Milioni di donne in marcia contro Trump in tutta America (e nel mondo)

Oltre 500.000 a Washington e decine di migliaia a Denver, Boston, New York, Minneapolis, Chicago, Los Angeles e in moltre altre metropoli americane. Proteste anche a Sidney, Londra, …

Oltre 500.000 a Washington e decine di migliaia a Denver, Boston, New York, Minneapolis, Chicago, Los Angeles e in moltre altre metropoli americane. Proteste anche a Sidney, Londra, Parigi, Berlino.

Sono 2,5 milioni i manifestanti in tutto il mondo che hanno aderito alla marcia delle donne organizzata nelle principali capitali contro l’insediamento di Donald Trump. Lo riferiscono gli organizzatori del Womens March. Da Londra a Berlino, da Atene a Parigi, da Milano a Roma, da Sidney a New Delhi a Stoccolma si sono gia’ svolte o sono in corso numerose dimostrazioni con la partecipazione di centinaia di migliaia di donne (ma anche uomini) in molte citta’.

Come si vede dalle foto sotto, sono molto piu’ numerose le donne nella Washington Mall oggi per la marcia anti-Trump, rispetto alla folla radunatasi nello stesso luogo ieri per l’inauguration del nuovo Presidente Usa.

Una marcia contro la misoginia, il fanatismo, contro chi ha “insultato immigrati, musulmani, omosessuali, neri e disabili” sono le motivazioni che accomunano tutti i partecipanti. Insomma, una protesta che ha l’obiettivo di mandare un messaggio chiaro al nuovo presidente, nel suo primo giorno in carica: “I diritti delle donne sono diritti umani. Noi siamo insieme, difendere i più emarginati è difendere tutti noi”. Sul sito ufficiale womensmarch.com sono state pubblicate tutte le informazioni e link per scaricare l’app, la ‘guida’ per protestare e il collegamento alla pagina Facebook guardare i livestream delle manifestazioni.

Stati Divisi d’America: si insedia oggi Trump, il peggiore dei Presidenti Usa di tutti i tempi

Due milioni e mezzo di donne in quasi 700 luoghi – dall’Antartide alla Moscova, da Los Angeles a Tokyo – marciano contro Donald Trump, che il 20 gennaio si è insediato alla Casa Bianca. Secondo gli organizzatori di  #WomensMarch che tengono il conto sul sito www.womensmarch.com: le “sister” (sorelle) sono 2.587.190 in 673 località in tutti i continenti.

Oltre alle principali città Usa citano manifestazioni dall’Antartide all’Australia, dalla Bielorussia al Brasile. In Europa proteste sono in corso secondo le organizzatrici proteste in Francia, Germania, Italia (Firenze, Milano e Roma, sostiene il sito), Gran Bretagna, Austria, Spagna. Manifestazioni anche in Africa e Sud America.

Donne marciano su Washington, attesa folla oceanica

E’ partita la marcia delle donne a Washington. L’organizzazione ha dato il via libera dopo aver tenuto in stand-by i dimostranti per gestire la partecipazione oltre le aspettative. Il percorso e’ stato modificato, adesso il corteo si conclude alla Casa Bianca.

“Stiamo marciando. Stiamo marciando avanti verso il Washington Monumento fino all’ellisse della Casa Bianca”, si legge in un comunicato. Intanto centinaia di manifestanti si sono gia’ riversati nell’area della residenza presidenziale.

“Siamo tutti sotto attacco e solo noi possiamo proteggerci a vicenda. Restiamo uniti, marciamo insieme, per i prossimi quattro anni”. Questo l’appello lanciato dall’attrice America Ferrera aprendo a Washington la manifestazione di protesta contro il neo presidente Donald Trump che vede gia’ in piazza migliaia di persone pronte a marciare lungo il National Mall nella capitale. Una mobilitazione cui aderiscono molte personalita’, volti noti dello spettacolo, artisti, tra cui Scarlett Johansson, Ashley Judd e Michael Moore. Hillary Clinton ‘in campo’, su Twitter, con le donne che scendono in piazza a Washington e in tutti gli Stati Uniti per protestare contro Donald Trump. ”Grazie per parlare e marciare per i nostri valori. E’ importante come sempre. Ritengo che siamo sempre piu’ forti quando siamo insieme” twitta Hillary, rifacendosi allo slogan della sua campagna elettorale, ‘Stronger Togheter’.

