“Così l’Ue è finita: egoismo tedesco, debolezza francese e tolleranza inconcludente”

L’Europa è incapace di garantire la propria sopravvivenza? A chiederselo, all’indomani dei recenti episodi di Terrorismo e frammentazione sociale che hanno sconvolto il Vecchio continente, è l’opinionista Breth …

L’Europa è incapace di garantire la propria sopravvivenza? A chiederselo, all’indomani dei recenti episodi di Terrorismo e frammentazione sociale che hanno sconvolto il Vecchio continente, è l’opinionista Breth Stephens sulle colonne del “Wall Street Journal”.

L’Unione europea, ricorda Stephens, destina ogni anno oltre 200 miliardi di dollari alla difesa, schiera 2mila aerei da guerra e 500 navi, impiega 1,4 milioni di uomini in divisa. Eppure, di fronte alla minaccia islamista appare del tutto impotente. L’opinionista paragona l’Europa di oggi alla Francia del 1940: l’Unione “esibisce la stessa combinazione di rigidità dottrinale e perdita di volontà che consentì alla Germania nazista di sconfiggere in sei settimane un esercito alleato composto di 144 divisioni”.

La prova dello stesso declino, scrive Stephens, sta nelle parole pronunciate dal premier francese Manuel Valls dopo la strage di Nizza: “La Francia deve imparare a convivere con il Terrorismo”.

E poi c’è la Germania, risvegliatasi bruscamente dal sogno dell’accoglienza risalente soltanto allo scorso anno. Al picco della sua grandezza, negli anni Ottanta, sotto François Mitterrand ed Helmut Kohl, il progetto europeo combinava la forza economica tedesca alla tradizione politico-diplomatica francese.

Oggi, l’Ue si è ridotta a un mix tra “la debolezza politica francese e il solipsismo moralista tedesco”. “Si tratta della formula perfetta per un rapido declino della civiltà, per quante risorse economiche o militari l’Ue possa avere a disposizione”, avverte l’economista. L’unica salvezza per l’Europa, secondo Stephens, sta nel “liberarsi dei miti su cui l’Europa moderna è stata costruita”.

In sostanza, l’Ue “non può più guardare a se stessa come all’esito di un impegno morale alla pace; deve smettere di considerare il Cristianesimo un mero fattore storico dell’identità continentale; deve smettere di affermare che non esista mai una soluzione militare; deve comprendere che vale la pena lottare per un paese, che non è vero che l’onore è solo un orpello atavico e che la tolleranza è il bene supremo”. “Una civiltà che non crede in nulla”, ammonisce Stephens, “finisce inevitabilmente per sottomettersi a qualunque cosa”.

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2 commenti

  1.   

     

    L’UE spende 200 miliardi per l’Offesa..non la Difesa..!! Chi mai ci minaccia?  Solo gli Usa !  Hanno occupato militarmente e colonizzato anche il nostro immaginario. Lo dimostra l’effetto su una massa di disturbati, frustrati , che sparano su passanti studenti, spettatori, fedeli,  sconosciuti per vendette private.  Grazie alla Potenza Oscura di un Impero che ha esportato la Bonta’ della Guerra, l’agire preventivamente, ed il reagire ai potenziali nemici indicati all’opinione pubblica, per legittimare violenza e sopraffazione, repressione.
    Poiche’ la Guerra , anche quella preventiva, e’ necessaria per difendere il modo di vita, lo Stile Americano ed occidentale, autorizzando Usa, satelliti e Droni, per colpire chi colpisce, e pure chi minaccia di colpirli, oltre a chi legittimamente possiede la capacita¡ militare per farlo.
    Ma il Duello non si risolve armandoci, stando a vedere chi spara per primo, ma deponendo le Armi, prima che sia troppo tardi…
    Prima che vincano quelli che stanno in quelle fortezze inattaccabili, ben difese, risparmiate dai rerroristi, dai matti, e disturbati…nel totale disinteresse del nostro Governo, che, complice , ha ben altro da fare..

  2.   

    L’impero romano finì a causa del ventre molle dell’agiatezza e del rilassamento della sua classe dirigente, l’Europa sta seguendo la stessa sorte incapace di rispondere agli attacchi economici e terroristici che le provengono dal mondo islamico e non.
    Si pensa di rispondere con il dialogo a chi capisce solo la legge del più forte, si acconsente a sottoscrivere trattati controproducenti nella convinzione che chi si ha di fronte proponga qualcosa di conveniente. L’Europa, o meglio una parte dell’Europa, è come la vecchina che apre la porta ai venditori ambulanti e si lascia ingannare da ogni proposta. 
    Si è incapaci di dire di no, perchè anche un no richiede forza e determinazione e l’Europa non ha più ne energia, ne carattere, ne ideali condivisi se non una effimera e fumosa idea di Europa politica unita solo a parole e profondamente divisa nei fatti.
    L’Europa è come un pugile suonato che attende solo il colpo del knockout.
    Quando l’Inghilterra sarà uscita definitivamente dalla UE e si vedrà che al posto degli effetti nefasti propagandati dalla elite europea vi sono solo effetti positivi, cosa tratterrà il resto dei Paesi europei a dare l’addio alla UE ? Questo infatti è il terrore della nomenclaura di Bruxelles, la quale sta giocando qualsiasi carta possibile per trattenere l’Inghilterra nel caravanserraglio europeo, ma il nuovo premier inglese e i ministri nominati recentemente, fanno capire che non vi è possibilità alcuna di trattenere la Gran Bretagna nell’Unione.