Coldiretti: dopo aiuto da Bce serve moratoria debiti

“L’ingente liquidità a costo zero” che le banche riceveranno in seguito alla decisione di ieri della Bce di azzerare i tassi d’interesse deve servire anche a gestire l’indebitamento …

“L’ingente liquidità a costo zero” che le banche riceveranno in seguito alla decisione di ieri della Bce di azzerare i tassi d’interesse deve servire anche a gestire l’indebitamento delle aziende agricole in difficoltà. Lo ha detto il vice presidente nazionale di Coldiretti e presidente di Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini. “Sono risorse europee che ci aspettiamo vengano usate anche per una moratoria dei debiti delle aziende agricole più in difficoltà, in particolare quelle del settore zootecnico” ha scritto in una nota nella quale evidenzia che il crollo dei prezzi alla produzione sta mettendo in difficoltà centinaia di stalle.

Secondo la Coldiretti regionale il credito agrario in Lombardia vale oltre 8 miliardi di euro con quasi il 71% su operazioni di lungo periodo per investimenti e sviluppo. Negli ultimi cinque anni però almeno il 10% delle aziende che hanno rapporti di credito bancario hanno valutato o richiesto l’allungamento del periodo di ammortamento del finanziamento per gestire meglio equilibri di bilancio, messi sempre più a rischio dalla crisi dei prezzi alla stalla.

Le misure adottate da Mario Draghi per Coldiretti Lombardia – porteranno le aziende a intensificare prima di tutto, la rottamazione dei vecchi mutui in modo da riuscire a tagliare i tassi di interesse dal 4% al 2%. Inoltre i nuovi finanziamenti, una volta sbloccate le misure del Psr (Programma di sviluppo rurale) dovrebbero andare in particolare a start up e imprese di medie dimensioni.

Secondo un’analisi di Coldiretti Lombardia sul sistema del credito, alle aziende agricole ci vorranno almeno due o tre mesi prima che il Quantitative easing della Bce arrivi sui territori, in parte per normali meccanismi di gestione dei finanziamenti da parte delle banche e in parte perché le aziende agricole, soprattutto quelle zootecniche più strutturate, stanno aspettando di capire cosa accadrà a livello di prezzi di carne e latte e poi a livello di risorse dal Psr della Lombardia.

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