Usa, tenta il suicidio la “talpa” che passò 700.000 file a Wikileaks: salva

Bradley Manning, il caporale dell’esercito Usa che consegnò nel 2010 a Wikileaks 700.000 file segreti del governo americano, ora diventato donna cambiando nome in Chelsea (nella foto più …

Bradley Manning, il caporale dell’esercito Usa che consegnò nel 2010 a Wikileaks 700.000 file segreti del governo americano, ora diventato donna cambiando nome in Chelsea (nella foto più in basso), ha tentato il suicido in carcere la scorsa settimana ma ha twittato di “stare bene e di essere felice di essere vivo”. Manning, 28 anni e condannato nel 2013 a 35 anni di carcere da scontare in una prigione militare (formalmente è ancora un soldato americano) per spionaggio, dopo la sentenza annunciò di voler diventare donna e lo scorso anno ha iniziato una terapia ormonale dopo che le è stato riconosciuta una disforia, “disturbo dell’identità di genere”.

chelsea Bradley Manning

I suoi legali, scrive la Bbc, hanno denunciato l’esercito americano per aver fatto filtrare la notizia del tentativo di suicidio violando così la sua privacy. Manning fece la fortuna di Wikileaks e del suo fondatore Julian Assange ed è stato l’unica persona a subire conseguenze penali per lo scandalo. Assange, infatti, cittadino australiano è da giugno del 2012 “ospite” dell’ambasciata ecuadoregna a Londra perché ne è stata chiesta l’estradizione in Svezia dove deve rispondere di una duplice accusa di abusi sessuali. Assange ha sempre sostenuto che si tratta di una scusa per poi essere estradato negli Usa che lo vogliono processare per le violazioni commesse.

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