Piano sicurezza, per proteggere gli aeroporti ora l’Ue pensa al “modello Russia”

Controlli e metal detector ovunque, così Mosca si è difesa dopo gli attentati del 2011 a Domodedovo. In Europa invece i luoghi pubblici ad alta frequenza sono stati …

Controlli e metal detector ovunque, così Mosca si è difesa dopo gli attentati del 2011 a Domodedovo. In Europa invece i luoghi pubblici ad alta frequenza sono stati violati troppo spesso e senza alcun problema.

Tutti i paesi europei aumentano le misure di sicurezza nei principali aeroporti dopo l’attentato allo scalo Zaventen di Bruxelles. Ma ora la richiesta di cambiare le regole di sicurezza aeroportuali si fa sempre più pressante. E le autorità dell’Ue guardano al “modello Mosca”.

La Russia, dopo l’attacco terroristico all’aeroporto internazionale di Domodedovo del 2011, ha cambiato la sua sicurezza interna diventando un esempio a livello mondiale. I controlli per accedere agli edifici dei terminal è aumentata esponenzialmente. Controlli e metal detector su chiunque varchi la soglia. Impossibile dunque entrare con una bomba e farla esplodere nell’area dei check-in come accaduto ieri a Bruxelles.

Un portavoce della Commissione Europea ha detto che nei prossimi giorni l’Ue discuterà sul tema e probabilmente cercherà di introdurre le stesse misure di sicurezza anche nei principali hub europei prendendo esempio da Mosca. Chiaramente non dipenderà solo dall’Ue ma anche dalle istituzioni dei singoli Stati e da quelle aeroportuali mettere in pratica gli adeguati standard di controllo migliorandoli al tempo del terrorismo.

Il problema è che, stando alle norme comunitarie, i parcheggi degli aeroporti ma anche le aree check-in non sono coperte dalle leggi europee esistenti. Per questo un team di esperti della Commissione Europea sta cercando di capire come integrare la sicurezza anche in queste aree. Anche per quanto riguarda i mezzi di trasporto come le metropolitane, garantire la sicurezza spetta alle istituzioni nazionali ma in Commissione è stato aperto a riguardo un documento di lavoro. Non c’è più tempo per tergiversare.

Fonte: Affari Italiani

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