Debito pubblico Usa a $65 trilioni, tre volte più delle stime

Un’ammissione scioccante, per la maggior parte di chi segue le questioni economiche in America e all’estero: l’ex controllore generale degli Stati Uniti ha detto che per la prima …

Un’ammissione scioccante, per la maggior parte di chi segue le questioni economiche in America e all’estero: l’ex controllore generale degli Stati Uniti ha detto che per la prima volta che il vero il livello del debito pubblico americano è di circa $65 trilioni rispetto alla cifra spesso citata di $18 trilioni. Motivo: le passività non coperte da finanziamenti, che semplicemente non possono essere ignorate.

Come riporta il sito The Hill, a meno che non acceleri la crescita economica, «non pare che in America ci sia l’intenzione di poter fornire il tipo di rete di sicurezza sociale di cui il paese ha bisogno”; aggiungendo: gli americani hanno “perso il contatto con la realtà” quando si tratta di spesa pubblica.

Secondo The Hill, “Dave Walker (foto in alto), che ha guidato il Government Accountability Office (GAO) sotto i presidenti Bill Clinton e George W. Bush, ha detto che quando si sommano tutte le passività non finanziate del governo, il debito pubblico degli Stati Uniti è tre volte piu’ grande rispetto alla cifra generalmente pubblicizzata.

Sul rischio sistemico posto dal debito pubblico americano e italiano leggi: “Rimetti noi i nostri debiti”

Se si aggiungono a quei  $18,5 trilioni (di per se’ già il più grande debito pubblico del mondo) le pensioni civili e militari senza copertura finanziaria, il sottofinanziamento aggiuntivo per la sicurezza sociale (Social Security), la mancanza di fondi per il Medicare (assitenza sanitaria), i vari impegni, obbligazioni e rischi che il governo federale Usa ha in essere, il numero reale del debito totale è di circa $65 trilioni piuttosto che $18 trilioni, e sta crescendo automaticamente in mancanza di riforme”, ha detto Walker, ospite della trasmissione radio di John Catsimatidis “The Cats Roundtable” su AM-970 a New York, in un’intervista andata in onda domenica.

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