Dpcm: la ricetta di mr. Cottarelli

Misure necessarie ma saranno un secondo shock. O la crescita nei prossimi anni va al 2% o ci saranno rischi per la sostenibilità del debito Italia.

(WSC) ROMA – “Questi provvedimenti purtroppo erano necessari, ma dal punto di vista economico arrivano nel momento sbagliato, perché l’economia italiana, dopo le chiusure molto pesanti di marzo e aprile, aveva avuto un ribalzo forte nel terzo trimestre”. L’auspicio è che “durino il meno possibile perché poi due shock così vicini cominciano ad avere un effetto pesante sulla fiducia delle famiglie e delle imprese”.

Il direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano Carlo Cottarelli, intervistato durante il Forum Sistema Salute, commenta così le nuove chiusure in arrivo.

Le restrizioni introdotte da domani, ha sottolineato l’economista, “sono meno forti di quelle di marzo e aprile. In conseguenza di quelle chiusure il nostro reddito è sceso del 9-10%, pari a 160-170 miliardi. Se la stima di queste nuove chiusure fosse limitata a qualche decina di miliardi, sarà comunque di quello che abbiamo visto nei mesi passati”. Certo è che arrivano nel momento in cui l’economia iniziava di nuovo a tirare il fiato.

“Per il Pil – ha precisato Cottarelli – non eravamo tornati a livello inizio anno, eravamo infatti ancora sotto il 4%, ma la ripresa c’era stata. Ad esempio, nel settore manifatturiero ad agosto i livelli di produzione erano tornati a livello dell’anno precedente e così i consumi delle famiglie. C’era stato un rimbalzo che sarebbe continuato, ma si sapeva ci sarebbe stato questo rischio della seconda ondata e purtroppo la seconda ondata c’è stata”.

Crescita 2% o rischi per sostenibilità debito 

“Se portiamo l’economia italiana a una crescita del 2%, che non è facile, il debito sarà sostenibile, altrimenti nel medio periodo i rischi ci sono”, ha continuato Cottarelli. “Non stiamo prendendo a prestito molto dai mercati ma prendiamo dalle istituzioni europee, dalla Bce e dalla Commissione europea e questo comporta rischi politici”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di lavorare per stimolare la ripresa.

de Bortoli a Muzinich

“Superata la pandemia la crescita potrà essere anche del 6%, ma guardando al di là del 2021 dobbiamo fare le riforme per essere in grado, nei prossimi anni, di fare una crescita del 2%”.

Per quanto riguarda il nuovo Dpcm, Cottarelli ritiene che “purtroppo questi provvedimenti a questo punto erano necessari ma arrivano dal punto di vista economico nel momento sbagliato perché l’economia italiana, dopo il lockdown, stava ripartendo”.

Bene le chiusure parziali

E’ un fatto positivo però, secondo l’economista, la differenziazione su base territoriale.

“Io – spiega – credo che sia stato giusto fare le chiusure parziali mentre il lockdown totale forse è stato esagerato. A marzo-aprile si è fatto tutto uguale per tutti, ma è stato come fare i tagli lineari, che si fanno per non entrare nelle discussioni e spiegare perché per te sì e te no. Il criterio di usare dei parametri mi pare sia inevitabile”.

Quella delle amministrazioni regionali, come la Lombardia, che recriminano contro la decisione del governo, per Cottarelli, “è una reazione naturale, ma non è buona e si dovrebbe evitare”.

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