Deficit/Pil: l’Italia e i 7 nani chiedono all’UE di truccare un po’ le carte

Insieme a Spagna, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia e Slovacchia, il nostro paese ha inviato una lettera alla Commissione europea con l’invito a rivedere il metodo di calcolo …

Insieme a Spagna, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia e Slovacchia, il nostro paese ha inviato una lettera alla Commissione europea con l’invito a rivedere il metodo di calcolo dell’output gap, dal quale dipende la velocità del processo di riduzione del rapporto deficit/Pil.

Gli otto chiedono in particolare che l’esecutivo comunitario estenda il suo orizzonte di previsioni da due a quattro anni, in linea alla prassi seguita dai singoli Stati membri, secondo quanto si legge nella lettera diffusa dal ministero dell’Economia italiano.

Gli obiettivi di bilancio, negoziati da ciascun Paese con la Commissione europea, sono individuati in termini di saldo strutturale, cioè la differenza tra entrate e uscite al netto del ciclo economico e delle una tantum.

Il saldo strutturale è calcolato in base all’output gap, la differenza tra tasso di crescita potenziale ed effettivo.

Il divario tiene conto di quello che gli economisti chiamano il tasso di disoccupazione di equilibrio (Nawru secondo l’acronimo in inglese), il livello della disoccupazione che non si traduce in un aumento di salari e prezzi.

Secondo il governo italiano, il metodo adottato dalla Commissione europea danneggia l’Italia, le cui finanze pubbliche sarebbero altrimenti già in equilibrio seguendo regole diverse. (Reuters)

 

Tag

Partecipa alla discussione