Brexit, effetti sull’Italia: per Confindustria Pil a -0,6% e 81mila posti di lavoro in meno

La risalita dell’economia è modesta e ci sono rischi di instabilità. Con la Brexit il rallentamento si estende e la dinamica degli scambi globali è destinata a ridursi. …

La risalita dell’economia è modesta e ci sono rischi di instabilità. Con la Brexit il rallentamento si estende e la dinamica degli scambi globali è destinata a ridursi. Tra le cause, oltre alla Brexit, le elezioni Usa e il referendum costituzionale “il cui fallimento potrebbe interrompere il recupero intrapreso e far ricadere l’economia italiana in recessione”. È quanto rileva l’ufficio studi di Confindustria (Cfc) nel fare le nuove stime sull’economia italiana.

Freno all’espansione economica

Sono le “conseguenze derivanti dalla decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione europea” ad agire da freno a una maggiore espansione economica, riferisce ancora il Centro studi, che ha tagliato le stime di crescita del Pil. I canali attraverso i quali si concretizzano nell’economia reale gli effetti della Brexit sono: il rallentamento della domanda globale; l’aumento dell’incertezza tra imprese e consumatori; la caduta del prezzo delle azioni. “Gli effetti – spiega Confindustria – si manifesteranno in modo più evidente nel 2017, essendo il bilancio del 2016 già fortemente influenzato dall’andamento già acquisito”. L’impatto della crescita del Pil italiano, rispetto allo scenario che non contemplava la Brexit, è quantificabile in un decimo di punto quest’anno e in cinque decimi il prossimo.

Effetti negativi sull’Italia

“Brexit rallenta l’economia italiana: si perderanno 0,6% di Pil e 81mila posti di lavoro in biennio 2016-2017”, twitta l’account ufficiale di Confindustria, che posta alcuni dati illustrati venerdì 1 luglio dal Centro studi.

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