“Tra banche e referendum Italia instabile”: Dbrs abbassa rating, governo nel panico

E’ passata sotto silenzio come notizia, ma la decisione dell’agenzia di rating canadese Dbrs di spostare il credit watch sul negativo per l’Italia, potrebbe comportare problemi molto seri …

E’ passata sotto silenzio come notizia, ma la decisione dell’agenzia di rating canadese Dbrs di spostare il credit watch sul negativo per l’Italia, potrebbe comportare problemi molto seri al nostro sistema bancario.

In pochi potrebbero mai considerare un’agenzia canadese così importante, eppure finora lo Stivale ha avuto sempre una “A” come valutazione, anche se verso il basso. Quella stessa “A” cui si è aggappata la Banca centrale europea per consetire agli istituti di credito italiani di ottenere finanziamenti a bassissimo tasso di costo e di interessi. Ecco perché, senza quella ciambella di salvataggio, adesso le cose potrebbero complicarsi maledettamente. Tanto da far valutare ai tecnici del ministero dell’Economia un’azione per bloccare questo passaggio. “La nostra opinione è che ci sia stata una violazione delle regole – ha detto una fonte anonima interna al Mef al corrispondente del ‘Financial Times’ – stiamo valutando se ci sono le condizioni per contestare la decisione di rivedere il rating al di fuori del normale calendario già annunciato”. Già, perché la decisione dell’agenzia canadese è arrivata senza alcun preavviso, lontana dai normali tempi di pubblicazione. Insomma, un fulmine a ciel sereno. Di fatti l’azienda si difende adducendo come motivazione l’incertezza assoluta nel referendum sulle riforme costituzionali, che potrebbe anche decretare la fine del governo Renzi. Dunque, anche se inusuale e totalmente fuori dal protocollo, il discorso di Dbrs non fa comunque una grinza.

In tutto questo il debito italiano ha recuperato anche rispetto a quello spagnolo, ma ora il mercato dovrà valutare l’impatto del credit watch negativo sull’Italia annunciato venerdì 5 agosto a mercati chiusi da Dbrs, fuori dalle scadenze normali. La giustificazione è “la combinazione di incertezza politica intorno al prossimo referendum costituzionale e di pressione sulle banche italiane, in un contesto di fragile ripresa e di ambiente esterno meno stabile”. Questo è il primo segnale delle turbolenze che potrebbero accompagnare la consultazione referendaria, sia per l’andamento molto incerto dei sondaggi, sia per il timore che un’eventuale sconfitta metta a repentaglio il futuro delle riforme strutturali e dello stesso governo. Al contrario, un completamento della riforma costituzionale è valutato positivo per il rating da Dbrs; così come una “tempestiva risoluzione e riduzione dei crediti dubbi delle banche” contribuirebbe a mantenere il rating stabile.

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