Città nel caos, solito sciopero indegno. Taxi il passato, viva Uber

Servizio taxi bloccato nella Capitale in attesa della votazione al Senato del maxiemendamento al Milleproroghe. Secondo quanto si apprende l’agitazione si è estesa anche negli aeroporti di Fiumicino …

Servizio taxi bloccato nella Capitale in attesa della votazione al Senato del maxiemendamento al Milleproroghe. Secondo quanto si apprende l’agitazione si è estesa anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino praticamente svuotati di auto bianche. Un migliaio di tassisti si è raccolto spontaneamente nei pressi di Palazzo Madama.

I tassisti manifestano contro il maxi emendamento del decreto Mille Proroghe che oggi dovrebbe essere approvato a Palazzo Madama e che, secondo i tassisti, spianerebbe la strada alle multinazionali come Uber. In caso di approvazione dell’emendamento, che prevede la sospensione dell’efficacia dell’articolo della legge quadro che differenzia il servizio di noleggio da quelli di taxi, è già prevista una assemblea nazionale della categoria a Roma, il 21 febbraio, in cui saranno decise iniziative di protesta.

Dopo analoga protesta a Torino, ieri, la sindaca Chiara Appendino è scesa dal suo ufficio, al piano nobile di Palazzo di Città, per incontrare una loro delegazione. «Siamo al vostro fianco», ha detto loro la prima cittadina.

A Milano le organizzazioni sindacali dei tassisti milanesi hanno chiesto un incontro urgente con il prefetto, Luciana Lamorgese, sescondo loro l’emendamento di modifica al Decreto Milleproroghe «riporta di fatto indietro l’orologio di otto anni» e che, «se approvato, a loro avviso, «concede il via libera a tutte una serie di azioni abusive nel settore del trasporto persone». In particolare, il nuovo assetto favorirebbe Uber.

Le Organizzazioni nazionali e locali del settore taxi hanno quindi dichiarato lo stato di agitazione e hanno chiesto un «incontro urgente» al prefetto «per rappresentare le ragioni e le motivazioni dell’azione sindacale».

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In un comunicato alla categoria spiegano che si tratta di «un provvedimento che ci danneggia e prepara la strada alle azioni delle Multinazionali che da tempo operano sul territorio in spregio alle norme vigenti». «Dopo le numerose rassicurazioni avute – denunciano i sindacati – i lavoratori regolari del settore si svegliano stamani con questa infame sorpresa pro multinazionali e abusivi!».

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