Messora (ex portavoce M5S) querelato dai grillini per il post: “Un Golpe l’asse Di Maio-Monti-Commissione Trilaterale’

Il Movimento 5 Stelle ha annunciato di voler querelare Claudio Messora, ex capo dello staff comunicazione dei parlamentari grillini. Ecco il post apparso sulla pagina Facebook del movimento …

Il Movimento 5 Stelle ha annunciato di voler querelare Claudio Messora, ex capo dello staff comunicazione dei parlamentari grillini. Ecco il post apparso sulla pagina Facebook del movimento di Beppe Grillo:

MESSORA SARA’ QUERELATO

Claudio Messora, a cui lo ricordiamo è stato chiesto prima di trasferirsi dal gruppo comunicazione del M5s al Senato al gruppo comunicazione del Parlamento Europeo, per essere poi licenziato dagli europarlamentari, continua con le sue illazioni sul MoVimento 5 Stelle attraverso il suo blog, e per questo sarà querelato.

Non possiamo accettare che i lettori dei post pubblicati da Messora, e i nostri attivisti, vengano allarmati per cose che non sono vere, e disinformati dalle fantasiose ricostruzioni che vi sono riportate con l’intento di ledere la nostra credibilità di portavoce e di infangare tutto il MoVimento 5 Stelle.

L’ultimo retroscena fantasioso riguarda un incontro con Varoufakis e uno con Monti. Smentiamo ogni ricostruzione davvero fuori da ogni verità, e anzi ribadiamo la nostra idea di fare un referendum sull’euro con il quale gli italiani possano esprimersi. Di intese con Monti, poi, non ne parliamo neanche: è pura fantascienza.

Ecco il post di Messora sul suo blog Byoblu:

Il giornalista Marco Gaiazzi ha parlato con fonti definite certe e testimoni oculari, i quali gli hanno raccontato una storia che confermerebbe quanto nei giorni scorsi si è reso evidente sui media di massa e sul blog di Grillo: il cambio di rotta dei vertici del Movimento 5 Stelle e il loro avvicinamento ai poteri forti, con l’intermediazione di Mario Monti, e l’abbandono del referendum sull’Euro, con la cancellazione e la riscrittura integrale in salsa europeista del famoso decimo punto del post “La Brexit spiegata facile”, relativo all’uscita dell’Italia dalla Ue, dove in una notte sparisce ogni riferimento all’Euro “come cappio da cui liberarsi” (sic!) e a un referendum italiano che prima era definito sacrosanto.

Ricordo che il Movimento 5 Stelle è nato come movimento di democrazia diretta, dove ogni decisione proviene dalla rete o è sottoposta al vaglio della stessa, e dove i giochi di potere e le trame oscure sono considerate alla stregua dell’alto tradimento.

Alla luce delle affermazioni contenute nell’articolo seguente, che inseriscono in una cornice ideale anche le dichiarazioni di Borrelli dei giorni scorsi, e i pubblici attestati di stima di Monti nei suoi confronti, e le allusioni di Romano Prodi, che su Repubblica afferma: “Marine Le Pen è stata la prima a capire i limiti di un populismo di parte, e ha ‘ucciso il padre’. In quel momento è diventata una potenziale presidente della Repubblica francese. In Italia sta succedendo la stessa cosa“, chiedo dunque ai diretti interessati, citati nell’articolo, e quindi a Luigi Di Maio in primis (che recentemente ha effettivamente partecipato a un pranzo con il direttore italiano della Commissione Trilaterale svoltosi all’istituto ISPI, “il più prestigioso think tank di politica internazionale del nostro Paese, diretto dal prof. Paolo Magri e che ha come presidente onorario Giorgio Napolitano“), se sono in grado di smentire categoricamente la ricostruzione seguente. (*)

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Una nuova puntata della lunga lite tra il blogger Claudio Messora e il Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. C’eravamo tanto amati, ma la nostra lunga storia d’amore è finita a colpi di querele. Claudio Messora e il Movimento 5 Stelle si sono piaciuti sin dall’inizio, amore a prima vista. Sin dai primi anni di vita del M5S, quando ancora il Movimento non esisteva e venivano organizzati i primi vaffa-day, Messora era in prima fila a sostenere le idee di Beppe Grillo.

