Kaiser Draghi è troppo arrogante. E sull’euro ha torto

Quel che i Monti, i Draghi, gli Juncker non capiscono è che l’ondata di rivolta anche euroscettica l’ha provocata chi ha governato l’Europa negli ultimi 25 anni. E …

Quel che i Monti, i Draghi, gli Juncker non capiscono è che l’ondata di rivolta anche euroscettica l’ha provocata chi ha governato l’Europa negli ultimi 25 anni. E che il mix economico-sociale, generato anche da altri fattori (globalizzazione e tecnologia) è esplosivo.

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Ci risiamo: di fronte a una crisi l’establishment europeo reagisce nel peggiore dei modi, continuando imperterrito sulla strada percorsa finora, che è all’origine della profonda disaffezione di una parte importante dell’opinione pubblica europea. Emblematiche, in tal senso, sono le dichiarazioni di ieri del governatore della Bce Mario Draghi, che continua a descrivere come paradisiaca una realtà che invece appare disperata.

Dice che l’euro ci ha salvati dalla crisi. Davvero? L’Italia si è salvata dalla crisi dei mutui subprime perché le sue banche avevano in portafoglio pochi titoli tossici, contrariamente a quelle tedesche e a molte francesi, che invece ne erano piene. Sì per Berlino e per Parigi gli interventi coordinati sovranazionali sono stati salvifici.

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greciaGuarda un po’ si tratta delle stesse banche che avevano fatto incetta di titoli greci e – in difesa delle quali, ancora una volta – è stata “salvata” la Grecia. Quanto salva sia la Grecia lo vedete dall’immagine qui di fianco e da questi dati: il reddito procapite è sotto del 20% rispetto  a quello del 2008, l’economia non cresce, le pensioni sono state falcidiate come l’assistenza pubblica, la disoccupazione è al 23% e al 44% per i giovani tra 15 e 24 anni e il debito è salito al 176% del PIL. E cosa fa la Troika? Chiede ancora più austerity ovvero ancora più sangue a un Paese che non ha più nemmeno le forze per reggersi in piedi.

La mazzata all’economia italiana l’ha data il governo Monti, adottando misure fortemente recessive, volute dall’Unione europea, che, per sua stessa ammissione, “uccisero la domanda interna” e adottando il Meccanismo europeo di stabilità, la cui quota italiana che ha fatto esplodere il debito pubblico.

D’altronde se, come sostiene Draghi, la situazione in Europa fosse pienamente ristabilita, perché la Bce si trova costretta a proseguire per tutto il 2017 il Quantitative Easing, l’acquisto di titoli di Stato, ovvero una droga inventata dalla Federal Reserve e contraria ai più ovvi e un tempo inviolabili principi economici liberali?

E poi:  Draghi dice che l’Euro è irrevocabile. Lo capiamo, deve parlare così per il ruolo che ricopre e per correggere la dichiarazione di alcuni giorni fa, in cui aveva lasciato intendere che l’abbandono della moneta unica era possibile ma pagando i debiti contratti con la stessa Bce. Al presidente della Banca centrale sfugge un piccolo dettaglio: a decidere se una moneta sia o no irrevocabile possono essere solo i popoli, almeno in quelle democrazie che oggi spaventano l’élite che egli rappresenta.

La verità è che dell’euro ha beneficiato un solo Paese: la Germania. E che le misure decise dall’Unione europea in sintonia con la Bce, vedi il fiscal compact, non hanno creato un’economia migliore e più dinamica, bensì in troppo Paesi, come l’Italia, soffocata, inibita dalla pressione fiscale e da normative astruse, incapace di generare occupazione e con una pressione crescente, al ribasso, sui salari. Che tradotto significa: meno lavoro e quel poco pagato malissimo, più tasse per tutti, anche per quelle piccole imprese da sempre fondamentali nel tessuto economico europeo.

Quel che i Monti, i Draghi, gli Juncker non capiscono è che l’ondata di rivolta anche euroscettica l’ha provocata chi ha governato l’Europa negli ultimi 25 anni. E che il mix economico-sociale, generato anche da altri fattori (globalizzazione e tecnologia) è esplosivo.

