Italia, deflazione & recessione: retribuzioni al minimo storico (Istat)

Nel 2016 la retribuzione contrattuale oraria è cresciuta dello 0,6% rispetto all’anno precedente. E’ quanto rileva l’Istat, spiegando che si tratta dell’incremento più basso mai registrato dall’inizio delle …

Nel 2016 la retribuzione contrattuale oraria è cresciuta dello 0,6% rispetto all’anno precedente. E’ quanto rileva l’Istat, spiegando che si tratta dell’incremento più basso mai registrato dall’inizio delle serie storiche nel 1982.

Rispetto allo scorso anno, sottolinea l’Istituto di statistica, l’aumento si è quasi dimezzato, risultando poco più della metà di quanto si è registrato nel 2015.

A dicembre l’indice delle retribuzioni orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,4% nei confronti di dicembre 2015.

Con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,5% per i dipendenti del settore privato (0,3% nell’industria e 0,7% nei servizi privati) e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari, bevande e tabacco (1,8%) e commercio (1,0%). Si registrano variazioni nulle nei seguenti settori: estrazione minerali; legno, carta e stampa; energia e petroli; chimiche; metalmeccanica; energia elettrica e gas; servizi di informazione e comunicazione; telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. (Askanews)

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Il reddito pro capite delle famiglie in termini reali è cresciuto nell’Ue-19 dello 0,2% nel terzo trimestre, dopo essere cresciuto in maniera analoga nel secondo. Lo comunica Eurostat.

I consumi reali pro capite sono cresciuti invece dello 0,3%, in rialzo rispetto al +0,1% del secondo trimestre. Nell’Ue a 28, l’aumento del reddito pro capite è stato dello 0,1%, +0,7% i consumi.

 

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1 commento

  1.   

    Magari c’è ancora qualcuno che sostiene che le cose vanno bene e che vede la luce in fondo al tunnel. Chi lavora e si affanna ad arrivare alla fine del mese e chi comodamente seduto nel suo ufficio pubblico guarda con noia l’orologio tra una pagina e l’altra del giornale, nell’attesa di tornarsene a casa e nella certezza dello stipendio alla fine del mese, a volte lauto, molto lauto. Il milione di persone che vive di politica e ha spolpato il Paese pensa di poter continuare impunemente a vivere e ad arricchirsi sulle spalle di chi lavora. Il sistema non può reggere ancora a lungo, il giochino sta per arrivare alla fine perchè la mucca ha finito il latte…..