Guerra Fredda, il piano ‘Great Five’: fino a 2000 soldati Usa-Nato in Ucraina nei prossimi mesi

Nonostante vada professando atteggiamenti distensivi, l’occidente nell’ultima settimana sta continuando imperterrito a lanciare segnali tutt’altro che concilianti nei confronti della Russia. Il primo è arrivato nel fine settimana …

Nonostante vada professando atteggiamenti distensivi, l’occidente nell’ultima settimana sta continuando imperterrito a lanciare segnali tutt’altro che concilianti nei confronti della Russia. Il primo è arrivato nel fine settimana a Varsavia, dove si teneva il vertice NATO. Durante il summit si è ricorso per la prima volta a un nuovo formato per discutere la crisi ucraina: il “Great Five”. A prenderne parte i primi c’erano i primi ministri e i ministri degli Esteri di Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito e Italia, ai quali, soltanto in un secondo momento si è aggiunta anche l’Ucraina, vera e unica artefice, secondo fonti diplomatiche, di questo formato sperimentale.

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Le conclusioni, ovviamente, non potevano che essere scontate ed andare nella direzione di un totale e sempre più forte sostegno verso l’ex repubblica sovietica e lo sviluppo di nuove relazioni bilaterali Nato-Ucraina. Per ora non si è ancora riusciti a capire se il “Great Five” sostituirà in maniera definitiva il vecchio “Quartetto di Normandia”, dove di Stati Uniti e Italia non vi era traccia ed era al contrario presente la Russia. Molti analisti ritengono che si tratti di un segnale inviato al Cremlino sul mancato rispetto degli accordi di Minsk. Comunque vada, Mosca, attraverso i suoi emissari diplomatici, ha fatto già sapere di non aver gradito affatto l’ennesimo comportamento provocatorio dei leader europei. E infatti la prossima riunione del Consiglio Nato-Russia sarà tutt’altro che facile.

«Il tema principale che tratteremo – ha detto oggi Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo – è la decisione dell’alleanza sull’ulteriore aumento della presenza militare nelle regioni orientali e le implicazioni per la sicurezza europea. La parte russa intende porre in discussione la possibilità di coinvolgere i nostri partner finlandesi nell’iniziativa, il cosiddetto “Piano Niinisto” per migliorare la sicurezza aerea nella regione del Mar Baltico e sottolineare i rischi per la stabilità strategica derivanti dalla costruzione del sistema di difesa missilistica Usa-Nato in Europa».

A rendere i rapporti ulteriormente tesi, poi, c’è l’ennesima esercitazione congiunta Nato-Usa-Ucraina che si svolgerà sul territorio ucraino (a qualche centinaio di chilometri dal confine russo) a partire dalla prossima settimana e vista di cattivo occhio dalla Russia proprio perché “incastrata” tra il vertice Nato di Varsavia e il prossimo Consiglio Nato-Russia. Le esercitazioni ucraino-statunitensi Sea Breeze prenderanno il via il prossimo 18 luglio. Ad annunciarlo è stata la portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oksana Gavrilyuk. «Le esercitazioni si svolgeranno nelle regioni di Odessa e Nikolajev, così come nella parte nord occidentale del Mar Nero», ha detto la funzionaria citata dall’agenzia di stampa “Unian”. Le manovre si concentreranno sulla simulazione di un’operazione multinazionale di sicurezza in un’area di crisi.

La formazione prevede un aumento del livello di fiducia e di sicurezza nelle regioni del Mar Nero, così come una maggiore interoperabilità tra le forze navali ucraine e le marine dei paesi membri della NATO. I piani già approvati prevedono sul territorio ucraino la presenza, per un massimo di 25 giorni, di duemila soldati degli Stati Uniti e di altri paesi membri della Nato, con armi ed equipaggiamenti militari, 15 navi, 5 sottomarini, 12 tra aerei ed elicotteri e 100 blindati corazzati. Quest’anno le Forze armate ucraine prenderanno parte a dieci esercitazioni multinazionali, quattro delle quali si svolgeranno nel territorio del paese. Nel dicembre 2015 l’Ucraina aveva adottato una legge apposita per permettere l’ammissione di contingenti militari stranieri sul proprio territorio nel 2016, al fine di l’esecuzione di manovre militari internazionali congiunte. Piccoli dettagli per alcuni, ma per Mosca è l’ennesimo campanello d’allarme.

di Eugenio Cipolla

segnalato da: ronin

Fonte: L’antidiplomatico

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2 commenti

  1.   

     
    La bufala di Bloomberg che ancora oggi scrive “Putin ha invaso l’Ucraina nel 2014”
     
    http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=16542
     
     Il 9 luglio Bloomberg ‘News’ riportava “Putin ha invaso l’Ucraina nel 2014”. In un lungo editoriale, lo storico statunitense Zuesse sottolinea come questa, del resto, è la giustificazione con cui la Nato sta portando i missili, carri armati, bombardieri e truppe ai confini della Russia, in una ripetizione della crisi missilistica di Cuba del 1962, con l’unica differenza che la scintilla che potrebbe generare la terza guerra mondiale non è a 90 miglia dalle coste nord americane, ma ai confini con la Russia.
     
    “La verità è che è stato Obama ad invadere l’Ucraina nello stesso modo in cui fu invaso l’Iran nel 1953 con la destituzione del presidente eletto democraticamente Mohammad Mosaddegh , rimpiazzato da un dittatore fantoccio”, scrive Zuesse nell’articolo.
     
    …ecc…

     

  2.   

     
    In Ucraina il partito filo-russo è oggi il primo partito nei sondaggi
     
    http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=16539
     
    di Eugenio Cipolla
     
     Lui continua a muoversi come se niente fosse, a incontrare capi di Stato esteri, a tessere relazioni diplomatiche che possano garantirgli appoggio politico. Chissà, però, cosa deve aver pensato Petro Poroshenko leggendo le 67 pagine del rapporto “Public opinion survey, Residents of Ukraine”, realizzato dalla società demoscopica Rating con la collaborazione dell’International Republican Institute. Un documento che rappresenta un duro colpo per le ambizioni future del proprietario di Roshen, che mostra come gli ucraini non apprezzino più il suo lavoro, scoraggiati dalle misure di austerità imposte del Fondo Monetario Internazionale con la complicità del governo di Kiev. Ecco nel dettaglio tutti i punti più importanti dell’indagine.
    L’Ucraina non sta andando nella giusta direzione: a pensarlo è il 71% degli intervistati, contro il 13% che pensa invece il contrario e il 15% che non riesce a rispondere. Abolire l’immunità di giudici e parlamentari (46%), un chiaro meccanismo anticorruzione con l’introduzione della responsabilità diretta della classe dirigente (38%), e un’ondata di arresti delle personalità più notoriamente corrotte (34%) sono le misure che il paese dovrebbe prendere per andare “nella giusta direzione”.
    La situazione economica dell’Ucraina è peggiorata: il 78% degli ucraini ritiene che la situazione economica del paese negli ultimi 12 mesi sia peggiorata……………………………
    ……………………..
    ………ecc……….