Turchia, divieto espatrio a docenti universitari. Gulen: Usa neghino estradizione, Erdogan oscura Wikileaks

Non si ferma il piano di Erdogan dopo il fallito golpe in Turchia. Dopo le epurazioni dei militari, poliziotti e politici, ora tocca ai docenti. Il Consiglio per …

Non si ferma il piano di Erdogan dopo il fallito golpe in Turchia. Dopo le epurazioni dei militari, poliziotti e politici, ora tocca ai docenti. Il Consiglio per l’alta educazione (Yok) ha imposto un divieto di espatrio a tutti i professori universitari turchi. Lo riferisce la tv di stato Trt. Martedì 19 luglio, lo stesso Yok aveva chiesto le dimissioni dei 1.577 decani delle università della Turchia.

Gulen, appello agli Usa: negate la mia estradizione

L’imam turco, in esilio negli Stati Uniti, Fethullah Gulen, accusato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan di aver organizzato il golpe fallito in Turchia, ha esortato Washington a bocciare le richieste di estradizione e ha definito “ridicole” le accuse fatte da Ankara.

erdogan gulen

“Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ancora una volta ha dimostrato che userà ogni mezzo per rafforzare il suo potere e per perseguitare i suoi oppositori – ha reso noto in un comunicato l’imam che dal 1999 si trova in esilio, prima autoimposto, negli Usa -. Esorto il governo statunitense a rigettare qualsiasi sforzo di abusare del processo di estradizione per condurre vendette politiche”. Lunedì 19 luglio il Dipartimento di Stato e quello di Giustizia hanno reso noto che analizzeranno i documenti inviati dalla Turchia sul leader dell’opposizione, Gulen, per capire se si tratta di una richiesta di estrazione. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ricordando che l’eventuale estradizione dovrà essere analizzata da un giudice federale visto che Gulen ha il permesso di soggiorno americano.

“E’ ridicolo, irresponsabile e falso insinuare che io abbia qualcosa a che fare con il terribile golpe fallito”, ha aggiunto l’imam. Intanto in Turchia il numero di persone arrestate, sospettate o sospese nelle indagini ha raggiunto quasi le 45mila unità.

Wikileaks pubblica 300mila mail del’Akp

Il sito di inchiesta Wikileaks ha pubblicato quasi 300mila email del partito di governo turco, Akp, inviate prima del colpo di stato fallito nel Paese. Poco dopo la diffusione del materiale, scrive Wikileaks sul suo account Twitter, l’accesso al sito è stato bloccato a livello nazionale per tutti gli utenti turchi. “La prima parte copre 762 caselle mail, dalla A alla I, che contengono 294.548 email” e in cui sono contenuti “migliaia di allegati”. “La più recente è stata inviata il 6 luglio”, spiega Wikileaks, “la più vecchia risale al 2010”. “Il materiale è stato ottenuto una settimana prima del tentato golpe” e il sito ha “anticipato la pubblicazione come risposta alle purghe del governo”. La fonte, “che non è in alcun modo collegata al tentato colpo di stato o a rivali politici del partito di governo”, e i materiali “sono stati verificati”.

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2 commenti

  1.   

     

    Nessuno della Nato e’ corso in difesa di Erdogan : hanno invece cercato di abbatterlo. Sembra che russi ed israeliani lo abbiano salvato. Forse ai Neocon non sono piaciute le scuse a Putin e gli incontri con Netanyahu, e creduto di risolvere con il solito golpe, il 15mo in circa 70 anni. Hanno pure pensato che liberarsi di Assad sarebbe stato semplice, come pure in Ucraina con il Dombass.. Ma forse i Turchi vogliono la loro autonomia, e non essere soggetti ai disegni della Nato, della Casa Bianca e di Brusselles.
    Questo l’ennesimo fallimento di Obama , ed il primo collasso della Nato, una struttura adibita a favorire il dominio di oligarchie e dei loro interessi, che inizia a sfasciarsi. Chissa’ se cercheranno il riscatto in Ucraina, dove ammassano truppe cecene, arabe e polacche. Forse potrebbero valutare che i Turchi , con Putin ed Israele rappresentino un ostacolo troppo grande per una tigre di carta, a tutto vantaggio della pace e stabilita’. Io lo spero…

  2.   

    Erdi   vien paragonato ad adolf. da come si muove sussistono molte analogie. entrambi regolarmente eletti .  Come si vede non è che la democrazia sia garanzia di buoni risultati. poi pure Trump potrebbe farcela. Infine anche matteo potrebbe introdurre la riforma con il referendum.