Banca Etruria: dichiarata insolvenza, bancarotta fraudolenta per i manager?

Il tribunale fallimentare di Arezzo ha deliberato e inviato gli atti alla Procura, che dovrebbe aprire il nuovo fascicolo di inchiesta contro gli ultimi dirigenti. Il Codacons annuncia: “Ci costituiremo …

Il tribunale fallimentare di Arezzo ha deliberato e inviato gli atti alla Procura, che dovrebbe aprire il nuovo fascicolo di inchiesta contro gli ultimi dirigenti. Il Codacons annuncia: “Ci costituiremo parte civile”.

Gli atti sullo stato di insolvenza di Banca Etruria, dichiarato giovedì 11 febbraio dal tribunale di Arezzo, saranno ora inviati al procuratore della Repubblica della città toscana, Roberto Rossi, che attendeva la decisione per valutare l’eventuale apertura di un’indagine per bancarotta fraudolenta. Le consulenze da 17 milioni di euro, la liquidazione all’ex direttore generale Luca Bronchi da 1,1 milioni di euro, i premi aziendali, i fidi concessi agli imprenditori considerati “vicini” ai dirigenti saranno probabilmente al centro del lavoro del procuratore che, se ravviserà gli estremi per la bancarotta fraudolenta, potrebbe far confluire in tale fascicolo anche il lavoro di indagine per conflitto di interessi ancora non chiuso e che vede indagati Lorenzo Rosi e il dirigente Luciano Nataloni.

Dell’ultimo cda della banca hanno fatto parte Lorenzo Rosi, presidente, vicepresidente vicario Alfredo Berni, vicepresidente Pierluigi Boschi, padre del Ministro Maria Elena, Alessandro Benocci, Claudia Bugno, Carlo Catanossi, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori, Luigi Nannipieri, Luciano Nataloni, Anna Maria Nocentini, Andrea Orlandi, Felice Santonastaso, Claudio Salini, Ilaria Tosti.

Codacons: ci costituiremo parte civile

La decisione del tribunale di Arezzo che ha dichiarato lo stato di insolvenza di Banca Etruria è “importantissima” e “apre ora la strada al procedimento per bancarotta fraudolenta nei confronti degli ultimi amministratori della banca”. Lo afferma il Codacons, aggiungendo che “non appena la procura di Arezzo aprirà il fascicolo per il reato di bancarotta fraudolenta, il Codacons si costituirà parte offesa nel procedimento, a tutela degli investitori dell’istituto di credito – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Offriremo inoltre assistenza legale a tutti i risparmiatori di Banca Etruria che hanno visto azzerato il valore delle proprie obbligazioni a seguito del decreto salva-banche, per costituirsi parte offesa nell’indagine e chiedere in tale contesto il risarcimento dei danni patrimoniali subiti”. Sono già più di 2000 infatti i piccoli risparmiatori di Banca Etruria, spiega il Codacons, che finora si sono rivolti all’associazione per avviare iniziative legali finalizzate ad ottenere il rimborso dei soldi persi a causa del salvataggio dell’istituto.

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1 commento

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    scusate ma se ad arezzo c’è stata insolvenza  ..la ..banca..rotta.viene di conseguenza.. la ..fraudolenza penso non ci  voglia  molto a dimostrarla visto come si comportavano,,  come concedevano affidamenti e a chì  li concedevano. ora possibile la rivalsa sui  papabosci  e compagni.