Voluntary disclosure: 70.000 hanno detto sì

Continua a salire il numero delle domande di rientri di capitali dall’estero. “Ad oggi sono arrivate 70.000 istanze” all’Agenzia delle Entrate per la voluntary disclosure, ha annunciato Rossella …

Continua a salire il numero delle domande di rientri di capitali dall’estero. “Ad oggi sono arrivate 70.000 istanze” all’Agenzia delle Entrate per la voluntary disclosure, ha annunciato Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle entrate, a margine di un’audizione alla Camera sull’anagrafe tributaria e sul contrasto all’evasione fiscale. “Nel 2016 – ha continuato – ci saranno 350.000 controlli in aggiunta al nostro lavoro; si tratta di un impegno assolutamente straordinario, che esce dall’ordinarieta’ ma cercheremo di fare il possibile, come abbiamo sempre fatto”. Nel 2015, il gettito recuperato dalla lotta all’evasione fiscale sara’ in linea con il 2014, “che e’ stato un anno straordinario” in cui l’Agenzia delle Entrate ha incassato 14,2 mld, al quale andrebbe aggiunto anche il risultato derivante dalla voluntary disclosure, ha affermato Orlandi. Finalmente si sbloccano le assunzioni all’Agenzia dellle Entrate, dopo che “ieri il Consiglio di Stato ha convalidato un concorso di 5 anni fa”.

Nel dettaglio, “la sentenza del Consiglio di Stato ha considerato valido e legittimo un concorso bandito dall’Agenzia delle Entrate nel 2010. Quindi ci sono voluti 5 anni” per poter procedere ora con l’assunzione di 175 posti di dirigenti. Poi, “faremo un altro concorso in aggiunta a questo”, ha spiegato Orlandi aggiungendo che “le nostre facolta’ di assumere sono per poco piu’ di 400, mentre i nostri posti di dirigenti sono oltre 1.000. Ad oggi – ha continuato – abbiamo 300 dirigenti in servizio, quindi speriamo di assumerne 400 entro il 31/12/2016”. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimi 767 dirigenti perche’ non nominati per concorso, alcuni dirigenti chiave dall’Agenzia delle Entrate hanno dato le dimissioni ma Orlandi ha minimizzato. “E’ chiaro che c’e’ una difficolta’ organizzativa che e’ inevitabile. Alcuni colleghi hanno deciso di cambiare attivita’ e altri, altrettanto bravi, hanno deciso di rimanere. Hanno fatto una scelta libera; abbiamo altri colleghi che li sostituiranno”, ma alla domanda se sia a rischio il lavoro all’Agenzia delle Entrate, il numero uno del fisco ha assicurato che “stiamo lavorando grazie all’impegno di tutti i colleghi”.

La mancata riforma del catasto e’ stata “un’occasione persa”, ha dichiarato poi Rossella Orlandi, in un’audizione alla commissione di vigilanza dell’anagrafe tributaria, dopo la scadenza della legge delega lo scorso 30 settembre, che conteneva la riforma. “E’ un’operazione importante, ma non e’ detto che sia accantonata. Vedremo in futuro. Ci abbiamo lavorato perche’ era nella legge delega; non e’ un lavoro perduto poiche’ e’ un’opera di allineamento delle banche dati”, ha spiegato Orlandi. “Avevamo preparato tutti gli elementi perche’ il legislatore potesse prendere le sue decisioni ma per il momento c’e’ stato questo accantonamento. La delega e’ scaduta e non sappiamo se il Parlamento o il governo presenteranno una iniziativa legislativa che ne permetta la ripresa”, ha aggiunto. Gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate sui nuovi accatastamenti e sugli atti di aggiornamento, “effettuati dall’inizio del 2015 fino ad agosto sono stati pari a circa 290.000 unita’ immobiliari urbane, con un incremento della rendita complessiva di circa 81 milioni di euro”, ha annunciato Orlandi. Ma le novita’ non finiscono qui perche’ “si sta nuovamente programmando di svolgere per il prossimo triennio” l’accertamento sugli “immobili fantasma”, che tra il 2007 ed il 2011, ha consentito di attribuire una rendita e di far emergere “oltre 1,2 milioni di unita’ immobiliari, per una rendita complessiva di circa 825 milioni di euro”.

Per il numero uno del fisco, gli accertamenti da questa attivita’ “probabilmente possono avere effetti positivi, non solo sul piano del contrasto all’evasione, ma anche piu’ in generale in ordine agli aspetti concernenti le regolarita’ urbanistiche spettanti ai Comuni”. Inoltre, al 31 agosto 2015, emerge che su un totale di circa 61 milioni di unita’ immobiliari dei gruppi catastali ordinari: 57,4 milioni di unita’ immobiliari hanno una planimetria; mentre circa 3 milioni non risultano possedere la correlata planimetria; e per circa 0,3 milioni di unita’ con planimetria non e’ possibile calcolare la superficie. “In definitiva, sul totale di circa 61 milioni di unita’ immobiliari censite nei gruppi “A”, “B” e “C”, il 5,4% circa, pari a 3,3 milioni di unita’ risultano prive di superficie”, ha osservato Orlandi che ha proposto come “soluzione al problema” di assegnare una superficie “convenzionale”.

MF-DJ NEWS

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