È già considerata una delle mobilitazioni di piazza più massicce della storia americana la marcia delle donne in programma oggi a Washington in segno di protesta contro il nuovo presidente. Si attende infatti una folla oceanica lungo il National Mall. E già dalle prime ore del mattino migliaia di donne – ma anche molti uomini – sono radunati nella capitale, provenienti da più parti del Paese. Se dovesse raggiungere le 600 mila persone eguaglierebbe la protesta del 1969 contro la guerra del Vietnam, la più grande mobilitazione della storia americana.

Non è ancora partita la ‘Marcia delle donne’ a Washington ma la Capitale è già percorsa da un fiume di persone che, da più parti della città e oltre, stanno raggiungendo il centro nei vagoni stracolmi della metropolitana, a bordo di bus pieni, a piedi dalle stazioni ferroviarie dove fin dalle prime ore della mattina arrivano treni con centinaia di persone a bordo determinate a partecipare alla manifestazione. “Sarà anche cominciata come la ‘Marcia delle donne’ ma questa è la marcia di tutti. La marcia dell’America che unita è determinata a far sentire la propria voce”. E’ questo in sintesi il messaggio delle donne ma anche dei moltissimi uomini già in piazza oggi in segno di protesta nella prima giornata di Donald Trump presidente.

“Siamo tutti sotto attacco e solo noi possiamo proteggerci a vicenda. Restiamo uniti, marciamo insieme, per i prossimi quattro anni”. Questo l’appello lanciato dall’attrice America Ferrera aprendo a Washington la manifestazione di protesta contro il neo presidente Donald Trump che vede gia’ in piazza migliaia di persone pronte a marciare lungo il National Mall nella capitale. Una mobilitazione cui aderiscono molte personalita’, volti noti dello spettacolo, artisti, tra cui Scarlett Johansson, Ashley Judd e Michael Moore. Hillary Clinton ‘in campo’, su Twitter, con le donne che scendono in piazza a Washington e in tutti gli Stati Uniti per protestare contro Donald Trump. ”Grazie per parlare e marciare per i nostri valori. E’ importante come sempre. Ritengo che siamo sempre piu’ forti quando siamo insieme” twitta Hillary, rifacendosi allo slogan della sua campagna elettorale, ‘Stronger Togheter’.

Inauguration Protest

Marcia delle donne, ‘Pussy hat’ il simbolo della protesta – L’idea è venuta a due amiche in California: realizzare un milione di cappelli rosa – i Pussy hat – per ribadire il rispetto ai diritti delle donne. E’ diventato il simbolo della marcia che si prospetta oceanica oggi a Washington in segno di protesta contro il neopresidente Donald Trump. Lo indossano la gran parte delle migliaia di persone che già gremiscono il centro della Capitale americana e come loro tanti altri in diverse città degli Usa e del mondo che aderiscono anche idealmente al corteo anti Trump. Sono donne ma anche molti uomini a sfoggiare con orgoglio il copricapo rosa: “è il nostro modo di dire basta. Di manifestare la nostra irritazione, frustrazione e anche rabbia contro la misoginia”, hanno sottolineato parlando con l’ANSA diversi manifestanti a Washington. “Che il presidente degli Stati Uniti possa dire cose del genere verso più della metà della popolazione…con questo cappello e con questa marcia diciamo basta, non si possono più sminuire le donne così”, ha aggiunto lo stesso gruppo di manifestanti.

La protesta contro Donald Trump si fa ‘globale’ e si attende fino ad un milione di persone nelle piazza di tutto il mondo con manifestazioni e marce ispirate alla massiccia mobilitazione a Washington per la ‘marcia delle donne’. Da Londra a Berlino, da Atene a Parigi, da Milano a Roma, da Sidney a New Delhi a Stoccolma si sono gia’ svolte o sono in corso numerose dimostrazioni.

