Ocse, occupazione migranti cresce più dei nativi

Un fenomeno evidente negli Stati Uniti grazie al boom dell’edilizia. Non succede invece in Italia.  Nel paesi Ocse, tra il 2011 e il 2014 il tasso di occupazione …

Un fenomeno evidente negli Stati Uniti grazie al boom dell’edilizia. Non succede invece in Italia. 

Nel paesi Ocse, tra il 2011 e il 2014 il tasso di occupazione dei migranti è salito dell’1,3%, a un passo dunque più veloce rispetto a quello della popolazione nativa. E’ quanto evidenzia un artcolo dell’Economist sulla base dei dati Ocse, dal quale si emerge che, nel 2014, tale fenomeno è stato particolarmente evidente negli Stati Uniti, dove il tasso di disoccupazione tra coloro che sono nati all’estero disoccupazione, in particolare tra i maschi con basso livello di istruzione, è stato inferiore rispetto a quello registrato tra i nativi. Questo grazie soprattuto al boom di settori come l’edilizia e delle risorse naturali.

CP_EuzPUkAAS5GV-1

“Settori come l’edilizia e i servizi, che offrono grandi opportunità di lavoro per gli immigrati, sono stati colpiti duramente dalla crisi, in paesi come la Grecia e la Spagna” si legge nell’articolo, in cui viene tuttavia specificato che in molti paesi, vedi appunto gli Stati Uniti, tali comparti stanno creando nuovi posti di lavoro per i non-nativi.

Tag

Partecipa alla discussione