La lenta morte di Flash, anche Amazon lo scarica

Anche i siti del colosso dell’e-commerce mandano in pensione il programma sviluppata da Adobe: incompatibile con i nuovi browser.  Flash, vade retro. Come previsto da diversi osservatori, i grandi …

Anche i siti del colosso dell’e-commerce mandano in pensione il programma sviluppata da Adobe: incompatibile con i nuovi browser. 

Flash, vade retro. Come previsto da diversi osservatori, i grandi nomi dell’It stanno iniziando ad allontanarsi il più possibile dalla tecnologia sviluppata da Adobe, accusata più volte – e a ragione – di essere sostanzialmente un colabrodo. Il nome che tiene banco in queste ore è Amazon che dal primo settembre prossimo vieterà, su tutti i siti retail, qualsiasi banner pubblicitario realizzato in Flash. La motivazione fornita dal colosso dell’e-commerce, però, risale alle recenti impostazioni previste dai browser più diffusi, come Google Chrome, Mozilla Firefox e Apple Safari, che limitano i contenuti Flash nelle pagine Web. “Questo cambiamento assicurerà ai clienti un’esperienza positiva costante su Amazon, oltre alla certezza che tutte le pubblicità mostrate sul sito funzioni perfettamente”, ha sottolineato la compagnia sul proprio sito. Una sorta di scaricabarile (detta così, sono le impostazioni dei browser ad avere “obbligato” l’azienda di Jeff Bezos a compiere il fatidico passo), che ha comunque permesso ad Amazon di cavarsi d’impaccio con una certa nonchalance.

Il colpo, forse mortale, alla tecnologia Flash è arrivato in seguito all’attacco informatico ai sistemi di Hacking Team, l’azienda milanese che sviluppa soluzioni di spionaggio per conto di vari enti e governi: come appreso dalle mail interne diffuse dai pirati, i funzionari della compagnia avevano una predilezione per Flash, al punto da utilizzarlo spesso per condurre attacchi ai computer di criminali e terroristi (e forse non solo).

La fuga di notizie ha attirato sulla tecnologia gli strali di grandi nomi, come quell di Facebook che, per bocca del proprio Chief security officer, Alex Stamos, ha auspicato un “fine vita” certo per il plugin. Ma la reputazione di Flash, all’interno del mondo informatico, era già ai minimi storici. A giugno, ad esempio, Google ha svelato una versione beta di Chrome capace di bloccare i contenuti realizzati in questo formato. Non tutti, però, ma solo quelli considerati dal browser non fondamentali per l’esperienza utente. Compresi probabilmente i banner pubblicitari: uno stop che Amazon non può certo permettersi.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Ict Business

 

http://www.ictbusiness.it/cont/news/amazon-scappa-da-flash-dal-primo-settembre-basta-pubblicita/35355/1.html#.Vd2zGbx_Oko

 

 

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