E dal sito della Casa Bianca ‘spariscono’ sezioni clima, diritti’ – Le pagine sui diritti civili, il cambiamento climatico e i diritti Lgbt spariscono dal sito della Casa Bianca di Donald Trump. La sezione sul cambiamento climatico è stata sostituita da An American First Energy Plan, in cui non si parla di clima e si afferma che il presidente “è impegnato a eliminare le politiche non necessarie e dannose come il Climate Action Plan”. La pagina sui diritti civili è stata rimpiazzata dalla sezione Standing Up for Our Law Enforcement Community, in cui i timori su come la polizia agisce vengono sostituiti dalla richiesta di aumentare il numero delle forze dell’ordine. Nel sito le parole ‘nero’ o ‘afro-americano’ non compaiono in nessuno dei documenti sulle prossime politiche di Trump, cosi’ come non c’e’ una sezione dedicata a uno dei temi che ha piu’ cavalcato nella campagna elettorale, l’immigrazione. (Ansa)

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14 commenti

  1.   

     
    belfagor
    non te lo so dire
    ho solo messo il link a l’articolo per chi vuole leggerlo e pensarla come vuole
     
    ti metto un altro link, poi sta a te considerarlo una bufala o meno

    I Legami tra Georges Soros e la ‘Marcia delle Donne su Washington’
     
    http://vocidallestero.it/2017/01/23/i-legami-tra-georges-soros-e-la-marcia-delle-donne-su-washington/
     
    Il New Yorl Times, giornale iperliberal e ferocemente pro-Hillary, pubblica, seppure in un blog ospite,  un articolo  di una scrittrice musulmana riformista, ex insegnante di giornalismo in una delle migliori università liberal americane ed ex collaboratrice del Wall Street Journal, in cui si mostra come le proteste prima e dopo le elezioni e soprattutto la ‘Marcia delle Donne’  siano state sostenute e finanziate dal miliardario americano specializzato nel fomentare sollevazioni contro i governi politicamente sgraditi.
    di Asra Q. Nomani, 20.01.2017
    Traduzione di Andunedhel
    Qual è  il legame tra uno dei maggiori donatori di Hillary Clinton e la ‘Marcia delle Donne’?  Quello che viene fuori è piuttosto significativo.
     
    Oggi, nel buio prima dell’alba del giorno dell’inaugurazione presidenziale, ho dovuto affrontare una scelta, come femminista liberal da una vita e che ha votato per Donald Trump come Presidente: indossare le mie scarpe da ginnastica Nike rosa per farmi avanti e prendere la metropolitana verso la capitale per l’inaugurazione del nuovo Presidente degli Stati Uniti, o aspettare e andare domani all’ after-party, la “Marcia delle Donne su Washington”?
     
    The Guardian ha promosso la “Marcia delle donne su Washington” come un’azione “spontanea” per i diritti delle donne. Un altro organo di stampa liberal, Vox, parla della …………….


     

  2.   

    mario, ma sei proprio sicuro che Soros sia il Diavolo? Sempre colpa sua? E’ lui l’origine di tutto il male del mondo? Ma dai!!!! altro che peccato originale di Adamo ed Eva: SOROS!!!!! te lo dico io che di inferi me ne intendo, un uomo solo non mobilita in piazza 4,5 milioni di persone in tutto il mondo (dati finali e completi delle marce anti Trump), siamo seri, su.  
     

