Il misterioso suicidio del generale Guido Conti, riflettori sulla Total

Per la morte si indaga sull'ultimo incarico. Sentiti staff e AD della compagnia petrolifera. La moglie: "Tornato da Potenza era distrutto".

E’ giallo sulla morte dell’ex generale Guido Conti. Rigopiano e la fusione tra Forestale e Carabinieri erano le sue spine nel fianco. Aveva scritto anche a Renzi. Ma per adesso l’unica certezza è che il generale dei carabinieri-forestali Guido Conti, andato in pensione per ricoprire un incarico presso la Total della Val d’Agri in Basilicata si è suicidato. Ne sono convinti gli investigatori dell’Arma dei carabinieri che hanno raccolto già una serie di indizi che non lascerebbero dubbi.

Il 58enne ex ufficiale della Forestale (passata dopo la riforma ai carabinieri) ha lasciato una lettera alla famiglia, l’altra ad una sorella. Mancherebbe una terza missiva che sarebbe stata spedita non si sa a quale destinatario, poco prima di salire sulla propria auto per dirigersi alle pendici del Monte Morrone (un luogo a lui molto caro) per compiere il gesto estremo.

L’uomo ha anche deciso di oscurare il proprio profilo Facebook. A far scattare l’allarme sono stati i familiari non vedendolo tornare per l’ora di pranzo. A trovare il cadavere dell’ ex ufficiale della Forestale (molto noto e stimato sia nella Regione Abruzzo che in quella dell’Umbria. Sua l’inchiesta sui veleni di Bussi) sono stati alcuni agenti, che avevano in passato lavorato con lui a Sulmona.

Il magistrato ha aperto una inchiesta. Lettere, auto e pistola sono stati sequestrati. Affidato infine l’incarico di eseguire sul cadavere l’autopsia.

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«Quando Guido è tornato a casa da Potenza, mercoledì scorso, era distrutto. Trasformato». Anna ricorda così suo marito poche ore dopo la lettera di dimissioni firmata nello stabilimento Total di Corleto e due giorni prima di togliersi la vita.

Nonostante il generale Guido Conti, nella lettera lasciata alla famiglia, abbia calcato la mano sulla tragedia di Rigopiano motivando il suo gesto disperato con i rimorsi per non aver fatto abbastanza, gli elementi raccolti nelle ultime ore hanno portato la Procura di Sulmona a concentrare le indagini verso un’altra direzione.

A Potenza, appunto, dove l’ufficiale in congedo si era trasferito solo il primo novembre per assumere il nuovo incarico come responsabile della sicurezza ambientale della compagnia petrolifera francese. Agli amici e non solo spiegava di aver lasciato l’amata divisa per assicurare un futuro migliore alle sue donne, alla moglie Anna, che non lavora, a Marianna appena laureata e a Federica ancora studentessa, grazie a uno stipendio notevolmente più alto.

Con la freddezza del generale che si prepara alla battaglia finale alle stesse figlie, prima di uccidersi, aveva detto: «Sappiate che qualsiasi cosa fa papà, la fa per il vostro bene». Era cambiato in quelle due settimane a Potenza. E quando scrive la lettera di dimissioni, la giustifica con disturbi di salute comuni, come la sinusite e l’artrite.

LA TELEFONATA ANONIMA PRIMA DEL RITROVAMENTO DEL CADAVERE [AUDIO]

È dunque agli ultimi tre giorni di vita del generale a Sulmona che ora gli inquirenti guardano. Per capire cosa abbia fatto, con chi abbia parlato e soprattutto a chi abbia spedito l’unica lettera che ha imbustato e affrancato. Forse proprio in questa missiva potrebbe nascondersi la risposta al giallo del suo suicidio. Quando i carabinieri hanno provato a…

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Fonte: Il Tempo

Sulmona, giallo sul suicidio dell'ex generale Guido Conti. Caccia a una lettera

 

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