Quando il Movimento conquistò i primi seggi in Parlamento, nel marzo 2013, Messora – insieme all’ex Gf Rocco Casalino – viene ingaggiato come capo dello staff comunicazione del Senato da Beppe Grillo. Sempre Beppe Grillo, nei giorni successivi alla nomina, ha difeso Messora dagli attacchi dei giornalisti: “Da quando sono stati annunciati i due gruppi di comunicazione del M5S per Camera e Senato a supporto dei capigruppo che sono gli unici portavoce, si è scatenato un tiro al bersaglio da parte della stampa. Premesso che i due gruppi sono ancora in via di costituzione e prenderanno possesso degli uffici a loro destinati nei prossimi giorni, vi è un attacco ad alzo zero preventivo della stampa su Claudio Messora, questo certifica la bontà della scelta. Messora è il responsabile del gruppo di comunicazione del Senato e si trasferirà a Roma nei prossimi giorni”, dichiarò Beppe il 22 marzo del 2013.

Qualcosa, però, nel corso degli anni deve essersi rotto. Quando il Movimento 5 Stelle, l’anno successivo, conquista i primi seggi all’europarlamento di Bruxelles, Messora viene come “promosso” e inviato a supervisionare lo staff comunicazione del gruppo parlamentare grillino in Europa. Nell’ottobre del 2014, il Movimento 5 Stelle decide improvvisamente di sciogliere lo staff comunicazione – notizia annunciata in anteprima dall’agenzia di stampa Adnkronos – e mandando quindi a casa tutte le persone assunte per lavorare negli uffici parlamentari di Bruxelles, quindici in tutto, tra giornalisti, videomaker, grafici e fotografi. Nemmeno 6 mesi di permanenza in Europa: assunti a luglio, vengono cacciati a inizio ottobre. In quell’occasione, Messora pubblica un aggiornamento sul suo blog personale dove spiega che “in merito agli articoli di giornale che riportano una fuga di notizie circa il licenziamento del gruppo di comunicazione del Movimento 5 Stelle Europa, preciso che al momento nessuna notifica ufficiale è ancora pervenuta”. La notifica, però, non ha tardato ad arrivare e il licenziamento si è concretizzato di lì a poco. Le motivazioni ufficiali di questa rimozione avvenuta in fretta e furia non sono mai state rese note, ma nei corridoi dell’europarlamento si vocifera che non sia mai corso buon sangue tra Messora e i parlamentari M5S e che gli stessi eletti non abbiano mai visto di buon occhio l’imposizione di uno staff comunicazione selezionato da Casaleggio e Beppe Grillo, staff che avrebbe dovuto rispondere solo ed esclusivamente ai due fondatori del Movimento.

Così, da quel momento, i dissidi tra Movimento 5 Stelle e Claudio Messora si sono via via sempre più acuiti fino a sfociare alla minaccia di querela che i grillini hanno pubblicamente annunciato su Facebook in seguito alla pubblicazione di un articolo a firma Messora, introdotto dal blogger su Facebook con queste parole: “L’agghiacciante ricostruzione di una deriva verticistica del Movimento 5 Stelle, che racconta la nascita clandestina di un asse tra Luigi Di Maio e Mario Monti”. Nell’articolo Messora racconta di “pranzi istituzionali con il presidente della Trilaterale, improvvise dichiarazioni di stima di Mario Monti a David Borrelli, la sparizione improvvisa di un punto fortemente antieuropeista e anti-euro dal blog di Grillo” la cui fonte sarebbe il giornalista Marco Gaiazzi e chiede a Luigi Di Maio, membro del direttorio M5S, di smentire queste ricostruzioni.

 

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