Usa, Trump si prende i Repubblicani. La moglie Melania copia Michelle Obama: è plagio

Star tv, deputati, sceriffi, veterani, famigliari di vittime del terrorismo e dell’immigrazione clandestina: sono gli eterogenei ‘testimonial’ della prima giornata della convention repubblicana di Cleveland. Lo slogan è …

Star tv, deputati, sceriffi, veterani, famigliari di vittime del terrorismo e dell’immigrazione clandestina: sono gli eterogenei ‘testimonial’ della prima giornata della convention repubblicana di Cleveland. Lo slogan è “Make America safe again”, variazione del classico “Make America great again” che Donald Trump, candidato di “legge e ordine”, ha prontamente lanciato sull’onda di attentati e sparatorie contro la polizia. Il bersaglio comune è Hillary Clinton, colpevole delle tragedie di casa e del mondo.
STAR TV: Il primo a parlare, con una bandana a stelle e strisce, è Willie Robertson, attore dello show ‘Duck Dynasty”: “io e Trump abbiamo tre cose in comune, il successo negli affari, quello in tv e mogli più attraenti di noi”. Gli fa eco Scott Baio, il Chachi di Happy Days: “il nostro Paese è in una posizione molto brutta, abbiamo bisogno di Trump per risolvere i problemi”. C’è anche Antonio Sabato, attore e modello italiano naturalizzato statunitense: “io in America ci sono venuto con i miei genitori, rispettando le regole”, sottolinea, spezzando una lancia per il pugno duro contro l’immigrazione clandestina.
VETERANI: L’icona è Marcus Luttrell, l’ex Navy Seal immortalato nel libro e nel film ‘Lone survivor’ dopo essere rimasto l’unico sopravvissuto in una missione in Afghanistan: “Trump saprà prendersi cura meglio dei veterani quando tornano nel loro Paese”, garantisce, prima di accennare anche alle recenti sparatorie contro la polizia e ammonire che “la prossima guerra è qui”. Raffica di applausi e ‘thank you”. Piace anche il giovane senatore Tom Cotton, veterano di Afghanistan e Iraq, che alcuni indicano come un astro nascente tra i repubblicani.
FAMIGLIARI VITTIME TERRORISMO: L’intervento che commuove di più la platea è quello di Pat Smith, che accusa personalmente l’allora segretario di stato Hillary Clinton per la morte di suo figlio nell’attentato di Bengasi. “Ha mentito e merita la prigione”, afferma. Ma mentre lei parla Donald sta concedendo una intervista alla Fox.
LO SCERIFFO: David Clarke, sceriffo in Wisconsin, lancia un saluto militare e scalda il pubblico facendo capire da che parte sta l’elettorato di Trump nella recente ‘guerra razziale’ riesplosa in Usa: “Blue lives matter” (le vite dei poliziotti contano) grida. E, per non lasciar adito a dubbi, attacca il movimento ‘Black lives matter’, definendolo come “anarchia”. Ovazioni in sala.
L’EX SINDACO DI NY: Il record dell’applausometro spetta a Rudolph Giuliani. “Quello che io ho fatto per New York, Donald Trump può farlo per l’America”, profetizza, garantendo che il magnate è “un uomo col cuore grande”. Poi però sorprende con un appello unitario: “esiste una sola America, non un’America bianca e un’America nera”, dice ringraziando la polizia per difendere tutti, ‘bianchi e neri, ispanici e asiatici”. Infine la minacciosa promessa che solleva il boato: “non ho paura di dire terrorismo islamico estremista. Voi sapete chi siete. Stiamo venendo a prendervi”.

Il discorso di Melania forse copiato da quello di Michelle Obama del 2008

Era atteso come il momento clou della prima serata alla convention repubblicana, ma l’intervento della aspirate first lady Melania Trump è adesso al centro di discussioni e polemiche dopo che è stato notato come il suo discorso in alcuni passaggi – due in particolare – sia quasi identico a quello pronunciato da Michelle Obama nel 2008 e proprio durante la convention democratica che incoronò Barack Obama candidato alla presidenza. I media Usa già parlano di possibile plagio. Poco dopo la conclusione della prima giornata di convention sono cominciate subito a circolare segnalazioni di similitudini tra il discorso appena pronunciato da Melania Trump e quello di Michelle Obama otto anni fa, tra l’altro in una analoga circostanza. Queste si sono fatte poi sempre più insistenti quando l’accostamento è stato fatto prima “testo contro testo” e poi mettendo a confronto i video dei due interventi, fino ad arrivare ad individuare i due passaggi che risultano molto simili, in una parte anche parola per parola, nel punto in cui in entrambi i casi si pone l’accento sui valori familiari e gli insegnamenti da genitori a figli.

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