    Originariamente inviato da ronin:   Erano abituati a Fantozzi che scriveva la rabbia in cielo. Ora hanno paura perché la scrive nell’urna Di Mauro Bottarelli   http://www.rischiocalcolato.it/2017/01/abituati-fantozzi-scriveva-la-rabbia-cielo-ora-paura-perche-la-scrive-nellurna.html   Chiedo scusa, di quale organizzazione è prevista per oggi la manifestazione contro Donald Trump? Gli organismi monocellulari del Borneo o il fan club di Giorgio Mastrota? Qui non si capisce più nulla. Come ci mostra il video … anche i satanisti hanno voluto dire la loro contro l’insediamento alla Casa Bianca del tycoon newyorchese. Ora mancano solo Scientology e gli alcolisti anonimi, poi siamo al completo. Nani e ballerine, un classicissimo. A fare notizia, poi, è stata la grande manifestazione delle donne tenutasi a Washington DC e in altre città del mondo, una chiara presa di posizione contro il sessismo implicito nella figura del nuovo presidente e una rivendicazione di orgoglio e dignità della donna. Il tutto capitanato da Madonna, una che non solo in vita sua ha visto più cazzi che tramonti ma che, addirittura, prometteva pompini agli elettori democratici in caso di vittoria di Hillary Clinton. Se questa è la portavoce dell’orgoglio rosa, mi attendo che in futuro verrà invitato una ex detenuto per reati sessuali come testimonial. … Ma tranquilli, il muro di ipocrisia e menzogne sta cominciando a cedere. Forse avendo fiutato l’aria (meglio non fare un frontale con il presidente, dopo tutto), è stato nientemeno che il New York Times a svelare chi stava dietro quelle proteste e lo ha fatto attraverso un’inchiesta di Asra Q. Nomani, musulmana, femminista e nota attivista dei movimenti liberali nell’Islam. Ecco la sua denuncia: “Attraverso le mie indagini, che ho pubblicato in un file su GoogleDocs, ho scoperto che Soros ha finanziato, o ha sostenuto in passato, almeno 56 associazioni partner della marcia, incluse quelle principali come Planned Parenthood, che si oppone alle politiche anti-abortiste di Trump, e il National Resource Defense Council, che si occupa invece di ambiente. … …ecc… …  

     

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    Erano abituati a Fantozzi che scriveva la rabbia in cielo. Ora hanno paura perché la scrive nell’urna
    Di Mauro Bottarelli
     
    http://www.rischiocalcolato.it/2017/01/abituati-fantozzi-scriveva-la-rabbia-cielo-ora-paura-perche-la-scrive-nellurna.html
     
    Chiedo scusa, di quale organizzazione è prevista per oggi la manifestazione contro Donald Trump? Gli organismi monocellulari del Borneo o il fan club di Giorgio Mastrota? Qui non si capisce più nulla. Come ci mostra il video

    anche i satanisti hanno voluto dire la loro contro l’insediamento alla Casa Bianca del tycoon newyorchese. Ora mancano solo Scientology e gli alcolisti anonimi, poi siamo al completo. Nani e ballerine, un classicissimo. A fare notizia, poi, è stata la grande manifestazione delle donne tenutasi a Washington DC e in altre città del mondo, una chiara presa di posizione contro il sessismo implicito nella figura del nuovo presidente e una rivendicazione di orgoglio e dignità della donna. Il tutto capitanato da Madonna, una che non solo in vita sua ha visto più cazzi che tramonti ma che, addirittura, prometteva pompini agli elettori democratici in caso di vittoria di Hillary Clinton. Se questa è la portavoce dell’orgoglio rosa, mi attendo che in futuro verrà invitato una ex detenuto per reati sessuali come testimonial.

    Ma tranquilli, il muro di ipocrisia e menzogne sta cominciando a cedere. Forse avendo fiutato l’aria (meglio non fare un frontale con il presidente, dopo tutto), è stato nientemeno che il New York Times a svelare chi stava dietro quelle proteste e lo ha fatto attraverso un’inchiesta di Asra Q. Nomani, musulmana, femminista e nota attivista dei movimenti liberali nell’Islam. Ecco la sua denuncia: “Attraverso le mie indagini, che ho pubblicato in un file su GoogleDocs, ho scoperto che Soros ha finanziato, o ha sostenuto in passato, almeno 56 associazioni partner della marcia, incluse quelle principali come Planned Parenthood, che si oppone alle politiche anti-abortiste di Trump, e il National Resource Defense Council, che si occupa invece di ambiente.

    …ecc…

     

  4.   

    vedendo le foto mi sembra la festa delle  nonne e magari qualche nipotina. ma per cosa marciano?  cosa ha fatto di male finora  Donald?. da quel che vedo Trump le sue donne ble tratta bene.almeno nel vestiario. da una autobotte di nome michelle siam passati ad una ..spiderina.. slovena niente male. il miglioramento  estetico è evidente. tralascio il sacco di patate che mi pare sia hillary . Non ditemi che sono antifemmine ecc. non organizzatemi una marcia sul 42  . sono in calo su tutto ma dopo la .cateratta.. fatta ci vedo molto bene. if

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    Certo che mi ha incuriosito, e mi sto studiando il testo della Poroposta di legge  per la quale gli Usa escano dall’ONU. Sarebbe troppo bello e non mi voglio illudere..!!
     