Il vero problema non sono i populisti. Il vero problema sono loro. E’ la loro arroganza, è quel senso di superiorità che li induce a negare persino l’esistenza del problema, e dunque a continuare sulla stessa rovinosa strada percorsa finora.

di Marcello Foa

Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato dal blog Ilcuoredelmondo, che ringraziamo

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5 commenti

  1.   

    P.S.: La misura del negare l’esistenza di un conflitto è data dalla necessità aprioristica di legittimare in termini assoluti le proprie affermazioni…
    Da tale assunto nascono ed emergono i diktat della nomenclatura burocratica attualmente ai vetici della governance Europea e non.
    Da tale assunto nadce l’esigenza, da entrambe le parti della barricata, di non arrendersi… anche di fronte all’evidenza del fallimento!
    Un saluto
    Elmoamf 

  2.   

    Spero anzi sono convinto che in se… quella sul Nazismo fosse una mera battuta. Qui, a mio semplice avviso, non si tratta di distinguere il “male” rispetto alle ideologie passate alle quali si sia più attratti in termini di fascinazione collettiva… ma di distinguere glu assetti di potere rispetto al loro speculate e necessario bisogno di sopravvivenza. È indubbio, a parer personale, che sia in atto un lotta fratricida sulla detenzione del potere assoluto da parte delle elite che attualmente lo gestiscono. Non si tratta affatto di ideologie o filosofie o politiche umanistico-filantropiche come vorremmo favolisticamente convincerci… ma di pura necessità di perpetuazione del potere personale che l’attuale società a vocazione esclusivamente individualistica… tende ad enfatizzare all’ennesima potenza. Un ossimoro, quello tra delirio d’onnipotenza individuale ed esigenza di condivisione e accettazione sociale di tale delirio… che lascerebbe perplesso anche il piu acuto degli analisti esistenziali dell’attuale deriva della Civiltà Moderna.
    Un saluto
    Elmoamf

  3.   

    Ve lo dicevo che il nazismo non è morto, anzi suonano pure l’inno alle competizioni sportive
    https://it.sputniknews.com/mondo/201702124063205-Tennis-nazismo-Petkovic-Riske-Rittner-USTA/

  4.   

    Kaiser Draghi è quello amico di Adolfina Merkel? A leggere questi articoli sembra di rileggere la descrizione degli ultimi mesi prima della sconfitta e conseguente caduta del nazismo . Premesso che si diceva non esistono più fascismo e comunismo, ma il nazismo si, con la consapevolezza che è tutta una menzogna quello che ci raccontano della imminente ripresina (i nazi aspettavano l’arma speciale per la vittoria), con l’allergia a qualsiasi risultato elettorale che non dia loro pieni poteri. Con le statistiche che ci propinano che se non sono da deflazione hanno quello +0,1 +0,2 in positivo che chissà cosa falsano nei dati per tirarlo fuori con la forza bruta. Il debito a settembre pinocchio gridava che stava calando e infatti da Mortimer in poi è salito alle stelle, e noi peggio che nelle stalle. Anzi quelle le hanno svuotate per gli algoritmi volutamente sbagliati della Ue, e poi grazie a Mortimer hanno anche abbattuto i tetti per non pagarci tasse salate. Ma se si dice che è tutto fatto per impoverirci, se si citano i metodi imperialisti sul debito che usano i padroni del pianeta per derubare i popoli si è POPULISTI, nuovo parolone coniato per far paura alla plebe, sarebbe dire quello che il popolo vuol sentire, se poi risulta essere anche la verità resta il fatto che si rimane populisti. Gesù Cristo era un grande populista forse il più grande in assoluto.

  5.   

    Diversamente da quanto sostiene Foa (l’autore dell’articolo) ritengo, come probabilmente molti altri più autorevoli di me, che per le citate Élite si sia trattato, sino ad ora, di un successo.  Un “lavoro” o meglio progetto pianificato sino ai dettagli della cronica crisi emergenziale onnipresente e omnipervasiva. Un progetto teso a minare, nelle fondamenta, la certezza e la dignità residua degli individui, sia in termini di uomini sociali, sia nel costrutto socio-antropologico moderno di popoli. L’obiettivo è e rimane per talu élite: il potere onnipotente. Un potere sul quale esercitare un autodistruttivo narcisismo rispetto al quale rischieremo tutti di soccombere prima o poi… improvvisamente… senza rendercene neanche conto!
    Un saluto
    Elmoamf