ISIS, l’Ue pronta a schedare passeggeri e utenti internet

L’Unione europea prova ad armarsi contro il terrorismo fondamentalista islamico. A Bruxelles stanno, infatti, cercando di mettere a punto un piano operativo per contrastare il jihad e prevenire …

L’Unione europea prova ad armarsi contro il terrorismo fondamentalista islamico. A Bruxelles stanno, infatti, cercando di mettere a punto un piano operativo per contrastare il jihad e prevenire attaccchi come quello che lo scorso 13 novembre ha messo in ginocchio la Francia.

Nella bozza articolata in cinque punti, la misura più dura riguarda sicuramente le frontiere dell’area Schengen: tutti i passeggeri dei voli saranno schedati e i dati verranno conservati per essere a disposizione delle forze dell’ordine. Novità importanti riguarderanno poi il web che sarà controllato periodicamente. I contenuti ritenuti più pericolosi saranno censurati o rimossi. Le chat, anche quelle sulle “piattaforme non convenzionali” come le console per videogiochi, saranno accessibili agli investigatori.

Come spiega Repubblica, l’obiettivo di Bruxelles è approvare entro la fine dell’anno le norme che regolano la gestione dati dei passeggeri e i controlli sul web. Per gli altri punti del piano, tra cui le misure più restrittive sull’acquisto e il commercio delle armi, bisognerà aspettare i primi mesi del 2016, anche se all’interno dell’Unione europea c’è chi assicura che anche per questa seconda parte della normativa la tempistica resterà serrata. L’obiettivo principale resta, però, la stretta a internet che, come hanno dimostrato il blitz alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo e i più recenti attacchi a Parigi, è il principale strumento per reclutare aspiranti jihadisti e soprattutto organizzare materialmente gli attentati. “In rete – si legge in uno stralcio del documento anticipato da Repubblica – ci sono 46mila account Twitter che vengono usati dai sostenitori dell’Isis dai quali quotidianamente vengono diffusi almeno 90mila tra tweet e interventi su altre piattaforme”. Per contrastare questo profluvio di odio gli esperti dell’Unione europea stanno studiando un protocollo antiradicalizzazione, l’European Union IT form. Il prossimo 3 dicembre i ministri degli Interni Ue incontreranno i giganti del web (Twitter, Facebook, Microsoft, Apple, Archive.org) per arrivare alla costituzione della Piattaforma centrale europea.

“Con l’industria del web – anticipa Repubblica – il 3 dicembre si discuterà anche di come, all’occorrenza, permettere alle forze di polizia, di controllare le comunicazioni su quelle piattaforme fino ad oggi considerate criptate, o comunque difficili da intercettare”. Tutti i dati, che verranno raccolti sul web, saranno “stoccati” nelle banche dati del Counter Terrorism Center che si trova all’Aia. Qui dovrebbero, poi, confluire anche i dati ricavati dal Passenger name record (Pnr), ovvero il codice numerico associato a ciascun passeggere che acquista un biglietto aereo. Il Passenger name record conterrà tutti i dettagli, anche personali, del viaggio. Al Counter Terrorism Center dell’Aia spetterà poi il compito di far “dialogare” i servizi di intelligence di tutta Europa mettendo a disposizione le informazioni più rilevanti. Dal primo gennaio il ounter Terrorism Center dell’Aia monitorerà i passeggeri che si muovono dall’interno all’esterno dell’Europa.

Il piano di sicurezza prevede anche altre due misure che riguardano il traffico di armi. I leader dell’Unione europea vorrebbero arrivare a sottoscrivere una procedura unica a tutti i paesi per la disattivazione delle armi da fuoco e dare la possibilità di congelare i beni dei terroristi applicando un protocollo simile alle misure di prevenzione mafiose.

di Sergio Rame

Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da Il Giornale

 

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4 commenti

  1.   

    Aldo Giannuli: L’Isis? Altro che fanatici: è una P2 terroristica. Ecco come combatterla
    “La differenza fondamentale è data dai kamikaze”
    di Giovanni Maria Bellu
    http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/15/11/28/giannuli-isis-altro-fanatici-p2-terroristica.html
    Erano le settimane immediatamente successive all’attentato contro Charlie Hebdo. Aldo Giannuli, ricercatore in Storia Contemporanea all’Università di Milano, uno dei massimi esperti italiani di intelligence, illustrava ai membri del Copasir – il Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica – la sua visione della lotta al terrorismo. Una visione molto concreta, pragmatica. Contro corrente. Per esempio, mentre quasi tutti sostenevano la necessità di oscurare i siti di propaganda jihadista, Giannuli la pensava in modo esattamente opposto: al contrario, disse, si doveva favorirne la nascita e anche inventarne di nuovi, falsi ma apparentemente veri, per disorientare i terroristi. Un parlamentare l’interruppe: “Noi non possiamo permetterci – obiettò – nemmeno un giorno di apologia di reato”. A fine seduta Giannuli l’avvicinò e, con rispettosa ironia, gli domandò se secondo lui nel corso della battaglia di Stalingrado era in vigore il divieto di passare col rosso………………..ecc……….

     

  2.   


    Dal conosciutissimo sito americano Zero Hedge, salta fuori che gli americani, infine costretti dall’intervento dei russi a fare quel che sarebbe stato più logico sin dall’inizio, e cioè colpire il commercio del petrolio che sostiene l’ISIS,  hanno lanciato dei volantini per avvisare degli imminenti bombardamenti.  Ne parla in conferenza stampa un generale, arrampicandosi sugli specchi per accampare delle giustificazioni.  Per Zero Hedge il motivo è evidente: “è il minimo che la CIA possa fare per un vecchio amico”…
    Zero Hedge, 23 Novembre 2015
    http://vocidallestero.it/2015/11/25/scendete-dai-vostri-camion-e-scappate-gli-usa-danno-allisis-un-preavviso-di-45-minuti-sui-bombardamenti-dei-convogli-di-petrolio/
     
    ……………..

     

  3.   

    Ankara, processo al giornalista che svelò i camion di armi turche diretti ai jihadisti in Siria
    novembre 27, 2015 Leone Grotti
    http://www.tempi.it/ankara-processo-al-giornalista-che-svelo-i-camion-di-armi-turche-diretti-ai-jihadisti-in-siria#ixzz3sgLccvQd
    Il direttore di Cumhuriyet, denunciato dal presidente Erdogan in persona, rischia l’ergastolo per «terrorismo e spionaggio». La procura ha chiesto il suo arresto………….
    ….

  4.   

    …invece di andare alla fonte dei finanziatori, se la prendono con noi che c’entriamo come cavoli a merenda…
    …tra i tanti finanziatori, sembra ci siano anche questi…


    Rockefeller di Raqqa: Come il petrolio dello Stato islamico fluisce in Israele
     
    http://www.stampalibera.com/?a=30922