Alleanza Araba rompe rapporti con il Qatar. “Finanzia il terrorismo”. Etihad sospende voli

Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto chiudono le frontiere con Doha. In forse i mondiali di calcio del 2022. Petrolio e oro in crescita. “L’emirato del Qatar …

Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto chiudono le frontiere con Doha. In forse i mondiali di calcio del 2022. Petrolio e oro in crescita.

“L’emirato del Qatar fomenta il terrorismo”. Questa l’accusa sostenuta da Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto che hanno rotto le relazioni diplomatiche con Doha e chiuso le frontiere.

Il Qatar è stato escluso anche dalla coalizione militare araba che opera nello Yemen sotto il comando saudita. La crisi diplomatica si è verificata a 15 giorni dalla visita a Ryad del presidente USA Donald Trump, che ha chiesto ai paesi musulmani di agire in maniera decisa contro l’estremismo religioso.

La presa di  posizione di Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto mette a rischio anche i campionati mondiali di calcio che l’emirato deve organizzare nel 2022. (Nella foto in alto, Tamim bin Hamad al-Thani, emiro del Qatar).

  • Petrolio: il West Texas Intermediate cresce +1.5% a $48.38 a Tokyo, dopo il calo di -1.5% venerdi’.
  • Oro: il leggera crescita, + 0.1% a $1,280.31 l’oncia, dopo aver guadagnato l’1% venerdi’.
  • Affonda la Borsa del Qatar. All’avvio l’indice generale del mercato ha ceduto il 5,7%. Poco mossi i mercati degli altri paese dell’area come Emirati (-0,78%), Arabia Saudita (+0,93%) e Oman (-0,12%).

Saudi King Salman bin Abdulaziz Al Saud, left, talks to Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan, Abu Dhabi’s Crown Prince

Il re saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud (sinistra) parla con lo sceicco e principe degli Emirati Mohammed bin Zayed al Nahyan, comandante delle forze armate.

Keystone

Il re saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud (sinistra) parla con lo sceicco e principe degli Emirati Mohammed bin Zayed al Nahyan, comandante delle forze armate.

DOHA – L’Arabia Saudita, il Bahrein, l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti hanno tagliato i rapporti diplomatici con il Qatar, accusando l’emirato di compromettere la sicurezza dei suoi vicini e di finanziare il terrorismo.

I quattro Paesi arabi hanno chiuso le frontiere e chiesto ai cittadini del Qatar di lasciare i propri territori entro due settimane.

Il ministero degli Esteri saudita, in un tweet ha affermato che per proteggere “la sicurezza nazionale dalle minacce del terrorismo e dell’estremismo, l’Arabia saudita ha deciso di tagliare le relazioni diplomatiche e consolari con lo Stato del Qatar”.

La rottura dei rapporti diplomatici segue di appena due settimane la visita a Riad del presidente americano, Donald Trump, che ha chiesto ai Paesi musulmani di agire in maniera decisiva contro l’estremismo religioso.

La compagnia degli Emirati arabi Etihad Airways ha intanto annunciato la sospensione di tutti i voli a destinazione e in provenienza dal Qatar. In un comunicato Etihad precisa che la misura entrerà in vigore domani mattina “fino a nuovo ordine”.

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2 commenti

  1.   

     
    Sul caso Qatar, Deep State in vantaggio per 1 a 0. Ma l’Europa glissa: meglio occuparsi di gay ceceni
    Di Mauro Bottarelli
     
    https://www.rischiocalcolato.it/2017/06/sul-caso-qatar-deep-state-vantaggio-1-0-leuropa-glissa-meglio-occuparsi-gay-ceceni.html
     
    E io che ritenevo da record la meteoritica ascesa al potere di Emmanuel Macron: la crisi del Qatar sta letteralmente precipitando, il tutto nel giro di ore. Dopo la decisione della rottura delle relazioni diplomatiche e la chiusura delle frontiere e dello spazio aereo (di fatto, isolando del tutto il Paese), Arabia Saudita, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti hanno annunciato l’espulsione entro 14 giorni di tutti i cittadini qatarioti, mentre l’Egitto è andato oltre, intimando all’ambasciatore del Qatar al Cairo di lasciare il Paese entro 48 ore. Insomma, un terremoto geopolitico. O, come ha scritto Bloomberg, “una mossa senza precedenti destinata a punire una delle superpotenze finanziarie della regione per i suoi collegamenti con l’Iran e i gruppi islamisti”. Il tutto, su diretta pressione dell’Arabia Saudita, uno Stato che di supporto al terrorismo ne sa qualcosa. E che la mossa abbia dato vita a un terremoto lo confermano questi grafici,


    i quali parlano la lingua di un colpo diretto allo status di hub finanziario del Qatar, tanto che l’indice azionario è crollato dell’8%, un tonfo che non si vedeva dal 2009. Interessante poi anche il movimento forex sul riyal, sintomo che i mercati stiano prezzando un’imminente svalutazione finanziaria. Il petrolio è inizialmente salito dell’1,6% ma occorre stare molto attenti a cosa accadrà nei prossimi giorni attorno allo Stretto di Hormuz, visto che la disputa ormai sempre più diretta tra Arabia e Iran potrebbe interessare quel passaggio strategico, da dove transita il 30% di tutto il greggio via mare. E questo grafico

    ecc…

     

  2.   

     
    IL QATAR ISOLATO. PREPARAZIONE DELLA GUERRA ALL’IRAN?
    Maurizio Blondet
     
    http://www.maurizioblondet.it/qatar-isolato-preparazione-della-guerra-alliran/
     
    Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Yemen (a cui si sono poi aggiunti il governo della Libia orientale e le Maldive)  hanno rotto i rapporti con il Qatar.  Un’accelerazione della crisi il cui senso complessivo è chiaro: lanciare gli stati petroliferi sunniti alla guerra contro l’avversario principale rimasto ad Israele, l’Iran sciita.
     
    Il Qatar, con la sua Al Jazeera e i suoi immani fondi di primo esportatore mondiale di greggio, era un ostacolo. E’ il solo staterello dell’area che mantiene rapporti diplomatici con Teheran (ed anche coi Talebani, che hanno lì la loro unica sede diplomatica).  Inoltre il suo emiro Al Thani ha sostenuto e sostiene i Fratelli Musulmani: era la linea di Obama, ora radicalmente cambiata. Si capisce  meglio cosa è andato a fare Trump  al vertice di Ryad: la famosa NATO araba per debellare l’Iran. Una mossa a sorpresa, probabilmente anche per Teheran, la quale sperava in una normalizzazione dei rapporti con l’Occidente e nella fine delle sanzioni (aveva già ordinato un centinaio di Airbus e un’ottantina di Boeing: non si farà).

    ecc…