e 1 euro. La performance è 9,3% a tre mesi e -18,8% a un anno.

3) Carlsberg. E il quarto maggiore player mondiale nel settore della birra e un partner ufficiale di Uefa Euro 2016. Realizza il 76% dei ricavi in Europa. Il titolo, che capitalizza 115 miliardi di corone danesi, merita il prezzo obiettivo di 700 corone, che implica un total return del 15%. Alle quotazioni attuali tratta 20,3 volte l’utile 2016 e 18,5 quello del 2017. Il dividend yield è 1,5% quest’anno e 1,9% nel prossimo, a fronte di un dividendo rispettivamente di 9,45 e 11,81 corone. La performance è 8,6% a tre mesi e 2,2% a 12.

4) Heineken. È il terzo maggiore gruppo nel settore della birra dopo ABInBEV e SABMiller. Realizza in Europa il 46% del fatturato. Al titolo, che capitalizza 45,3 miliardi di euro, è stato assegnato il prezzo obiettivo di 90 euro (15,6% il total return). Alle quotazioni attuali viene scambiato 20,5 volte l’utile 2016 e 19,5 quello del 2017. Modesto il rendimento della cedola dell’1,6% quest’anno e dell’1,8% nel prossimo, a fronte di un dividendo rispettivamente di 1,30 e 1,40 euro. La performance è 2,4% a tre mesi e 5,6% a un anno.

5) Air France. La compagnia aerea serve 36 destinazioni in Francia e 34 Paesi europei. Il titolo, che capitalizza 2,4 miliardi di euro, merita il prezzo obiettivo di 11 euro, che implica un total return del 33%. Alle quotazioni attuali tratta 7,1 volte l’utile 2016 e 4,8 quello del 2017. Il dividend yield è nullo. La performance è 7,4% a tre mesi, ma resta negativa a 12 (-2%).

6) Europcar. È leader in Francia nel settore del noleggio auto. Al titolo, che capitalizza 1,3 miliardi di euro, è stato assegnato il prezzo obiettivo di 12,5 euro (33% il total return). Alle quotazioni attuali viene scambiato 9,4 volte l’utile 2016 e 8,1 quello del 2017. Interessante il rendimento della cedola è 3,2% quest’anno e 3,8% nel prossimo, a fronte di un dividendo rispettivamente di 0,30 e 0,35 euro. La performance è negativa a tre (-8,5%) e 12 mesi (-19,5%).

7) Kering. Il colosso francese del lusso detiene il marchio Puma, che incide per il 6% sul reddito operativo netto (ebit) del gruppo. Il titolo, che capitalizza 19 miliardi di euro, merita il prezzo obiettivo di 187 euro, che implica un total return del 27%. Alle quotazioni attuali tratta 15 volte l’utile 2016 e 13,6 quello del 2017. Il dividend yield è 2,9% quest’anno e 3,3% nel prossimo, a fronte di un dividendo rispettivamente di 4,4 e 4,13 euro. La performance è 4,1% a tre mesi, ma negativa a un anno (-14,6%).

8) Elior. Opera nel settore della ristorazione in 13 Paesi in Europa, Nord America e America Latina. Al titolo, che capitalizza 3,2 miliardi di euro, è stato assegnato il prezzo obiettivo di 22,4 euro (20,6% il total return). Alle quotazioni attuali viene scambiato 19 volte l’utile 2016 e 17,5 quello del 2017. Modesto il rendimento della cedola: 2,1% quest’anno e 2,3% nel prossimo, a fronte di un dividendo rispettivamente di 0,40 e 0,43 euro. La performance è 2,6% a tre mesi e 13,2% a un anno.

9) Vinci. Il gruppo di costruzioni realizza il 58% del fatturato in Francia. Il titolo, che capitalizza 3,9 miliardi di euro, merita il prezzo obiettivo di 76 euro, che implica un total return del 20%. Alle quotazioni attuali tratta 15 volte l’utile 2016 e 14 quello del 2017. Il dividend yield è 3,2% quest’anno e 3,5% nel prossimo, a fronte di un dividendo rispettivamente di 2,10 e 2,27 euro. La performance è 9,7% a tre mesi e 17,6% a un anno

10) Accor. È il settimo player mondiale nel settore degli hotel. Al titolo, che capitalizza 9,2 miliardi di euro, è stato assegnato il prezzo obiettivo di 41,49 euro (9% il total return). Alle quotazioni attuali viene scambiato 21 volte l’utile 2016 e 18,2 quello del 2017. Il rendimento della cedola è 2,8% quest’anno e 3,1% nel prossimo, a fronte di un dividendo rispettivamente di 1,10 e 1,20 euro. La performance è 4% a tre mesi, ma negativa (-22%) a un anno.

Fonte: Milano Finanze

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