Bce lascia i tassi sottozero. Nuova indecenza: dall’8 giugno rastrella pure bond aziendali

Invariata la politica monetaria della Banca Centrale Europea, che ha lasciato i tassi di interesse fermi a zero, come largamente previsto. Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della …

Invariata la politica monetaria della Banca Centrale Europea, che ha lasciato i tassi di interesse fermi a zero, come largamente previsto. Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente a zero, a -0,25% ed a -0,40%.

Resta invariata la politica anche in termini di misure di quantitative easing (80 miliardi al mese), che ora includerà anche le obbligazioni societarie. La BCE infatti fa sapere che l’8 giugno l’Eurosistema avvierà gli acquisti dei corporate bond. Inoltre, a partire dal 22 giugno avvierà la prima operazione della nuova serie di aste a più lungo termine.

La Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi continua quindi a iniettare enormi dosi di liquidita’ sul mercato (come dare droga a un tossicodipendente), insistendo con l’elargizione – in totale – di oltre 1 trilione di euro, pur nella consapevolezza che una simile politica monetaria non crea posti di lavoro e non fa crescere la domanda. Nonostante cio’ adesso si arriva all’assurdita’ di una banca centrale che si prepara ad acquistare sul mercato obbligazioni aziendali.

Questa manna gratuita per il mondo corporate grida vendetta, mentre i cittadini sono tartassati, i posti di lavoro scarseggiano, la disoccupazione giovanile e’ al 36%, e le economie annaspano. Con quali criteri la Bce interverra’ sul mercato acquistando bond? Di quali aziende? E secondo quali inediti standard, in questo scenario, Draghi fara’ acquistare bond dell’azienda X e non di quella Y? La banca centrale si e’ messa su un sentiero sempre piu’ pericoloso, sembra incredibile che nessuno stia calcolando i danni diretti e collaterali.

Tim Graf, Responsabile Macro Strategy per l’Europa di State Street Global Markets, commenta:

“Come ci aspettavamo, la BCE ha mantenuto le sue attuali misure politiche e non ha offerto particolari novità nelle modalità di indirizzo politico futuro. Dato che molti dei programmi annunciati devono essere ancora implementati e l’impatto delle misure politiche del passato è ancora da chiarire, abbiamo il sospetto che resterà ferma su innovazioni importanti per diversi mesi”.

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La Banca centrale europea ha confermato i tassi d’interesse e annunciato l’avvio del programma di acquisto corporate bond la settimana prossima, rivedendo leggermente al rialzo le previsioni di crescita e inflazione per quest’anno e dichiarandosi pronta a gestire la malaugurata ipotesi di un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, per effetto del referendum del 23 giugno.

Sono questi i principali elementi emersi al termine del consiglio di politica monetaria, tenutosi a Vienna, che ha largamente rispettato le attese degli analisti.

La ripresa economica procede in maniera graduale, sostenuta dalla domanda interna ma penalizzata dall’export, ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa.

Guardando all’aggiornamento trimestrale delle previsioni economiche, passa a 0,2% da 0,1% di tre mesi fa la stima d’inflazione per quest’anno; per il 2017 la proiezione è invariata a 1,3%. Confermata anche la proiezione per il 2018 a 1,6%.

Quest’anno l’inflazione resterà bassa o addirittura negativa nei prossimi mesi, per poi risalire nel corso del secondo semestre, ha affermato il governatore, assicurando che l’istituto resta pronto ad agire per evitare il cronicizzarsi della bassa inflazione e presterà particolarmente attenzione ad eventuali effetti di second round, per il momento assenti.

Per quanto riguarda il Pil, lo staff di economisti di Francoforte vede una crescita di 1,6% quest’anno, contro 1,4% di tre mesi fa. Identica la previsione di crescita del Pil per il 2017.

In questo contesto, come ampiamente atteso, il costo del denaro è stato confermato a zero, minimo di tutti i tempi in vigore da marzo. Il tasso sui depositi marginali resta a -0,4%, livello raggiunto anche in questo caso in marzo con una limatura di un decimo, e quello sui prestiti marginali a 0,25%.

I tassi resteranno su tali livelli, o addirittura inferiori, per un periodo prolungato, e comunque ben oltre il termine del programma di acquisti asset da 80 miliardi al mese, confermato a marzo del 2017, ma che la Bce è pronta a posticipare se necessario, ha ribadito Draghi.

Nell’ambito dell’attuale piano di quantitative easing, il cui rafforzamento a marzo ha evitato un peggioramento delle condizioni finanziarie, ha rivendicato Draghi, prenderanno il via mercoledì prossimo 8 giugno gli acquisti di obbligazioni corporate, su cui verranno diffusi dettagli più precisi al termine della conferenza stampa del governatore.

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L’economia degli Stati Uniti è cresciuta ad un ritmo moderato. E’ quanto rivelato dall’ultimo Beige Book della Federal Reserve, il consueto rapporto sullo stato dell’economia nei 12 distretti in cui si divide, che viene pubblicato ogni sei settimane.

“Moderato” non è un termine nuovo alla Fed, visto che lo stesso aggettivo è stato utilizzato dalla banca centrale americana nella precedente pubblicazione.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, aumentano i salari, anche se “la crescita dell’occupazione in un mercato del lavoro che si mostra in salute, rimane modesta”, spiega il Beige Book . Sono le “condizioni di mercato del lavoro ristrette” dovute alle alla difficoltà di trovare personale qualificato, che stanno contribuendo ad alzare i salari. Una buona notizia per la Fed che legge gli incrementi medi salariali come una boccata d’ossigeno per i prezzi al consumo.

Sono indicazioni importanti quelle che giungono da questo rapporto, perché costituiranno la base delle decisioni che il FOMC, il comitato di politica monetaria della Fed,assumerà nella prossima riunione in in calendario il 14 e 15 giugno, con la Chairwoman della Fed, Janet Yellen, che ha aperto alla possibilità di un nuovo rialzo dei tassi di interesse USA.

 

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1 commento

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    I Governi Europei sventolano incrementi moderati da 0,..% , occupazione in crescita leggera come ispiega l’Istat.. Visco  conferma che c’e’ la ripresa, ma lenta… e Padoan che il debito pubblico s’e’ fermato…ma davvero ??
    Sono menzogne ufficiali ..anche Hollande e’ ottimista e Shauble non dice piu’ nulla : e’ evidente che sono terrorizzati. Nessuno sa cosa fare per far ripartire l’economia, ma non vogliono spaventare gli speculatori. La gente ha ben capito, sulle proprie spalle.  Renzi stia almeno in silenzio..
    Questo e’ il risultato della Unione Europea…ma chiedono piu’ Europa…($$)