Farmaci, 16 brevetti scaduti: riduzioni dei costi in arrivo. C’è anche il Cialis

Nel 2016 i generici sono stati il 28,5% delle vendite contro il 71,5% di quelli di marca: finora gli italiani hanno speso 1 miliardo in più.

In arrivo una valanga di farmaci generici, ossia con lo stesso principio attivo di quelli “di marca” ma, essendo scaduto il brevetto, commercializzabili anche da altre aziende, con prezzi inferiori fino al 60%.

Sono sedici infatti i brevetti in scadenza nel 2017, come si legge sul sito di Assogenerici. Tra questi, il più famoso è forse il Cialis, il farmaco contro le disfunzioni erettili “rivale” del Viagra (il cui brevetto è scaduto già 4 anni fa): ogni anno se ne comprano 1,7 milioni di confezioni, e visto che il prezzo calerà (oggi costa circa 20 euro a compressa) si prevede un boom di vendite per i farmaci generici con lo stesso principio attivo (Tadalafil), seguendo la scia dello stesso Viagra che dopo essere “scaduto” ha visto raddoppiare le confezioni vendute.

Ma non è solo il Cialis a perdere l’esclusività: nella lista si contano un antistaminico come il Pafinur, uno antiglaucoma come il bimatropost, l’antiallergico olopatadina, l’antivirale valganciclovir. Il comparto dei generici in Italia genera un fatturato di oltre 2,6 miliardi di euro, anche se gli italiani continuano a preferire il ‘brand’: nel 2016, sempre secondo dati Assogenerici, i farmaci generici coprono solo il 28,5% dei volumi di vendita contro il 71,5% di quelli di marca.

Tanto che nell’ultimo anno gli italiani hanno speso 1 miliardo in più solo per compensare la differenza tra il rimborso del servizio sanitario e il prezzo del farmaco ‘branded’ che rimane più costoso anche se a brevetto scaduto.

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