Borsa di Tokyo quasi al massimo storico del 1989

In scia ad un altro record dello S&P 500, in Giappone l’indice di riferimento del mercato azionario Nikkei 225 torna al top di 34 anni fa. Guadagnano le borse di Australia, Corea del Sud e Hong Kong.

Borse in Asia tutte in rialzo generalizzato, guidate da due fattori, i guadagni del Giappone dopo che l’indice S&P 500 ha raggiunto un altro record e i dati del consumo in Cina che hanno mostrato segnali di miglioramento.

L’indice di riferimento della Borsa di Tokyo Nikkei 225 è scambiato vicino a un massimo record, 34 anni dopo aver raggiunto il picco e per poi precipitato con lo scoppio della bolla finanziaria giapponese.

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I futures statunitensi sono in ribasso dopo che le azioni di Wall Street hanno stabilito un altro record a seguito di alcuni rapporti contrastanti sull’economia.

Il Nikkei 225 è salito dell’1,5% a 38.718,00. È rimasto appena al di sotto del massimo record di 38.957 stabilito alla fine del 1989, proprio prima che la bolla dei prezzi degli asset esplodesse.

I prezzi delle azioni hanno continuato a salire nonostante i persistenti segnali di debolezza nell’economia giapponese, caduta in recessione nell’ultimo trimestre del 2023. Gli sforzi per sostenere la crescita a livelli più elevati hanno avuto un successo limitato, fiaccati dalla debolezza degli investimenti privati e della spesa dei consumatori.

Per il Nikkei 225, vicino al suo picco storico raggiunto nel lontanissimo 1989, le aziende tecnologiche sono le leader dei rialzi, in seguito alla notizia che il produttore statunitense di apparecchiature per semiconduttori Applied Materials Inc. ha fornito stime in aumento dei ricavi.

Un indice che replica le società cinesi quotate a Hong Kong è balzato del 2%, mettendo l’indicatore dei titoli regionali sulla buona strada per il migliore progresso settimanali quest’anno. L’S&P 500 è salito a circa 5.030, guidato da banche e società energetiche.

“Il ritmo del rally del Nikkei è una sorpresa che va oltre la mia immaginazione”, ha affermato Hiroshi Matsumoto, senior client portfolio manager presso Pictet Asset Management. “Il catalizzatore chiave per il mercato è stato il meccanismo di aumento dei prezzi. Le aziende sono state in grado di alzare adeguatamente i prezzi mentre il Giappone esce dalla deflazione e anche la performance finanziaria è migliorata”.

I rialzi alla borsa di Hong Kong si poggiano invece sulla ripresa dei viaggi durante le vacanze del Capodanno lunare cinese, fattore che ha offerto alcuni segnali di ripresa della spesa al consumo mentre la seconda economia mondiale lotta con un basso livello di fiducia e la deflazione. I mercati della Cina continentale rimangono chiusi nella giornata di venerdì.

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