    Originariamente inviato da Consuelo: Mulder, come mai non ti ha incuriosito :  H.R.193 – American Sovereignty Restoration Act of 2017
     

    Originariamente inviato da Mulder:
     
     Certo che Trump e’ una vera disgrazia…Forse tanti americani disoccupati, dovranno tornare al lavoro… mannaggia..!!! Articolo sul   Fatto Quotidiano.

     

     

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    Mulder, come mai non ti ha incuriosito : 
    H.R.193 – American Sovereignty Restoration Act of 2017

    Originariamente inviato da Mulder:


     

     Certo che Trump e’ una vera disgrazia…Forse tanti americani disoccupati, dovranno tornare al lavoro… mannaggia..!!! Articolo sul   Fatto Quotidiano.

     

  7.   

     

     Certo che Trump e’ una vera disgrazia…Forse tanti americani disoccupati, dovranno tornare
    al lavoro… mannaggia..!!!
    Articolo sul   Fatto Quotidiano.

  8.   

    Diciamo che non accettano la democrazia in cambio di una mancetta…..

    Originariamente inviato da normal: In tutto questo, non potendo valutare Tramp al momento, mi pare la notizia straordinaria sia che… milioni di persone protestano contro un risultato democratico. Milioni di persone non accettano più la Democrazia e quel che produce. Sarà colpa dela Democrazia o di chi è chiamato ad amministrarla ? Contro chi protestano queste persone … si son forse accorte di di una truffa ? Una truffa che sconvolge i comuni ideali e gli intenti chiari e limpidi dei popoli ?  

     

  9.   

     

    Milioni..no..!! Miliardi di Donne in piazza per difendere la loro Liberta’ , dopo lo show dei Black Block..
    O  solo  per marciare Contro Trump..a pagamento. La marcia e’ organizzata da centinaia di oraganizzazioni di cui una 50 na  e’ finanziata da Soros, e diverse  si ispirano alla piu’ rigorosa ortodossia musulmana, ostile a qualsiasi emancipazione femminile . 
    In effetti $oro$ e’ un grande esperto in manifestazioni spontanee, da Kiev a Bassora, e non abbandona l’Amica Clinton proprio ora, con tutti i $ che ha speso..!!
    Ora in piazza non ci sono i populisti, ma chi sta peggio ancora e che per  35$ scenderebbe in piazza ogni giorno…poveretti.. Ma quali diritti difendono, se non quelli delle Lobby…ci si schiera per un pugno di dollari..
     
    Scrive sul nytime Asra Nomani ex reporter del WSI:
    The Guardian has touted the “Women’s March on Washington” as a “spontaneous” action for women’s rights. Another liberal media outlet, Vox, talks about the “huge, spontaneous groundswell” behind the march. On its website, organizers of the march are promoting their work as “a grassroots effort” with “independent” organizers. Even my local yoga studio, Beloved Yoga, is renting a bus and offering seats for $35. The march’s manifesto says magnificently, “The Rise of the Woman = The Rise of the Nation.”
    It’s an idea that I, a liberal feminist, would embrace. But I know — and most of America knows — that the organizers of the march haven’t put into their manifesto: the march really isn’t a “women’s march.” It’s a march for women who are anti-Trump. 
     
     
    “This is not a ‘partisan’ event.” Dennis Wiley, pastor of Covenant Baptist United Church of Christ, another march “partner,” returned my call and said, “This is not a partisan march.”
     
     
    Really? UnitedWomen.org, another partner, features videos with the hashtags #ImWithHer, #DemsInPhily and #ThanksObama. Following the money, I poured through documents of billionaire George Soros and his Open Society philanthropy, because I wondered: What is the link between one of Hillary Clinton’s largest donors and the “Women’s March”?

  10.   

    In tutto questo, non potendo valutare Tramp al momento, mi pare la notizia straordinaria sia che…
    milioni di persone protestano contro un risultato democratico. Milioni di persone non accettano più la Democrazia e quel che produce.
    Sarà colpa dela Democrazia o di chi è chiamato ad amministrarla ?
    Contro chi protestano queste persone … si son forse accorte di di una truffa ?
    Una truffa che sconvolge i comuni ideali e gli intenti chiari e limpidi dei popoli ?
     

