Economia Italia inchiodata, ultima in Europa: Pil quarto trimestre +0,1%

L’Italia rimane “fanalino di coda” della zona euro, nonostante l’incremento di attività messo a segno nel terzo trimestre, cui sta seguendo un’altra frenata nel quarto. È il quadro …

L’Italia rimane “fanalino di coda” della zona euro, nonostante l’incremento di attività messo a segno nel terzo trimestre, cui sta seguendo un’altra frenata nel quarto.

È il quadro tracciato stamani dalla congiuntura flash del Centro studi di Confindustria secondo cui dopo il +0,3% del Pil nel terzo trimestre, “nel quattro gli indicatori disponibili puntano a un nuovo rallentamento (+0,1%). La variazione acquisita per il 2016 è di +0,8%”.

Tra gli altri indicatori, il Csc parla di “occupazione in rapido aumento” e di maggiori salari reali che sostengono il reddito delle famiglie italiane, comunque prudenti nella spesa.

“Gli investimenti rispondono in presa diretta agli incentivi fiscali, come suggerisce il balzo in ottobre degli ordini di beni strumentali, e daranno un forte contributo alla crescita nel prossimo biennio”.

Rimane l’handicap della contrazione del credito alle imprese, tra le quali sale la quota di quelle cui sono negati i prestiti richiesti: “la creditless recovery non può che rimanere lenta e affannosa”. (Reuters)

Industria, Istat: A settembre fatturato -4,6% e ordinativi -6,8%

A settembre nell’industria si rileva una flessione del 4,6% per il fatturato e del 6,8% per gli ordinativi rispetto al mese precedente, nel quale si erano registrate variazioni eccezionalmente positive. Per il fatturato la flessione più marcata si è avuta sul mercato interno (-5,5%) rispetto a quello estero (-2,8%). Lo comunica l’Istat.

Il fatturato si riallinea a livelli di poco inferiori rispetto a quelli registrati a luglio (-0,6 punti percentuali) con effetti differenziati tra mercato interno in flessione (-1,5 punti), e mercato estero in espansione (+1,8 punti). Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo segna un ampio incremento (+2,3%) rispetto ai tre mesi precedenti (+2,5% per il fatturato interno e +1,8% per quello estero).

I beni strumentali registrano una crescita sostenuta (+5,0%). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2015), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali dello 0,3%, sintesi di un decremento dell’1,3% sul mercato interno ed un incremento dell’ 1,8% su quello estero.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano flessioni congiunturali per tutti i raggruppamenti principali di industrie, che risultano particolarmente rilevanti per i beni strumentali (-6,8%) e per l’energia (-4,6%). L’indice grezzo del fatturato diminuisce, in termini tendenziali, dello 0,3%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dei beni intermedi.

Per il fatturato la diminuzione tendenziale più ampia riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,3%), mentre il maggior incremento riguarda la fabbricazione di macchinari (+5,8%). Nel confronto con il mese di settembre 2015, l’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 2,6%.

L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,6%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di prodotti chimici (-3,3%).

 

Tag

Partecipa alla discussione