Svizzera: beni confiscati ai rifugiati per pagare le “spese di accoglienza”

La confederazione elvetica si conferma l’unico paese europeo dove la vita civile viene regolata da leggi utili ai cittadini, collaudate, fatte rispettare e giuste. Altro che Ue: prendiamo …

La confederazione elvetica si conferma l’unico paese europeo dove la vita civile viene regolata da leggi utili ai cittadini, collaudate, fatte rispettare e giuste. Altro che Ue: prendiamo esempio.

La confisca dei beni di migranti, di cui sta discutendo attualmente il Parlamento danese, è una misura praticata già da diversi anni in Svizzera: lo ha rivelato ieri sera la televisione svizzerotedesca SRF.

I richiedenti asilo devono consegnare alle autorità elvetiche tutti i beni di un valore superiore a 1000 franchi. In questo modo dovrebbero essere coperti i costi delle procedure d’asilo e restituiti i soldi dell’aiuto sociale.

La trasmissione “10vor10” ha informato dell’applicazione di tali disposizioni in centri di registrazione. In particolare ha mostrato la ricevuta che un profugo siriano aveva ottenuto dalle autorità svizzere in cambio della metà del denaro in contante che gli restava dopo aver pagato a passatori il trasporto della sua famiglia nel Paese.

La trasmissione ha mostrato anche una nota informativa sulla quale era scritto: “Se possedete valori superiori a 1000 franchi al vostro arrivo al centro di registrazione dovete lasciare questi valori finanziari contro una ricevuta”.

La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha spiegato che la legge esige dai candidati all’asilo un contributo, nella misura del possibile, ai costi di soggiorno e dell’assistenza sociale.

“Se una persona se ne va di sua volontà entro sette mesi, potrà recuperare il suo denaro. In caso contrario esso coprirà le spese”, ha detto un portavoce della SEM.

Chi ottiene il diritto di risiedere in Svizzera deve versare il 10% del suo reddito per un periodo di dieci anni fino a un massimo di 15’000 franchi.

Una proposta di confisca dei beni posseduti dai rifugiati per contribuire al finanziamento del loro soggiorno è stata presentata al Parlamento danese mercoledì. Il progetto autorizza la polizia a perquisire i migranti e a confiscare i contanti che eccedono le 10’000 corone danesi (1450 franchi) come anche gli oggetti il cui valore è superiore alla stessa somma.

I migranti potranno tuttavia conservare i beni “di valore affettivo”, come gioielli, medaglie o ritratti di famiglia.

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3 commenti

  1.   

    ma secondo me stanno finendo i soldi che han ..ciulato… agli ebrei finiti  nei forni. 

  2.   

    Benvenuto Imark!
    Potremmo imitare molte cose della Svizzera!!! Ci è  così vicina geograficamente e così distante in organizzazione ed efficienza!

    Originariamente inviato da lmark: Magari si riuscisse a fare qualcosa di simile anche in Italia. L’accoglienza è pur sempre un servizio che si riceve, quindi chi può farlo è giusto che lo paghi!

     

  3.   

    Magari si riuscisse a fare qualcosa di simile anche in Italia.
    L’accoglienza è pur sempre un servizio che si riceve, quindi chi può farlo è giusto che lo paghi!