Iraq pronto a rinunciare a una quota di petrolio: “Ma solo se lo fanno anche gli altri”

La crisi dell’oro nero morde le caviglie dei Paesi Opec e il ministro delle Finanze annuncia: “Con un accordo collettivo potremmo ridurre la produzione per ottenere un impatto …

La crisi dell’oro nero morde le caviglie dei Paesi Opec e il ministro delle Finanze annuncia: “Con un accordo collettivo potremmo ridurre la produzione per ottenere un impatto sul prezzo”.

L’Iraq è pronto a ridurre la propria produzione di petrolio se altri produttori faranno la stessa scelta. Lo ha detto il ministro delle Finanze iracheno, Hoshyar Zebari. Il ministro ha spiegato che attualmente i prezzi sono al loro punto più basso da 12 anni a questa parte, ricordando che “l’Iraq è uno dei membri fondatori dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) e l’idea è quella di ridurre la produzione per l’impatto che questa decisione avrebbe sul prezzo del petrolio”. Il Venezuela, altro paese membro dell’Opec, ha chiesto una riunione del gruppo anche in considerazione della difficile situazione in cui versa la sua economia. Zebari ha detto che il suo paese sta valutando la possibilità di riunirsi con gli altri paesi e rivedere la produzione anche perché Baghdad ha bisogno di produrre più petrolio per far fronte alle proprie necessità “ma se ci fosse la possibilità di giungere ad un accordo collettivo allora ci adegueremmo”.

Attualmente tra i paesi Opec solo Venezuela ed Algeria hanno annunciato la riduzione della produzione, ma sia l’Arabia Saudita che la Russia, che non fa parte dell’organizzazione, non hanno aderito a questa scelta. Zebari ha ribadito che “qualsiasi decisione in merito ad una riduzione della produzione deve essere collettiva altrimenti non può funzionare e al momento non sembra esserci accordo”. I prezzi del petrolio sono passati negli ultimi due anni da 100 dollari al barile a 30 e questo ha avuto un impatto notevole sull’economia irachena, già provata dalla guerra contro lo Stato islamico (Is). In mattinata il Kuwait e l’Iraq avevano escluso una riduzione unilaterale della produzione di greggio per far salire i prezzi del petrolio.

Secondo il sito di informazione “al Jarida” i due paesi, membri dell’organizzazione, hanno minimizzato la necessità di una riunione di emergenza, fortemente voluta da alcuni paesi. “L’Opec non cambierà i propri piani, senza una riduzione della produzione dei paesi non membri dell’organizzazione”, ha detto alla stampa il ministro del Petrolio del Kuwait, Anas al Saleh. Il suo omologo iracheno, Adel Abdel Mehdi, ha sottolineato che il suo paese è “pronto a lavorare con tutti i paesi membri Opec, e non, pronti a cooperare”.

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