  11.   

    Una delle organizzatrici della marcia è tale Linda Sarsour è molto imppegnata nel sostegno alla Palestina e famosa per il suo odio assoluto per Israele. Ha legami con l’organizzazione terroristica, Hamas.  Mentre era lì, ha posato per una foto con Salah Sarsour, un membro della Società islamica di Milwaukee ed ex agente di Hamas che è stato imprigionato in Israele nel 1990 a causa del suo presunto lavoro per il gruppo terroristico.Il fatto che una fazione islamica sia stata una degli organizzatori della manifestazione delle donne la frende  risibile al meglio. L’Islam è responsabile per i peggiori abusi di donne e bambini, non solo nel corso della storia, ma al giorno d’oggi. Suprematisti islamici che vogliono imporre la sharia in America si sono infiltrati vari movimenti di sinistra in modo da apparire come una minoranza oppressa.”

    http://www.thegatewaypundit.com/2017/01/figrues-organizer-dc-womens-march-linda-sarsour-pro-sharia-law-ties-hamas/

  12.   

    Deve ancora muovere un dito e già lo condannano come se avesse distrutto l’America, questo fa già capire che il movimento di protesta si basa sulla difesa degli interessi lobbistici attuali di cui i Clinton e Obama erano portatori. Imputano a Trump il difetto insuperabile di essere miliardario, peccato originale da cui non vi è perdono e salvezza, meglio un presidente che per quattro soldi è corruttibile e condizionabile, meglio un presidente che non capisce una fava di economia e a cui si può far credere qualsiasi puttanata compresa la teoria sulla globalizzazione di Milton Friedman, il “Prodi” dell’economia mondiale. Le premesse di Trump sono rivoluzionarie, compresa l’uscita dalla globalizzazione economica e il diritto di autodeterminazione dei popoli, cosa che i precedenti presidenti americani hanno da sempre ignorato permettendosi la sovversione e la distruzione di numerose nazioni al solo fine di appropriarsi di risorse e mercati. L’America negli ultimi 40 anni è stata lo stato canaglia per eccellenza e i poteri forti dietro cui si nasconde il suo operato stanno tremendo per le conseguenze che possono arrivare, ecco quindi la sobillazione guidata dai media comprati e condizionati, ecco quindi i milioni di cittadini che scendono in piazza senza sapere nemmeno perchè sono lì se non per una generica indignazione non supportata da alcun fatto reale o concetto intellegibile e condivisibile. Sono i girotondini globali, non capiscono una fava, ma protestano, si indignano senza capire il perchè, seguono pedissequemente il dettato dei media, ripetono i mantra veicolati dai media come verità assolute senza nemmeno spendere un attimo a riflettere su cosa si basano. Obama sembrava essere un ottimo presidente e alla fine è risultato uno dei peggiori, diamo a Trump la possibilità di dimostrare le sue capacità e le sue reali intenzioni. 

  13.   

    http://sakeritalia.it/america-del-nord/il-discorso-inaugurale-di-trump-promesse-speranze-ed-opportunita/                                                           In effetti il discorso di Trump è stato definito il più sinistro di tutti i tempi. Le due frasi che miritano approfondimento. 
    1) “Noi non desideriamo imporre a nessuno il nostro stile di vita, ma invece lasciamo che luccichi, come un esempio che tutti dovrebbero seguire”2) “Cercheremo l’amicizia e la buona volontà con le nazioni del mondo, ma lo faremo ben consci che è diritto di tutte le nazioni pensare prima ai propri interessi”  
    L’altra caratteristica interessante del discorso di Trump è il fatto di essere fortemente incentrato sul potere popolare e sulla giustizia sociale. Questo, però, fa sorgere un dubbio ancora più sconcertante: quanta fiducia si può dare ad un capitalista multi-milionario, quando parla di potere popolare e di giustizia sociale, cose per cui i capitalisti non vanno di certo famosi, almeno non fra i bene informati. Inoltre, qualche lettore marxista potrebbe rammentarci che ” l’imperialismo è l’ultima fase del capitalismo” e che non ha senso aspettarsi che un capitalista rinunci di colpo all’imperialismo.

  14.   

    Sono ritornate le girotondine del “Se non ora quando”?