Francia, sciopero contro il jobs act: si fermano anche le centrali nucleari

I lavoratori delle centrali nucleari francesi hanno votato per unirsi agli scioperi contro la riforma del lavoro che stanno già provocando forti disagi alla forniture di carburante. A …

I lavoratori delle centrali nucleari francesi hanno votato per unirsi agli scioperi contro la riforma del lavoro che stanno già provocando forti disagi alla forniture di carburante. A due settimane dall’avvio degli europei di calcio 2016, il Paese è paralizzato da una serie di scioperi dei trasporti e dalla penuria di carburanti che mettono sotto pressione il governo socialista, profondamente impopolare. Oggi sono in programma nuove manifestazioni, dopo tre mesi di proteste contro la riforma. Il premier Manuel Valls stamani per la prima volta ha aperto a possibili “modifiche” o “miglioramenti” del testo che secondo il governo rappresenta l’antidoto alla disoccupazione cronica, mentre secondo i lavoratori demolisce una serie di tutele. Ieri il premier si è scagliato contro il sindacato Cgt che guida la protesta, dicendo che “non fa le leggi in Francia”. Oggi ha definito il sindacato “irresponsabile” e ha aggiunto che non può “imporre le leggi”.

Da giorni ci solo lunghe code alla pompe di benzina francesi, mentre la distribuzione del carburanti è compromessa dai blocchi dei lavoratori alle raffinerie e ai depositi del Paese e il governo ha già cominciato a fare ricorso alle scorte strategiche. Circa un terzo dei distributori è chiuso o in difficoltà, ma ora l’attenzione si sposta sulle forniture elettriche. Le centrali nucleari francesi producono i tre quarti dell’elettricità del Paese e solo tre resteranno in funzione, ha detto la CGT, spiegando che non è scontato che ci saranno problemi per le forniture di energia. Ma l’impianto di Nogent-sur-Seine, a un centinaio di chilometri da Parigi, funziona già al 25%. Le riforma del mercato del lavoro facilita assunzioni e licenziamenti alle imprese e secondo varie fonti, tra cui il Fondo monetario internazionale, è fondamentale per far ripartire l’economia. Ma i sindacati chiedono al governo di rinunciare al testo, che giudicano troppo favorevole alle imprese e inadeguato a ridurre la disoccupazione. Il governo ha forzato la mano in parlamento, facendo passare la riforma senza il voto dell’aula e irritando ancora di più il fronte anti riforma. Secondo un sondaggio pubblicato oggi quasi due terzi dei francesi approvano l’azione del sindacato contro il jobs act transalpino.

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1 commento

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    La Francia credo sia l’unica nostra speranza “mediterranea”… Se riuscissero i Francesi a svincolarsi dalla UE, potrebbero unirsi a Italia e Spagna, formando un fronte molto importante nel mediterraneo.
    Il controllo congiunto del mare, del cielo, porterebbe ad un ridimensionamento dell’economia Nato, e delle guerre in atto, se la sovranita’ dei tre Paesi fosse rispettata ed unita.
    Senza sottovalutare il controllo del territorio. Se i camionisti francesi, ben noti, decidessero il blocco, si fermerebbe mezza Europa, ed il governo Francese dovrebbe ritornare sui suoi passi.
    In Italia gli scioperi li organizza un sindacato estinto e piegato… speriamo in quello Francese..