Stupefacente Nvidia: +228% in 52 settimane

Grazie al boom dell'intelligenza artificiale il produttore di chip è cresciuto del 228% nelle ultime 52 settimane, mentre l'Hang Seng HK di Hong Kong è sceso del 26%. Alert: “i massimi sono un processo, i minimi sono un momento”.

Tra una seduta al rialzo e l’altra al ribasso, Nvidia vale ormai quanto l’intero mercato azionario cinese, rappresentato dalle azioni H della borsa di Hong Kong.

Questo è il punto sottolineato da Michael Hartnett, stratega della Bank of America, il quale osserva anche che l’aumento della capitalizzazione di mercato di 600 miliardi di dollari di Nvidia (NVDA) solo negli ultimi due mesi equivale all’intera capitalizzazione di mercato di Tesla (TSLA).

Nvidia è cresciuta del 228% nelle ultime 52 settimane, mentre l’Hang Seng HK:HSI di Hong Kong è sceso del 26%.

Hartnett si stava concentrando più sui problemi della Cina che sui guadagni ispirati dall’intelligenza artificiale di Nvidia. Ha fatto un confronto tra le difficoltà attuali della Cina e quelle del Giappone negli anni ’90.

Secondo lo strategist di BofA, quando il Nikkei è crollato da 40.000 a 20.000 negli anni ’90, c’è stato un grande mercato rialzista del 400% per 15 titoli. Soprattutto in un mercato ribassista deflazionistico, un piccolo portafoglio di quelli che ha definito i titoli “migliori della razza”, con una gestione solida, bilanci e una crescita dell’EPS, può essere molto redditizio, ha affermato (grafico qui sotto).

Per quanto riguarda il mercato azionario statunitense, Hartnett ha affermato che il posizionamento sta passando da “vento favorevole” a “vento contrario”, anche se qui vale il vecchio adagio del mercato: “i massimi sono un processo, i minimi sono un momento”. Non sarà possibile fermare quella che lui chiama una bolla finché i rendimenti a 10 anni, adeguati all’inflazione, non saranno superiori al 2,5%. Il tasso TIPS a 10 anni è pari all’1,91%.

Secondo l’analista una serie di griglie stabilite da Bank of America si stanno avvicinando ai segnali di vendita, come i livelli di liquidità riportati nel sondaggio sui gestori di fondi, o gli afflussi verso asset rischiosi.

Giovedì l’indice S&P 500 SPX ha chiuso al livello record per la nona volta quest’anno – a un soffio da quota 5000 – e ha guadagnato il 22% nell’ultimo anno.

Fonte: MarketWatch

 

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