Banche italiane, Fitch: “Outlook negativo per sofferenze a capitale”. Rischi post referendum per MPS e Unicredit

L’esito del referendum “può danneggiare i piani di ricapitalizzazione di alcune banche italiane, in particolare Monte dei Paschi di Siena e Unicredit con implicazioni negative per il settore …

L’esito del referendum “può danneggiare i piani di ricapitalizzazione di alcune banche italiane, in particolare Monte dei Paschi di Siena e Unicredit con implicazioni negative per il settore bancario in generale”.

Lo afferma Fitch in un rapporto in cui menziona “l’outlook negativo delle banche italiane” sottolineando che “la capacità del settore di accedere ai mercati istituzionali di finanziamento e di capitali, che quest’anno è diventata più difficile e costoso, potrebbe deteriorarsi ulteriormente”. (Ansa)

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L’outlook negativo sul comparto bancario italiano riflette l’accresciuta vulnerabilita’ agli shock dovuta al deterioramento della qualita’ degli asset. Le maggiori pressioni da parte delle autorita’ e del mercato sulla riduzione dei non performing loans hanno aumentato sia l’urgenza di porre rimedio a tali problemi che i rischi per gli istituti di credito del Paese.

Lo affermano gli analisti di Fitch, puntualizzando che la redditivita’ del settore e’ fragile e che le cessioni di Npl potrebbero portare a perdite che richiederebbero ulteriori iniezioni di capitale. I singoli problemi di un piccolo numero di banche hanno poi peggiorato la situazione. Nel frattempo, proseguono gli esperti, la vittoria del no al referendum costituzionale ha aggravato l’incertezza politica in Italia e verosimilmente ridotto la capacita’ del Paese di implementare riforme economiche.

Il risultato del voto, aggiungono gli esperti, potrebbe anche “danneggiare i piani di ricapitalizzazione di alcune banche italiane, in particolare B.Mps  e Unicredit, e avere implicazioni negative a livello generale sul comparto la cui capacita’ di attrarre gli investitori si e’ gia’ ridotta in maniera significativa nel corso del 2016”. Inoltre per gli istituti di credito l’accesso ai mercati istituzionali per il funding e per raccogliere capitali e’ diventato piu’ difficile e costoso quest’anno e la situazione potrebbe anche peggiorare. Fitch evidenzia poi che i ratio sulla qualita’ degli asset delle banche italiane hanno raggiunto livelli molto inferiori rispetto a quelli medi di altri Paesi dell’Eurozona. Gli istituti di credito stanno intensificando i loro sforzi per ridurre le sofferenze, inserendo anche obiettivi specifici nei piani strategici. Cessioni significative di Npl potrebbero migliorare in maniera sostanziale la qualita’ degli asset e potrebbero essere un fattore positivo in ottica di rating, ma e’ probabile che le vendite di sofferenze si traducano anche in ulteriori accantonamenti e eventualmente anche in deficit di capitale per gli istituti di credito coinvolti.

Per l’agenzia di rating poi la capitalizzazione delle banche restera’ sotto pressione nel 2017, con un outlook di utili debole che limitera’ la loro capacita’ di rafforzarsi. Inoltre i bassi tassi di interesse, la modesta crescita economica e l’accanita concorrenza degli istituti sani rappresentano altri problemi sul fronte della redditivita’, sulla quale potrebbero anche pesare i costi di ristrutturazione delle banche stesse.

Infine Fitch ritiene che le autorita’ di regolamentazione potrebbero richiedere ulteriori cuscinetti di capitale agli istituti di credito per compensare i rischi derivanti non solo dagli Npl, ma anche dall’alto ammontare di titoli di Stato in portafoglio. Cio’ potrebbe tradursi in requisiti addizionali di capitale per alcune banche.  (MF-DJ NEWS)
 

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