Macron: “L’euro crollerà in 10 anni. Ora è un marco tedesco debole”

L’euro non può resistere nel tempo oltre i 10 anni, se Parigi e Berlino non riescono a sostenere l’unione monetaria, ha detto il candidato alla presidenza francese Emmanuel …

L’euro non può resistere nel tempo oltre i 10 anni, se Parigi e Berlino non riescono a sostenere l’unione monetaria, ha detto il candidato alla presidenza francese Emmanuel Macron, aggiungendo che l’attuale sistema avvantaggia la Germania a scapito degli stati membri più deboli.

Macron è stato ministro dell’economia sotto il presidente socialista François Hollande fino alle sue dimissioni quest’anno, quando ha lanciato il proprio movimento politico per presentarsi come candidato indipendente nelle elezioni presidenziali di Francia del 2017.

“La verità è che dobbiamo riconoscere collettivamente che l’euro è incompleto e non può durare senza grandi riforme,” Macron ha detto in un discorso tenuto all’Università Humboldt di Berlino.

Parlando in inglese, ha aggiunto: “L’euro non ha dato all’Europa la sua piena sovranità internazionale contro il dollaro e le sue regole. E non ha fornito all’Europa quella convergenza naturale tra i diversi Stati membri che era necessaria”.

“L’euro è come un Marco Tedesco debole” ha concluso Macron. “Lo status quo è sinonimo, nell’arco di 10 anni, di smantellamento dell’euro”. “Il malfunzionamento della moneta europea avvantaggia solo la Germania, devo dire” ha aggiunto l’ex ministro dell’economia francese. Secondo Macron, la mancanza di fiducia tra Francia e Germania ha bloccato per anni le importanti riforme necessarie che aumenterebbero la solidarietà tra i 19 membri  dell’eurozona.

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5 commenti

  1.   

    guarda che le motivazioni della nostra entrata   con PRODI sono le stesse……..

    Originariamente inviato da Cesare58:  Bravo Mazzoni, il punto è che i tedeschi vogliono i vantaggi ma non gli svantaggi, vogliono mangiare al ristorante senza pagare il conto e quindi non si arriverà mai ad una Unione Europea dove si rispettino gli interessi di tutti, dove lo sguardo vada ad una integrazione delle economie e della crescita. Questo dimostra come non vi sia solidarietà all’interno della UE, come sia sideralmente lontana qualsiasi idea di popolo europeo, mentre invece prende forma sempre più l’idea di un feudo tedesco sotto la protezione e controllo dell’impero americano. L’implosione del sistema è scontato, l’incertezza riguarda solo la tempistica, più probabile nell’arco di tre/cinque anni in quanto tra dieci anni o saremo con la tenda sotto i ponti senza nemmeno i soldi e le energie per combattere o avremo trovato un modo miracoloso di superare il problema.

     

  2.   

     Bravo Mazzoni, il punto è che i tedeschi vogliono i vantaggi ma non gli svantaggi, vogliono mangiare al ristorante senza pagare il conto e quindi non si arriverà mai ad una Unione Europea dove si rispettino gli interessi di tutti, dove lo sguardo vada ad una integrazione delle economie e della crescita. Questo dimostra come non vi sia solidarietà all’interno della UE, come sia sideralmente lontana qualsiasi idea di popolo europeo, mentre invece prende forma sempre più l’idea di un feudo tedesco sotto la protezione e controllo dell’impero americano. L’implosione del sistema è scontato, l’incertezza riguarda solo la tempistica, più probabile nell’arco di tre/cinque anni in quanto tra dieci anni o saremo con la tenda sotto i ponti senza nemmeno i soldi e le energie per combattere o avremo trovato un modo miracoloso di superare il problema.

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    bravo ranocchio mazzoni, proprio bene detto!
     

    Originariamente inviato da m.mazzoni: Macron il solito ottimista di sinistra, se dovessi scommettere sulla fine dell’euro, scommetterei su una data più ravvicinata, entro 3-5 anni, su questo mi trovo più d’accodo con Stiglitz, quello che auspico è invece che il premio nobel si sbagli su chi sarà l’elefante nella cristalleria a mandare in frantumi l’euro (ha indicato proprio noi), se l’euro deve tracollare, meglio che siano altri a farlo tracollare, per non essere indicati come i colpevoli. Le condizioni per salvare la moneta unica sono note, un’eurozona federale, con quel che ne consegue: eurobond, trasferimenti di risorse tra zone sviluppate e zone depresse dell’euro area, una politica fiscale comune e non ultima la garanzia europea sui depositi, che molto probabilmente rimmarrà a lungo inattuata. A proposito di Stiglitz guardatevi il dibattito di qualche settimana fa, moderato da Zingales, tra l’euro pessimista Stiglitz e l’euro ottimista (è un tedesco, come non capirlo :)) Brunnermeier https://www.youtube.com/watch?v=eZuFU4jROrM  

     

  4.   

    Macron il solito ottimista di sinistra, se dovessi scommettere sulla fine dell’euro, scommetterei su una data più ravvicinata, entro 3-5 anni, su questo mi trovo più d’accodo con Stiglitz, quello che auspico è invece che il premio nobel si sbagli su chi sarà l’elefante nella cristalleria a mandare in frantumi l’euro (ha indicato proprio noi), se l’euro deve tracollare, meglio che siano altri a farlo tracollare, per non essere indicati come i colpevoli. Le condizioni per salvare la moneta unica sono note, un’eurozona federale, con quel che ne consegue: eurobond, trasferimenti di risorse tra zone sviluppate e zone depresse dell’euro area, una politica fiscale comune e non ultima la garanzia europea sui depositi, che molto probabilmente rimmarrà a lungo inattuata. A proposito di Stiglitz guardatevi il dibattito di qualche settimana fa, moderato da Zingales, tra l’euro pessimista Stiglitz e l’euro ottimista (è un tedesco, come non capirlo :)) Brunnermeier
    https://www.youtube.com/watch?v=eZuFU4jROrM
     

  5.   

    Complimenti c’è arrivato adesso, noi lo diciamo da dieci anni. La verità è che si sapeva fin dall’inizio, solo che non lo si poteva dire perchè faceva parte di un accordo tra Francia e Germania. Singolare che i Paesi su cui gravava il peso di quegli accordi non facessero parte dell’accordo stesso, come dire che Francia e Germania hanno deciso a tavolino il destino del resto dell’Europa.