Argentina abbassa i tassi. Dall’80 al 70%

La mossa della banca centrale di Buenos Aires starebbe a significare che il governo del neo presidente anarco-libertario Javier Milei ha fiducia nel processo di riduzione dell'inflazione che su base annua è superiore al 275%.

BUENOS AIRES – La banca centrale argentina ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di 10 punti, portandolo al 70%, ha annunciato giovedì l’autorità monetaria, il terzo aggiustamento da quando il presidente anarco-libertario Javier Milei si è insediato a dicembre e mira a contenere l’inflazione dilagante.

La mossa, dal livello precedente dell’80%, conferma un report Reuters dell’inizio di questa settimana secondo cui un taglio dei tassi era imminente, e sottolinea la fiducia del governo nel ridurre l’inflazione che su base annua è superiore al 275%.

“Dopo la correzione iniziale dei prezzi relativi nel dicembre 2023, stiamo assistendo a un pronunciato rallentamento dell’inflazione, nonostante il forte trascinamento statistico che l’inflazione comporta nelle sue medie mensili”, ha affermato la banca centrale in una nota.

La banca ha aggiunto che da quando Milei è entrato in carica la base monetaria è stata ridotta sostanzialmente, il che aiuta ad assorbire liquidità e a contenere l’aumento dei prezzi.

Venerdì il Paese pubblicherà i dati sull’inflazione di marzo, che gli analisti fissano al 12% per il mese e che secondo il governo dovrebbe essere vicino al 10%. Questo dato è in calo rispetto al picco di oltre il 25% registrato a dicembre a seguito della forte svalutazione del peso argentino da parte di Milei.

Le rigide politiche fiscali di Milei hanno migliorato l’umore degli investitori in Argentina, spingendo azioni e obbligazioni, sebbene i livelli di povertà stiano aumentando insieme a una recessione economica, mentre l’attività, la produzione e il consumo diminuiscono.

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