Gran Bretagna, May vuole Brexit “dura”. E la sterlina crolla sotto 1.20

Quando la Brexit si fa dura, i duri cominciano a giocare. A 48 ore dal tanto atteso discorso di Theresa May sui piani di Downing Street per i …

Quando la Brexit si fa dura, i duri cominciano a giocare. A 48 ore dal tanto atteso discorso di Theresa May sui piani di Downing Street per i negoziati con Bruxelles, il governo di Sua Maestà svela le sue carte. Il divorzio dall’Unione europea sarà “hard”, duro.

Queste sono le intenzioni della premier svelate dal conservatore Sunday Times che hanno immediatamente provocato un brusco crollo della sterlina sul dollaro.

Dopo mesi di tentennamenti, la May sembra aver ceduto ai falchi euroscettici del suo partito che – se le anticipazioni del suo discorso si riveleranno esatte – martedì 17 gennaio saranno felici di sapere che il primo ministro è disposto a sacrificare il mercato unico e il sistema doganale europeo pur di riconquistare la libertà di gestire le proprie frontiere.

Una mossa evidentemente ritenuta azzardata dai mercati, che per ora costa al pound il crollo sotto 1,20 dollari. (Ansa)

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2 commenti

  1.   

    Concordo con te, nel Regno Unito c’è selezione nella classe dirigente ed in particolare nei politici. Un po’ me lo aspettavo, se hanno deciso di uscire dalla UE non possono rimanerci surrettiziamente, contribuendo da esterni al bilancio della UE ed accettando la libertà dei cittadini UE di stabilirsi nel Regno Unito. La loro sarà sempre più una politica immigratoria selettiva, già quando erano nella UE, un immigrato su due era laureato, contro uno su dieci di chi entra in Italia. In alcuni settori proprio non possono farne a meno, come nella sanità, dove tra l’altro l’apporto degli italiani è determinante o nel settore informatico con gli ingegneri indiani. Ma stanno attrezzandosi per colmare i divari, con la scuola e gli investimenti in ricerca. La mia previsione rimane la stessa: tra 15-20 anni in Europa rimarranno due pesi massimi nell’economia la Gran Bretagna e la Germania.

  2.   

    Quanto invidio gli inglesi, sono ancora padroni del loro destino, hanno una classe politica vera, sono ancora un popolo sovrano con qualcuno che difende i loro interessi e non quelli delle multinazionali…