Contagio da Grecia a Italia, Delrio e Padoan fanno i pompieri

«Il rapporto” Fmi “in realtà è in chiaroscuro. Il Fondo ci riconosce una spinta sulle riforme e azioni coraggiose che hanno migliorato le prospettive economiche. Poi sottolinea dei …

«Il rapporto” Fmi “in realtà è in chiaroscuro. Il Fondo ci riconosce una spinta sulle riforme e azioni coraggiose che hanno migliorato le prospettive economiche. Poi sottolinea dei difetti che non possono essere eliminati in un anno di governo. Abbiamo agito con un’energia senza precedenti. Un aumento del prodotto interno lordo superiore all’1% come quello per il 2016 non era previsto da molti anni». Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio, che non condivide la preoccupazione dell’Fmi per le ripercussioni sull’Italia della crisi greca.

«Credo siano timori infondati – dice – e che abbia ragione il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, quando dice che l’economia italiana è solida perché sono state fatte riforme strutturali. I segnali di ripresa si moltiplicano e lo riconosce in altri passaggi del rapporto anche il Fondo monetario». E ancora: “Siamo molto determinati a continuare con intensità e determinazione. Gli effetti delle riforme hanno bisogno di qualche mese per stabilizzarsi. Ci sono intanto segnali positivi anche sull’occupazione. Aver confermato il taglio dell’Irap sul costo del lavoro ha un valore enorme per le nostre imprese, come gli 80 euro lo hanno per i lavoratori». “Abbiamo calcolato – aggiunge – che ci sono quasi 20 miliardi di euro per opere cantierabili, che si possono far ripartire subito. In molti casi senza bisogno di ulteriori provvedimenti. Che comunque prenderemo, dove necessari». «Ci sono più di 4 miliardi di euro per opere di manutenzione che possono essere accelerate dai provveditorati. Oppure i 5 miliardi complessivamente previsti dai contratti di programma dell’Anas (strade e autostrade) e di Rfi (ferrovie)». (ITALPRESS).

“Occorre uscire dalla logica dell’emergenza. Il vero dilemma non è ‘austerità sì’ o ‘austerità no’, ma come tradurre in pratica l’obiettivo della crescita e dell’occupazione”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo all’assemblea dell’Abi. “Non ci sono scorciatoie per la crescita – aggiunge – ma ci vuole un percorso di riforme nazionali ed europee”.
(ITALPRESS).

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Effetti “modesti” sull’Italia anche nello scenario peggiore, ma rischi per il futuro dell’euro. Così Ignazio Visco, governatore di Banca d’Italia, commenta l’andamento del negoziato fra la Grecia e i creditori e i rischi di fallimento delle trattative.

Per quanto riguarda la crisi greca, nel corso dell’Assemblea annuale dell’Abi il governatore ha detto che “gli effetti diretti, per il tramite dei legami commerciali e finanziari, sarebbero modesti per l’italia e per l’area anche nei peggiori scenari”. Tuttavia, “la crisi potrà avere ripercussioni più gravi se riaccenderà negli investitori internazionali il timore che l’euro non sia irreversibile”.

“La rottura delle trattative tra la Grecia e i suoi creditori internazionali e il risultato del referendum di domenica scorsa hanno avuto finora riflessi nel complesso contenuti sui mercati finanziari dell’aerea dell’euro”, ma, gli sviluppi di questa vicenda “restano profondamente incerti” ha sottolineato Visco, secondo cui “la questione in Grecia non è solo il debito pubblico accumulato ma anche come riportare la finanza pubblica su un sentiero sostenibile e, soprattutto, come rendere l’economia competitiva e capace di crescere. Sono sfide che, su diversa scala, riguardano l’area dell’euro nel suo complesso”. Il governatore ritiene che la stabilità dell’Unione non possa essere “messa in discussione dalla difficoltà di un singolo Paese. Se uno Stato membro si trova in una posizione finanziariamente insostenibile deve essere possibile arrivare a una soluzione in modo rapido e ordinato”.

Per quanto riguarda il fronte italiano, Visco afferma che si vedono i primi frutti delle riforme ed è quindi necessario andare avanti. “I singoli paesi – ha detto il governatore – devono continuare a impegnarsi per rendere le proprie economie più solide e capaci di crescere. In Italia sono state compiute scelte di rilievo; se ne cominciano a vedere i frutti. Senza quelle scelte avremmo subito gravi ripercussioni dalla crisi greca”. Tuttavia “il compito non è esaurito. Le riforme devono proseguire in tutti i settori dell’economia, nelle amministrazioni pubbliche. Il nostro sistema finanziario deve divenire più competitivo e riacquisire la capacità di sostenere pienamente l’attività economica. Gli interventi sulla qualità del credito – ha aggiunto – e sul governo societario delle banche sono un passo, importante, in questa direzione”.

Per quanto concerne il sistema bancario nazionale, secondo Banca d’Italia bisogna considerare “in tempi rapidi” la creazione di una bad bank che può “alleggerire i bilanci bancari dall’elevata consistenza dei crediti deteriorati” e “contribuire a ristabilire un adeguato flusso di credito”. Visco giudica positivamente le misure varate dal governo su procedure fallimentari, esecuzioni immobiliari e deducibilità delle perdite sui prestiti “ma per alleggerire i bilanci bancari dall’elevata consistenza dei crediti deteriorati occorrono azioni su più fronti”. In questo contesto “va considerato il progetto per la creazione di una società specializzata per l’acquisto dei crediti deteriorati. Su questo fronte il dialogo tra le autorità italiane e la Commissione europea sta dando luogo a opportuni, necessari approfondimenti”. Questa iniziativa, ha sottolineato Visco, “mira a riattivare meccanismi di mercato, non a porre rimedio, a carico della collettività, alle difficoltà di singoli intermediari. Potrà anch’essa contribuire a ristabilire un adeguato flusso di credito e, per questa via, a sostenere la ripresa economica”. Ma “il dialogo va concluso in tempi rapidi; il protrarsi dell’incertezza su questa materia può disincentivare la finalizzazione di transazioni di mercato”.

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