Il vincitore (italiano) di Endgame e il lettore del futuro

Si chiama storytelling transmediale e sembra essere l’ultima moda in fatto di frontiere futuristiche della letteratura: il libro esce da se stesso per incontrare siti e app di …

Si chiama storytelling transmediale e sembra essere l’ultima moda in fatto di frontiere futuristiche della letteratura: il libro esce da se stesso per incontrare siti e app di realtà aumentata. Il suo esempio più eclatante (e recente) è Endgame: The Calling, il primo capitolo di un libro-puzzle di cui su Wired.it avevamo già parlato. In pratica un romanzo apocalittico la cui risoluzione – sia narrativa che reale – si trova in intricati giochi a chiave che il lettore stesso deve affrontare. In palio, per il primo fortunato solutore, 500mila dollari.

La notizia è che ora il vincitore c’è e si chiama Froylan Moreno del Rio, un ingegnere astrofisico messicano di 25 anni che vive e studia a Milano. Lui ha letto la versione italiana del libro scritto da James Frey e Nils Johnson-Shelton, pubblicata da Editrice Nord. Proprio su quel volume si è scervellato per partecipare alla caccia al tesoro che lo ha visto primeggiare su gli altri concorrenti da tutto il mondo (più di 185mila da ben 166 paesi diversi).

La cerimonia di premiazione è avvenuta quest’estate niente meno che al Caesar Palace di Las Vegas.

Premiazione Endgame 1

Ho letto il libro nella sua interezza solo una volta. Ma, come si può immaginare, poi sono tornato su alcune parti molte più volte,” ha dichiarato Moreno del Rio, che nello sprint finale del gioco ha passato sveglio, giorno e notte, addirittura un’intera settimana. Ed è questo il punto cruciale di casi letterari come questo: l’esperienza di lettura viene completamente rivoluzionata, il volume in sé diventa solo un contenitore che si deve necessariamente aprire ad altro, all’esterno.

Perché un libro così è per sua natura non autosufficiente, attorno ad esso sono necessarie app (ci ha pensato la Niantic Labs di Google), video interattivi, siti con attori che si fingono personaggi e perfino film: un blockbuster assicurato è in produzione da 20th Century Fox, curato dagli stessi creatori di Twilight. Quindi il romanzo in sé è solo una tappa, quasi un pretesto, per trasformare la lettura in qualcosa d’altro. Anche il lettore modifica il proprio ruolo: da fruitore “passivo” (o, per meglio dire, statico) ad attore interattivo, ma in generale anche un po’ meno lettore in senso proprio, perché diventa anche giocatore, navigatore, esploratore.

C’è da vedere poi se la maggioranza dei lettori, forse di per sé abbastanza pigra, sarà disposta ad abbracciare in futuro modalità così “impegnative”. Della qualità letteraria, in un’operazione del genere, parleremo un’altra volta (e probabilmente non è nemmeno l’argomento centrale). Nel frattempo sul mercato anglofono è uscito il seguito, Sky Key, e il gioco è destinato a ricominciare. Ma la lettura come la conoscevamo, forse, è ancora lontana da finire.

di Paolo Armelli

Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da Wired.it

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